[Test] Bontrager Ballista Knit

Come è fatta

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Come è fatta

Poche immagini e non delle mie migliori, se mai ne ho avute.

L’arrivo delle Bontrager Ballista Knit (che d’ora in avanti chiamerò solo Ballista) in un momento in cui la nuova officina/set fotografico era indisponibile, mi ha obbligato al vecchio corso. 

Non potevo attendere, per il semplice motivo che sappiamo tutti come basti usare delle scarpe in composito una volta che già la suola è irrimediabilmente segnata.

E io odio fotografare il materiale se non intonso.

In compenso il corredo di immagini in esterno è di superiore qualità, ma giusto perché non ero io fotografo. Certo, il fatto fossi io il modello potrebbe aprire la discussione su quanto ciò abbassi la resa, ma tant’è, io questo sono, questo vi tenete…

Basta ciance, conosciamo le scarpe.

Il fattore forma è quello di una scarpa votata all’uso sportivo.

Che però detto così può significare tutto e niente.

Una scarpa sportiva è pensata anzitutto per massimizzare la resa, anche se questo potrebbe significare dover sacrificare il comfort. Ma pedalare sul dolore non è proprio il nostro ideale di uscita in bici.

Nemmeno di Trek (Bontrager ricordo è marchio dell’azienda americana) che ha così messo a punto la tecnologia InForm Pro.

Al di là della passione per le sigle e gli acronimi che a volte mi sembra eccessiva, vediamo insieme che significa.

InForm è uno studio a tutto campo che comprende ogni aspetto della biomeccanica. Non solo scarpe quindi, ma anche selle e tutti quei piccoli e grandi accorgimenti che migliorano la resa.

Penso, per fare due rapidi esempi, alle solette InForm messe a punto con Superfeet o l’InForm Custom Footbed System.

Questi due esempi appena citati sono optional, non di serie per le nostre Ballista in prova. Ma è per capire quanto studio ed innovazione c’è. 

Nel caso delle nostre scarpe, quello che è subito visibile come figlio di questa concezione è l’andamento della suola.

Dove il deciso puntare verso l’alto della parte anteriore, in zona tacchette o giù di lì, significa ottimizzare la fase di spinta ma anche e soprattutto la trazione. 

Che si traduce nella massima fluidità nella pratica della pedalata rotonda, quella a 360 gradi dove mentre si spinge, con l’altro piede si tira su.

Da qui deriva il taglio alla caviglia, basso, proprio per assicura la massima mobilità di questa nell’esercizio della pedalata rotonda.

L’originale collocazione del Boa Ip1, al tallone, si inserisce in questo filone.

Aver scelto questa posizione significa poter “bloccare” il tallone in modo sicuro e avvolgente, senza fastidiosi e poco proficui giochi. Pensiamo per esempio allo sprint, quando sui pedali buttiamo tutto quello che possiamo.

Il Boa al tallone permette inoltre la armoniosa compressione in fase di chiusura, uniforme su tutto il piede e senza costrizioni al collo. Aiutata dalla pattina molto morbida e traspirante.

Sono scarpe sportive, è naturale curare al massimo questi aspetti.

Eppure il comfort non è stato trascurato dagli ingegneri di casa Trek.

Lo dimostra la tomaia in maglia leggera e traspirante con rivestimento in DWR, altro acronimo per indicare l’idrorepellenza: una vera e propria “calza” elastica che avvolge il piede e si conforma esattamente alla nostra morfologia.

Il tutto ampiamente traforato per assicurare la massima ventilazione.

La suola è in un sol pezzo, interamente in carbonio OCLV, ancora un acronimo per indicare la composizione della fibra con brevetto proprietario di casa Trek. Per capirci, la stessa tecnica di lavorazione dei telai.

Indice di rigidità 12 su 14.

Tre fori e ampia grafica per il posizionamento di tacchette stradali. 

Ventilazione gestita da una presa di ingresso e una di una di uscita, con canalizzazione interna.

Placca al tallone per non scivolare, che si abbina al rinforzo in punta.

Trattamento idrorepellente non significa impermeabile; e poi con tutti quei fori, la pioggia battente passa.

Per questo di serie le Bontrager Ballista sono corredate di sovrascarpe impermeabili, perfettamente disegnati per vestirle.

Accessorio che non ho provato su strada, pioggia non si vede da settimane dalle mie parti. Però le ho innaffiate abbondantemente in giardino…

Vabbè, ma di questo parliamo nel prossimo paragrafo, dedicato alla prova su strada.

Per tabella taglie e colori disponibili vi rimando alla pagina ufficiale, i link al solito alla fine dell’articolo. Qui potrei pubblicare le tabelle solo come miniatura, poco fruibili.

Quindi, pedaliamo.


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