[Test] Portapacchi anteriore BacMilano Aliante

Come è fatto

Tempo di lettura: 7 minuti

Come è fatto

Prima di iniziare la stesura di questo paragrafo ho per sicurezza chiamato Alfonso.

Che mi ha confermato la superiore dotazione di minuteria di montaggio mentre nulla ha potuto dirmi sui tempi per avere dallo stampatore la confezione definitiva.

Quindi dalle foto a seguire manca la seconda mentre la prima è incompleta.

Poco male, possiamo comunque farci una idea e poi quello che conta, qui c’è.

La struttura del portapacchi BacMilano Aliante è molto semplice: un arco preassemblato e una coppia di montanti laterali, regolabili in fase di montaggio, a unire la struttura.

La scelta di separare ha precise ragioni tecniche e pratiche.

Quella pratica è la regolazione, grazie ai tre fori che vedremo fra poco.

Quella tecnica è nell’utilizzo di acciaio e alluminio, che non sarebbe stato possibile saldare insieme, in modo da abbassare il peso di oltre 100 grammi rispetto ai modelli concorrenti.

Vediamo i dettagli dell’arco.

Partendo dal basso abbiamo le “virgole” in alluminio a cui fissare l’attacco inferiore delle borse.

Le due asole ai lati servono una per il fissaggio alla forcella, l’altro resta libero per poter collegare eventuali parafanghi.

Dal lato opposto abbiamo il ponte o arco vero e proprio che dir si voglia in alluminio. E’ inserito e fissato nella sottostante struttura in acciaio.

Al centro due fori, uno per lato, che servono per il fissaggio del montante.

Ossia questa staffa qui.

Ad essere collegata alla struttura sarà la testina incavata.

Ecco, questo è un esempio del perché io amo i lavori di Alfonso. 

Una lavorazione così è bellissima, è tecnicamente efficace ma quanti ci farebbero caso? Pochi, ne sono certo.

Eppure sono questi i dettagli che mi aspetto da BacMilano, qualcosa che una volta montato nemmeno vedi più ma sai che è lì, che è bello e tanto ti basta. Tanto mi basta.

Sul montante abbiamo un cilindro forato.

Scorre e va a coprire i tre fori di regolazione per la distanza/inclinazione del portapacchi in fase di montaggio.

E qui abbiamo il mio primo rimprovero ad Alfonso: la lavorazione delle sedi di regolazione è bella, ha il sapore artigiano del tornio; però i bordini andrebbero smussati.

Vero, sono coperti dal tubo una volta montato l’Aliante e nessuno li vede: ma io so che c’è e tanto mi basta…

Il montante termina con questo vezzoso piedino, incollato e tenuto con una spina.

Sempre sul montante è incisa al laser la scritta che riporta marca, modello, massima portata del portapacchi (attenzione: del portapacchi ma voi assicuratevi sulla portata massima della forcella) e omologazione.

Il mio secondo rimprovero ad Alfonso: la “i” di Aliante ha poco spazio tra linea e punto, sembra una “l”: Allante.

Ora, rendetevi conto a cosa devo aggrapparmi per trovare qualcosa da ridire…

Qui in basso la minuteria di montaggio.

Rispetto a quanto vediamo oggi, nella confezione definitiva ci saranno distanziali e rondelle in teflon in più, da conservare come ricambio. E soprattutto distanziali in maggior spessore perché, come vedremo, quelli originari alla fine e sotto (molto) stress, hanno ceduto. Uno solo in realtà, non sono nemmeno sicuro se per una debolezza sua o quando mi sono stampato con la bici dopo aver sbagliato una manovra…

Installare il portapacchi BacMilano Aliante è lavoro di pochi minuti.

Il mio consiglio è partire dal basso, fissando la struttura ad arco agli attacchi inferiori della forcella.

Non dimenticate di frapporre i distanziali in metallo e una rondella in teflon tra questi e i foderi della forcella.

Altro consiglio: sfruttare l’asola anteriore, quella all’interno della virgola come mostrato nella foto in alto; questo perché in caso di forcella a perno passante è bene arretrare la virgola che altrimenti coprirebbe l’ingaggio del perno passante impedendoci di smontare la ruota.

Lasciando l’arco impuntato, ossia avvitato ma non stretto al punto da non poterlo muovere, fissiamo le testine dei montanti. Anche qui stingiamo ma senza bloccare ancora.

 

Ultimo passaggio fissare i montanti a uno dei tre fori; anche qui c’è un distanziale in nylon sagomato da frapporre.

Il foro giusto sarà quello che manterrà i montanti paralleli al suolo.

Prima di proseguire devo introdurre un intermezzo.

Questa è una delle due rondelle sagomate da frapporre tra forcella e tubo orizzontale. Leggermente deformata dopo il (gravoso) uso, ma integra.

L’altra ha ceduto, come potrete leggere nel prossimo paragrafo.

Alfonso mi ha quindi tornito altre rondelle, più spesse, in modo da collaudarne la robustezza.

E io a test praticamente ultimato ho rimontato il tutto e verificato.

Continuiamo.

L’effetto finale è aggressivo ed elegante.

Aggressivo l’effetto bull-bar, molto motociclistico se vogliamo.

Elegante il contrasto tra l’acciaio lucido e l’alluminio anodizzato; non è l’unica combinazione colore disponibile, ma per le altre bisognerà attendere la messa in vendita sul sito o contattare BacMilano.

Aliante che io ho abbinato a un portapacchi posteriore con identica finitura. Potevo mai trascurare un dettaglio così importante?

Che poi a borse montate niente più si vede: ma io so che non è coordinato, assolutamente improponibile. Giusto Alfò?

Ritorno sul peso sostenibile dal portapacchi Aliante per ripetere: 18kg è quanto può reggere lui, ma PRIMA dobbiamo accertarci col produttore della nostra forcella quale sia il carico massimo da lei sopportabile.

Per esempio molte forcella in carbonio sono garantite fino a 5kg, a volte 7 o 8. Quindi precedenza alla portata delle forcella, e solo dopo possiamo caricare il portapacchi anteriore.

Portapacchi montato, anzi tutti e due ché a pedalare solo con carico all’anteriore ti cappotti (ma tanto mi sono cappottato uguale, poi ne parliamo) e via a stressare l’Aliante.

Che, lo avete visto, è un peccato coprire con le borse ma tant’è, mi tocca.

Pedaliamo.


Tutti gli articoli della sezione Test e presentazioni

————————————————————-

COMMENTS

  • <cite class="fn">marialuna</cite>

    Ottimo lavoro Alfonso, pezzo molto bello.

  • <cite class="fn">RIccardo Zucchi</cite>

    ho provato e uso in maniera compulsiva il rack posteriore di BAC. un pezzo eccezionale.
    non vedo l’ora di vedere sul sito anche quello anteriore. Non so ancora senon lo userò perchè non farò giri così lunghi, ma ” who never knows”. e comunque non posso non averlo. BELLO!!

Commenta anche tu!