[Test] Mousse Barbieri Anaconda per gravel

Le conclusioni

Tempo di lettura: 8 minuti

Le conclusioni

La lavorazione di questo test è filata via veloce ma ha richiesto più impegno del previsto.

Veloce perché ho scelto di iniziarlo appena traslocato al mio piccolo rifugio estivo, dove ho a portata di mano tutti gli scenari necessari, senza dovermi sobbarcare lunghe trasferte per trovare il fuoristrada necessario.

C’è voluto qualche giorno in più ma solo perché a causa di necessità lavorative e “problemi domestici” ho dovuto fare spesso su e giù con la mia città, quindi il tempo per pedalare si è compresso.

In realtà questa recensione avrebbe dovuto seguire nella pubblicazione quella di altro prodotto Barbieri, le nuove camere Nxt.

Sia le mousse Anaconda che le camere e la varie valvole Carbonaria sono state consegnate insieme. 

Però le mousse sono già in vendita, prodotti finiti diciamo così.

Le camere inviate sono ancora delle preserie, quindi ho scelto di spostare la loro verifica completa a quando effettivamente disponibili.

Mi spiace solo non avere già pronti i video sul montaggio e quello che riassume questa recensione.

L’aver perso la disponibilità della mia officina/set fotografico praticamente il giorno dopo la consegna del materiale Barbieri ha scombussolato tutti i piani. Non solo di questa recensione, di tutte quelle che ci accompagnano in questi mesi estivi.

Ma senza tediarvi oltre con i miei problemi, tracciamo un bilancio.

C’è differenza tra le Anaconda e le Anaconda 3.0; una differenza tecnica che si traduce anche in un diverso prezzo al pubblico.

Tenendo a parametro solo i prezzi riportati sullo store ufficiale Barbieri, senza cioè un confronto coi prezzi praticati in store terzi, rilevo che le Anaconda utilizzate per questa prova sono proposte qualche spicciolo sopra i 40 euro; le Anaconda 3.0 chiedono circa 17 euro in più.

Ricordo che in ambedue i casi sono presenti le valvole Carbonaria, lunghezza 35mm.

Viste le caratteristiche di guida tutto sommato sovrapponibili nella maggior parte delle situazioni, con differenze che emergono solo avvicinando il limite di guida, l’esborso in più è giustificato?

Si, le Anaconda 3.0 le ho trovate superiori.

Eppure questo da solo non può bastare per una scelta corretta; una scelta che cioè tenga conto del proprio modo di pedalare.

Quello che va bene per un ciclista non va bene per un altro, lo sappiamo.

Sintetizzando, e un giorno forse imparerò veramente a farlo, la differenza di cui tener conto nella scelta è lo stile di guida.

Le Anaconda si rivelano perfette sia in strada che soprattutto in fuoristrada pedalando un poco più rilassati, senza cercare manovre e velocità estreme.

Hanno dalla loro la leggerezza, la facilità di montaggio, il costo inferiore.

Solo quando su asfalto si carica forte il peso all’anteriore (frenata decisa/ingresso curva stretta in velocità) rimandano una leggera indecisione di avantreno.

In ogni altra situazione si sono rivelate sempre all’altezza.

Le Anaconda 3.0 offrono una migliore risposta in ogni condizione, ma la rilevi solo se spingi al limite.

Migliore risposta sia in fuoristrada, soprattutto salti e passaggi veloci su asperità pronunciate, e migliore risposta su asfalto sia in frenata che in ingresso curva a velocità da autovelox.

Di contro, pesano di più, costano di più e su gomme/cerchi nella parte bassa del range di misura, che ricordo è grosso modo idonea a coperture 700×32-45 per gli esemplari in prova, il montaggio è poco più duro perché la maggiore consistenza limita il far scendere il copertoncino nella gola del cerchio per togliere tensione e calzare facilmente.

In questo test mi premeva concentrarmi sulle sensazioni di guida, non sull’efficacia in sé della mousse.

Prodotto collaudato, tecnologia in campo da tempo, ne conosciamo già le caratteristiche.

Che riporto in sintesi: minore pressione di esercizio, nessun danno al cerchio da schiacciamento contro gli ostacoli, possibilità di tornare a casa anche con la gomma tagliata, annullamento del pericolo di stallonamento.

Che una mousse, qualunque mousse purché ben fatta, permetta tutto questo è patrimonio comune.

Un patrimonio che vale più in off road che su strada e infatti le Mtb ne fanno ampio uso.

Mi ero posto molte domande all’inizio di questo test, ho trovato risposte a tutte.

Compreso quella che più mi premeva risolvere: su una gravel la mousse serve?

