[Test] Q36.5 Adventure, il completo per il gravel

Recensione di maglia e pantaloncino proposti da Q36.5, azienda con sede nel cuore delle Dolomiti e che pone nella qualità, sostenibilità ed eccellenza nelle lavorazioni e nei materiali il proprio segno distintivo.
Ero curioso di toccare con mano questa realtà che osservo da diversi anni, a farmi titubare un motivo di ordine pratico.
I test di abbigliamento sono rognosi da gestire. Se vuoi essere online in tempo utile per i lettori devi pedalare quando è ancora freddo con un completo estivo e viceversa. E infatti sono online ben oltre la data che mi ero prefissato, seppure stavolta sono stati fattori esterni e determinare il ritardo, il test era pronto due settimane fa.
A vincere obiezioni che solo io mi pongo ha contribuito in modo preponderante l’attenzione che Q36.5 pone alla produzione sostenibile; non da sola, anche Elastic Interface azienda nostrana leader nella produzione di fondelli, contribuisce con qualità e attenzione all’ambiente.
Sono da sempre convinto che invertire la rotta nella disastrosa situazione del Pianeta significhi agire su molteplici fronti. Servono i nostri comportamenti, servono chiare linee guida, servono processi produttivi in ogni ambito che siano il più possibile attenti.
Qui si parla di biciclettine, anche se sapete c’è ampia sezione dedicata all’ambiente, quindi giocoforza è al nostro mondo a pedali che devo guardare.
Ma se alziamo lo sguardo su altri orizzonti, scopriamo, tanto per fare un esempio, che il water footprint della produzione di carne bovina in Italia si attesta a 11.500 litri di acqua per produrre 1 kg di carne (il 25% in meno rispetto ai 15.415 della media mondiale), e solo il 13% (1.495 l) di questa viene effettivamente “consumato”.
Uno sproposito.
Non siamo esenti nemmeno noi ciclisti, qualche tempo fa ho pubblicato uno studio sull’impatto ambientale della produzione di biciclette, il veicolo ecologico per antonomasia, e i dati erano sconfortanti.
Seppur mitigati dall’uso, ossia dal risparmio fino all’annullamento degli inquinanti una volta che il ciclista pedala in alternativa ai veicoli che sfruttano l’energia ricavata dagli idrocarburi.
Mi rendo conto che voi magari preferite andare subito al sodo e scoprire la maglia Adventure Gravel e il calzoncino Cargo oggetto del test.
Che hanno un prezzo importante, impossibile non tenerne conto e legittimo chiedersi se ne vale la pena.
Però l’accenno alla tutela ambientale è stato necessario perché c’è una cosa che a molti sfugge: produrre in modo sostenibile ha un costo per le aziende.
Ne ho ampiamente parlato in questo articolo.
Quindi nella mia valutazione globale del prodotto il rapporto qualità prezzo terrà conto anche di questo ulteriore costo.
Ora però iniziamo a conoscere maglia e pantaloncino, aiutandoci anche con alcune immagini ufficiali, fotografare l’abbigliamento è sempre difficile e poi, diciamolo, addosso a me ci perde…
Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.