[Test] Good Year Eagle

Come è fatta

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Come è fatta

Confezione di stampo classico, giusto le informazioni fondamentali e una finestra per vedere la gomma sul davanti.

Sul retro però abbiamo la descrizione delle caratteristiche salienti.

Che sono tante, quindi entriamo in dettaglio. Con un particolare che sulla confezione non è riportato, ossia la struttura della carcassa Short-Ply. Già, anche questo Eagle condivide con i “fratelli maggiori” questa tecnologia.

Che significa Short-Ply?

Significa che la carcassa a 60 Tpi presenta una costruzione a singolo strato (in comune con altri modelli della casa), così da avere minore resistenza al rotolamento.

Inoltre la costruzione Tubeless Complete, una caratteristica delle precedenti versioni, è stata aggiornata: sia per favorire la tenuta che per facilitare il montaggio. Ricordo che la tecnologia Tubeless complete significa una particolare costruzione del tallone che riduce moltissimo le perdite. Significa, in pratica, meno sigillante per “chiudere” la gomma sul cerchio, così da averne sempre disponibile quando serve, ossia per una foratura.

Insieme a queste, le altre caratteristiche sono sintetizzate nell’immagine in basso.

Oltre la costruzione a 60 Tpi abbiamo la nuova mescola Dynamic HP, un mix brevettato di gomme sintetiche e naturali, miscelate per migliorare la resistenza alle forature pur mantenendo una presa affidabile e una bassa resistenza al rotolamento. 

La protezione dalle forature è garantita dalla tecnologia R:Shield Protection, evoluzione anche qui della precedente ma che conserva la struttura “da cerchietto a cerchietto”.

Questo in sintesi quello che c’è ma non si vede; ora quello che è a vista, a iniziare dalla grintosa scritta in argento sul fianco.

A seguire le indicazioni si misura, pressioni di esercizio, verso di montaggio.

A proposito di pressione: segnalo che Good Year, in collaborazione con Sram, l’azienda del piede alato ha creato il Tire Pressure Guide.

Inserendo una serie di parametri, tra cui peso del ciclista, della bici, tipo di percorsi e coì via e selezionando modello e misura del copertoncino, abbiamo una buona e valida base di partenza per trovare la giusta pressione. Da affinare con la nostra esperienza, ma senza dubbio partiamo da solide fondamenta.

Il disegno del battistrada presenta una netta predominanza del “pieno”, con distanziate virgole sulla spalla. Virgole più estese rispetto a quelle viste sul modello Eagle F1 R.

Inoltre la spalla reca una bugnatura del tutto simile a quella che abbiamo visto sulla versione Eagle Super Sport R.

Decisamente graduale e preciso l’arco descritto dalla carcassa in questa misura 700×28 in prova. In questo devo dire che non ci sono differenza con le altre versioni.

Profilo sportivo, omogeneo, regolare. Già così sai che ci sarà da divertirsi.

Non manca il classico forellino che finge da indicatore d’usura.

Se non è più visibile è il momento di cambiare il copertoncino; però non teniamo solo lui come unico riferimento, una gomma può usurarsi in tanti modi, anche sui fianchi. Comunque, va tenuto d’occhio.

Quattro le misure disponibili, presenti sia Tubeless che per camera d’aria per un totale di 8 varianti. Tutte previste in doppia colorazione (all black o nero/para, definita Trasparent).

Anche in questo test la misura selezionata è la 700×28, tutta nera pure stavolta, quindi in sella a pedalare.

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