Si, ma come ogni cosa serve solo se l’utilizzo della bici lo richiede.

Che non è un modo elegante per svicolare.

No, il punto è scegliere in base alle proprie esigenze.

Un gravel turistico, la bellezza di andare a zonzo senza meta godendosi paesaggio, natura e il silenzio della campagna potrà tranquillamente fare a meno delle mousse.

Buone gomme, buon lattice e una camera d’aria di riserva ché non si sa mai, a piedi non resti.

Un gravel sportivo, a passo veloce sia in strada che soprattutto in fuoristrada trarrà maggior beneficio dall’uso delle mousse.

Le Anaconda per chi predilige sentieri regolari e strade bianche; le Anaconda 3.0 per chi interpreta l’off road in maniera più specialistica.

Rapporto qualità prezzo buono, considerando che nel kit sono comprese le ottime valvole Carbonaria.

Non lo definisco eccellente solo perché le Carbonaria sono sempre e solo da 35mm, non è possibile selezionare cioè la lunghezza al momento dell’acquisto.

E con le 35mm non copri ovviamente tutti i cerchi, ergo ci si potrebbe trovare nella necessità di acquistare una coppia di valvole a parte, fermo restando però che nulla vieta di usare le proprie valvole, quelle cioè già presenti sulla bici.

Ecco, se proprio devo cercare il pelo nell’uovo, offrirei la possibilità di selezionare la lunghezza valvola e avremmo la promozione con lode.

Vi lascio alcuni link

Barbieri Pnk

Gamma Anaconda

Anaconda gravel 700/650b

Anaconda gravel 3.0 700

Carbonaria

Buone pedalate


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COMMENTS

  • <cite class="fn">GUIDO GATTI</cite>

    Ciao, uso attualmente una mousse di azienda concorrente che dichiara peso di soli 47g…ma questi della Barbieri pesano veramente fino a 200g a ruota?? mi sembra una esagerazione, che non si può non notare nella guida… il dato è corretto?

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Guido, i pesi variano a seconda della dimensione; quelli riportati sono quelli rilevati per le versioni in prova; anche se credo che le 2.0 siano ormai fuori listino.

      Fabio

    • <cite class="fn">Paolo Cereda</cite>

      Grazie per il test. Anche se un po’ datato, mi è servito comunque per iniziare a valutare se usare o meno le mousse.

      La domanda che le vorrei porre è questa:
      Leggo che, montando la mousse, si utilizza una pressione di almeno 0.7 più bassa.
      Ma questa è una prerogativa e condizione sine qua non per l’utilizzo di questi prodotti oppure una eventuale scelta dell’utilizzatore? Cioè, per assurdo, potrei anche mantenere le pressioni tradizionali?
      Uso la bici per andare al lavoro e il percorso che ho scelto per evitarmi problemi di traffico (tanto e veloce) è di 20/22 km; metà in bosco e sterrato e metà asfalto. Per quest’ultimo motivo, gonfio i Pirelli Cinturato tubeless (M ant e H post) a circa a 4.0, forse un pelo di più: mi da l’illusione di scorrere un pelo meglio sull’asfalto. Forse a discapito della resistenza sui fondi rotti e boschivi.

      Sto valutando le mousse per allontanare ancor di più da me il rischio forature. Non tanto perché non saprei come gestirle… ne faccio più una questione di “gestione rapida” del contrattempo, che su una tratta di oltre 20 km potrebbe tradursi in un ritardo nell’arrivo in ufficio. Cosa che vorrei evitare…
      Il lattice sino ad oggi mi ha aiutato, ho i vermicelli… alla peggio, una camera d’aria demergenza e pezze per quest’ultima. Ma forse una mousse potrebbe diventare la madre di tutte le soluzioni 🙂
      …Forse, neh…
      Cosa ne pensa? Se necessario per la risposta, posso fornire informazioni tecniche più precise. Grazie per l’attenzione.
      Paolo

      • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

        Ciao Paolo, la mousse non serve a evitare le forature quanto a impedire lo stallonamento/schiacciamento della gomma.

        Viste le tue esigenze ti consiglio una buona fascia antiforatura, semplice da applicare, abbinata a camere in tpu resistenti.
        Vero che l’uso tubeless offre migliore guidabilità, alla quale però già rinunci usando una pressione superiore (anche l’aver scelto due gomme così diverse non aiuta, la M su asfalto non ha ottima scorrevolezza, giustamente) ma se la tua necessità è limitare al massimo l’eventuale ritardo, allora può essere la soluzione migliore.
        Montare la mousse solo per evitare forature serve a poco, a meno che non valuti per te comunque comodo arrivare in ufficio e poi riparare la gomma dopo.

        Fabio

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