[Test] Freni a disco meccanici Tektro MD-C510

Prova su strada e conclusioni
Prova su strada e conclusioni
La fretta con cui sto gestendo questo articolo, le poche parole fin qui spese, non sono nel mio stile.
Ho solo voglia di concludere rapidamente.
Non è un buon viatico, lo so.
Ho sempre sostenuto che la tecnologia dell’impianto frenante è secondaria, non conta cioè se sia un freno a cerchio, a disco, cantilever o V-brake: deve anzitutto essere di buona qualità.
Un freno tipo cantilever non è inefficace perché cantilever, è inefficace se di cattiva fattura.
Allo stesso modo un freno a disco non è superiore giacché a disco, se malfatto non frena. Punto.
Il prezzo d’acquisto di questi Tektro MD-C510, che al momento in cui decisi la recensione era basso ma non talmente basso da destare sospetti, l’ho trovato al momento in cui scrivo ulteriormente scontato: addirittura meno di 10 euro a pinza, chiaro segno della volontà di svuotare il magazzino.
E non posso dargli torto.
Ho montato queste pinze facendole lavorare con ottime leve Shimano Tiagra, ho usato cavi di qualità (sempre Shimano) e guaine freno anticompressione, ho installato rotori non al top ma comunque di buona fattura. Insomma, le ho messe in condizioni di lavorare al meglio.
Ho concesso a questo impianto un periodo di rodaggio, protraendolo oltre la naturale durata per dargli modo di mostrami cosa sapesse fare.
La prima presa di contatto è stata traumatica, tiravo la leva e la bici nemmeno rallentava, figuriamoci frenare.
Ho perseverato senza darmi per vinto, riuscendo dopo settimane di utilizzo a ricevere qualche timido segnale della loro esistenza.
Dopo oltre quattro mesi ho dovuto rinunciare, questo impianto aveva raggiunto il suo limite, oltre non poteva andare.
La risposta alla leva è sempre legnosa, priva di feeling.
Non hai mai chiara la percezione della reale forza scaricata dalla pinza. Siamo lontanissimi, per restare su un modello a singolo pistoncino, dalla perfetta modulabilità e comunicatività delle pinze Avid BB7. Che dopo il loro rodaggio, a volte lunghetto, esprimono notevole efficacia.
Efficacia del tutto assente su questi Tektro MD-C510, che anche a strizzar forte ti arrestano tanti di quei metri più avanti che la guida sportiva, magari in discesa, puoi tranquillamente eliminarla dalle tue uscite.
Nessuna modulabilità, perché manca proprio la forza frenante. C’è nulla che deve essere modulato.
Dopo infinito rodaggio, infinite regolazioni perché la geometria della camma non è delle migliori e la vite di regolazione del pistoncino fisso pecca in precisione, sono riuscito a fermarmi in spazi accettabili.
Esercitando una trazione alla leva come mai mi è capitato in tanti anni che pedalo.
Mi hanno fatto sembrare i vecchi cantilever Shimano, quelli che trovavamo sulle prime mtb economiche e responsabili della cattiva (e immeritata) fama dei cantilever in generale un portento di efficacia.
Ora potete capire il perché della brevità di questa recensione.
Di fatto non sono mai stato messo in condizione di testare questo impianto: semplicemente non funziona, non c’è.
Se non freno, che cosa recensisco?
Non amo un test così.
Mi piace scovare prodotti che possono far felici i ciclisti, magari trovarli con un ottimo rapporto qualità/prezzo.
Mi piace scoprirli poco a poco, portarli al loro limite, verificare ogni aspetto e caratteristica così da offrire a voi il quadro più completo possibile, dove l’unico limite è la mia capacità e non il componente.
Questa recensione è per me noiosa da scrivere, non vale nemmeno il tempo impiegato a scattare ed editare le foto.
Avrei dovuto risolverla con sole due parole: non comprateli.
Siamo troppo al di sotto dello standard minimo di sicurezza, è la prima volta in oltre 40 anni sui pedali che mi imbatto in un impianto freno di così inconsistente efficacia.
Dubito in futuro troverete altri test di questo marchio, e non solo lui.
So perfettamente che questa recensione sarà sgradita, a usare un eufemismo, e tutti i marchi rappresentati insieme a questo mi saranno preclusi.
