[Test] Campagnolo Ekar GT
Le conclusioni
Le conclusioni
Parto dal prezzo di listino: 1499 euro per la trasmissione Ekar GT e 699 euro le ruote Zonda GT.
Basso? Alto? Diciamo poco veritiero perché basta una rapida ricerca in rete e il prezzo cala drasticamente.
Non solo di questo Ekar GT ma anche dei suoi diretti concorrenti ad attuazione meccanica, quindi la questione prezzo possiamo accantonarla.
C’è sicuramente un plus che è quello delle 13 velocità, fino a qualche settimana fa unica trasmissione gravel con tanti pignoni. Anche se non posso considerare la nuova trasmissione Sram Red Xplr Axs in diretta concorrenza, non fosse altro perché quest’ultima è elettronica.
C’è sicuramente una fascia di utenza che di questo plus non sa che farsene ma i test non servono a stabilire questo: servono a capire se quanto è offerto è valido, poi ognuno sceglie.
La trasmissione Ekar GT ha sicuramente diversi pregi, ancor più le ruote Zonda GT a cui effettivamente ho dedicato meno spazio di quanto meritassero.
Rimedio qui. Sono ruote relativamente leggere e offerte ad un ottimo prezzo. Il canale da 23 le rende validissime in fuoristrada ma anche su strada vista l’attuale tendenza ad usare gomme più panciute pure su asfalto; penso alle endurance con passaggio gomme da 32 (alcune 36…).
Vantano scorrevolezza esemplare, prendono subito velocità, la mantengono senza importi continui rilanci, non flettono ma non sono rigide da spaccare polsi e schiena, non risentono del vento laterale (al massimo è la gomma grassa a fare di vela) e sono di facile manutenzione: cosa non sempre presente nei prodotti della casa vicentina.
Insomma, una scelta davvero indovinata non solo per il gravel ma anche per gli stradisti che cercano una ruota poco impegnativa economicamente e valida in ogni situazione.
Solo nelle salite più ripide il peso si avverte ma la ruota sale bene di passo, magari non si tenta lo scatto assassino, ma in cima portano sempre.
Ormai la questione peso sulle ruote è parecchio ridimensionata rispetto al passato. Vero che una ruota leggera avrà sempre un vantaggio ma ormai, con le bici moderne e soprattutto con le moderne endurance, il divario si è abbassato. Perché è tutta la bici nel suo insieme che fa andare più forte a parità di sforzo e il peso si avverte solo in situazioni limite.
Promosse a pieni voti queste Zonda GT.
Più complesso il discorso sulla trasmissione Ekar GT.
Rispetto alla Ekar si rinuncia a materiali nobili, si alza il peso di qualche etto, il portafoglio resta decisamente più pieno.
La gamma rapporti è amplissima, tra corone e pignoni è impossibile non trovare la propria configurazione. Tra le due estremità, quella più stradale che identifico nella 44 anteriore abbinata a cassetta 9-36 e quella più off road con corona da 36 e cassetta 10-48, c’è una notevole gamma di scelte intermedie. Tutto compatibile anche con l’Ekar, che quindi diviene più poliedrico.
L’eccellente impianto frenante è lo stesso del più costoso Ekar e questo non lo sottovaluto nella mia personale scheda, anzi, nella mia pagella.
Potente, modulabile, costante nel funzionamento è sicuramente uno dei migliori impianti a disco in cui mi sono imbattuto in questi anni.
L’estetica è personale ma trovo tutta la trasmissione Ekar GT bella da guardare: e per me male non fa.
Però qualcosa da rivedere c’è.
Dico sempre che creare bici e componenti dedicati a esigenze così diverse è molto difficile.
Quello che su strada va benissimo può rivelarsi deficitario in off road e viceversa.
Comprendo la volontà di una azienda storica come Campagnolo di non rinunciare a sue iconiche tecnologie ma forse, adesso che la situazione è in continua evoluzione, servirebbe il coraggio di seguire strade alternative.
Mi riferisco ai comandi, bellissimi e perfetti su strada ma che in fuoristrada si rivelano meno efficaci.
La corsa della leva di salita rapporti è eccessiva e questo distrae e crea difficoltà nella guida impegnativa.
Il pulsante di discesa migliora l’ergonomia ma resta poco funzionale nella guida off raod, sia per una certa difficoltà a raggiungerlo che per l’intralcio nella guida in presa sui comandi.
Una occasione persa non aver previsto la leva sinistra capace di gestire il telescopico, sempre più diffuso e usato nel gravel.
E’ come se si fosse puntato moltissimo sull’appeal delle 13 velocità, e non nascondo che non è male avere questo pignone in più, facendo passare in secondo piano le esigenze del tutto diverse della guida in fuoristrada.
Off road che sappiamo bene l’azienda vicentina non ha mai seguito, solo un timido tentativo agli albori della Mtb subito abbandonato.
I concorrenti invece coprono sia la strada che il fuoristrada, attuando una sinergia di conoscenze ed esperienze tra i due settori che poi riversano (con le loro specificità) in prodotti completi dedicati al gravel.
Quando svolgi un test, o almeno quando lo svolgo io, sapete che facilmente mi lascio trasportare dalla passione perché io sono anzitutto un appassionato.
Non dimentico però il sacro rispetto che ho per i lettori.
So anche, dopo tanti anni che lo faccio, come ogni test sia visto in duplice ottica: se ne parli bene sei prezzolato, se parli male di qualcosa insorgono quelli che lo hanno.
Io quando creai Elessar, la prima (rubata) come la seconda avevano solo due punti fermi: telaio in acciaio a congiunzioni e trasmissione Campagnolo Ultra Torque.
Quindi non mi si può tacciare di essere al servizio della concorrenza: io sono solo al servizio dei lettori.
Questa trasmissione Ekar GT è un passo avanti in fruibilità e accessibilità economica rispetto all’Ekar.
Nel complesso riesce a coprire molte diverse esigenze grazie soprattutto alla superiore scelta negli ingranaggi sia avanti che dietro.
Deve migliorare, anche a costo di decisioni radicali, nella funzionalità differente imposta dall’unione della guida su strada e in fuoristrada, soprattutto a livello comandi.
Serve coraggio; la capacità c’è, ci mancherebbe.
Infine ecco la recensione anche in video, seppur più sintetica. Questo il link diretto, altrimenti miniatura in basso.
Buone pedalate
Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.