Poco importa, l’unico pregio di questo blog è di essere del tutto autonomo da ogni condizionamento esterno, non lo tengo in vita perché devo guadagnarci, solo per informare con la più totale libertà di giudizio.
I freni sono troppo importanti, ne va della nostra sicurezza, già messa in pericolo ogni giorno da fattori esterni sulla strada.
Aggiungerne noi, con impianti del tutto inefficaci, è inaccettabile.
Buone pedalate
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Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.
Fra i meccanici per me i BB7 sono il top. Peccato che non li facciano flat
Ciao Piero, malgrado i loro anni i BB7 restano tra i migliori. E aggiungo malgrado siano a pistoncino singolo.
I Trp Spyre per un periodo li hanno sopravanzati, poi qualcosa è cambiato, secondo me la composizione nella mescola delle pastiglie, e le prestazioni ne hanno risentito. Però con due pastiglie buone, sono davvero ottimi.
Vorrei provare, difficoltà di approvvigionamento a parte, i nuovi shimano flat.
Perché alla fine il problema è nel montaggio, ci fossero i BB7 FM ok, ma in mancanza serve trovare una valida alternativa per chi, motivi non importano, vuole i meccanici. E questi Tektro sono improponibili…
Fabio
Sulla mia Fuji Tread 1.7 (una Gravel) del 2016 avevo i Tektro MD-C400 e relativi dischi Tektro , sostanzialmente uguali a quelli in prova . Cambiati per tre motivi :
1)Scarsissima efficacia frenante
2)Non tenevano le regolazioni ;dopo un giro ti trovavi con i freni da regolare ancora.
3) Dischi di serie Tektro che si piegavano, rendendo inutili le regolazioni del punto 2
Appena ho potuto li ho cambiati con BB7,anche perchè hanno una caratteristica , hanno la doppia regolazione.
Tektro fa buoni prodotti ma la fascia così bassa è senza un senso.
Francesco
Hai fatto bene.
Come ho detto, di fatto non li ho nemmeno potuti realmente testare, troppo scarsi.
Succede.
Fabio
Visto l’interesse che ancora c’è per le pinze a comando meccanico (io stesso sono allergico agli impianti idraulici) mi permetto modestamente di suggerire di prendere in considerazione i Juin Tech, disponibili con attacco flat in due versioni, a doppio o quadruplo pistoncino. Sono di tipo ibrido come i Trp Hyrd ma con pinze molto più piccole (e aggiungerei più gradevoli esteticamente). Li uso da tempo (i Gtf) e nonostante i miei quasi 100kg la frenata è addirittura sovrabbondante (non è difficile bloccare le ruote), sforzo alla leva contenuto e potenza ben modulabile. Purtroppo visto il modello di commercializzazione dubito che sia facile averne un paio in prova, anche perchè il prezzo non è proprio di 10 euro…
Grazie per il suggerimento, li conosco, sono ottimi.
Non prevedo un test non per il costo (qui sul blog ci sono recensioni per decine di migliaia di euro) ma “a causa del” costo. L’idea era valutare una opzione economica, ma onestamente non pensavo di scendere così tanto…
Fabio
Grazie del test. La bici di un amico monta questi freni, e lui scende spesso a freni costantemente mezzo tirati. Mi chiedevo come facesse, se io scendessi tirando di continuo i freni la bici si inchioderebbe. Pensavo di non aver afferrato la tecnica. Ora ho capito di piu’.
Ciao Patrizio, mi piace la tua ironia, quel “non aver afferrato la tecnica” è oltremodo elegante.
Consiglia al tuo amico un repentino cambio di impianto.
Fabio
L’esperienza (negativa) avuta con questi Tektro meccanici, mi ricorda quella avuta con gli Hayes MX5 che erano presenti di base sulla mia MTB ST520. Mi facevano seriamente rimpiangere i V-brake della mia vecchia mtb in acciaio del ’92 (unico settore in cui si comportavano meglio, era il bagnato estremo… ma mancava cmq la materia prima, cioè la potenza frenante).
Quando sono passato agli entry-level idraulici MT200 di Shimano, mi sono subito domandato perché non lo avessi fatto prima.
Io invece continuo a chiedermi perché ho passato mesi per provare a chiudere questo test…
Fabio