SmartHalo

Conclusioni

Tempo di lettura: 8 minuti

Conclusioni.

Molto simpatico questo SmartHalo. Semplice da installare, da usare e con un apprendistato minimo per districarsi tra le sue funzioni. L’unica cosa da memorizzare è la corrispondenza tra i colori dei led durante la navigazione Gps e l’azione suggerita: bastano pochi minuti.

E’ realmente utile? Direi di si, ma molto dipende dalla città in cui lo usiamo. Non dimentichiamo che è nato in Canada, dove le città sono sorte quando le nostre erano già in piedi quasi come lo conosciamo ora. Abito in un palazzo tirato su poco dopo che Colombo scoprisse l’America. E che c’entra? Beh, significa che c’è una bella differenza tra topografia nostra e nord americana, per non parlare delle estensioni. Molte nostre città sono più piccole di tanti borghi residenziali sorti al di là dell’oceano ed è piuttosto difficile perdersi dalle nostre parti. Quindi stabilire a priori l’utilità del sistema di navigazione è impossibile: ogni ciclista dovrà valutare se fa al caso suo o no, io da qui posso solo fornire informazioni. E tra queste rilevo che l’autonomia dello SmartHalo è buona, almeno una ventina di ore prima della successiva ricarica. Questo rende il navigatore appetibile anche per giri lunghi, per gite fuoriporta. Ma bisogna fare i conti con l’autonomia del proprio smartphone che, a Gps e Bluetooth attivi, si riduce drasticamente. Avere con sé una power bank può diventare necessario se si programma una gita da mattina a sera.

Ma il vero limite del sistema di navigazione è che sfrutta appunto il Gps del telefono; stesso limite che ravvisai durante il test del Cobi. Il mio telefono, per esempio, è sicuramente migliorabile sotto questo aspetto. Il risultato è stato l’obbligo di tenere una media decisamente bassa per compensare il ritardo di risposta del ricevitore del telefono. Andando più veloce troppo spesso è comparso il segnale di svolta quando la svolta l’avevo già superata.

Così come rilevai a proposito del Cobi, anche su questo SmartHalo mi sarebbe piaciuto trovare un trasmettitore Gps; che, lavorando in triangolazione col nostro telefono, sarebbe in grado di fornirci l’esatta posizione della nostra bici. Lo SmartHalo ha una funzione che memorizza dove abbiamo lasciato la bici, ma io mi riferisco a una cosa diversa: triangolando potremmo scoprire dove si trova la bici in caso di furto. E sarebbe davvero una gran cosa.

Mi piacerebbe anche avesse un campanello. L’altoparlante c’è, basterebbe un piccolo pulsante da applicare al manubrio e la sua vocazione urbana sarebbe quasi completa. Quasi perché l’ultima cosa di cui ho sentito la mancanza è stata una luce posteriore che lavorasse in simbiosi con quella anteriore. Una piccola luce di sicurezza capace di dialogare con la app e sfruttare il sensore crepuscolare per l’accensione. Ecco, aggiungendo queste due migliorie, magari come optional, lo SmartHalo diverrebbe il compagno ideale. Non indispensabile ma carino sarebbe anche poter scegliere tra diversi colori invece del solo austero all black. I possessori delle colorate fixed gradirebbero…

Ma anche così è sufficientemente completo, tenuto conto del costo che è notevolmente più basso del suo unico attuale concorrente che è il Cobi: parliamo di 149 dollari USA compreso di spedizione ed esclusa dogana (per l’Italia, informo, circa 13 euro) contro i 339 euro del Cobi in versione plus, cioè con luci anteriore e posteriore e batteria supplementare.

Molto interessante la funzione Alarm, con la sua sirena davvero potente. Non sarà capace di scongiurare del tutto i furti ma un bel deterrente lo è.

La funzione Fitness va presa per quello che è: poche informazioni ma sufficienti a chi della bici non fa un uso prettamente sportivo. In fin dei conti sono quelle di tanti ciclocomputer basici che vediamo montati su molte bici, usate per fare un poco di sana attività fisica senza alcuna velleità agonistica. Diciamo che più che la sua presenza ne avrei rilevato la mancanza.

La luce offre buona potenza per essere visti ed è ciò che serve in città. Ricordarsi di abbinarla a una luce posteriore. L’accensione automatica tramite sensore crepuscolare è davvero una ottima cosa; soprattutto in galleria. E volendo la possiamo accendere a mano, quindi va bene così.

L’assistente alle chiamate è altrettanto utile; o almeno è utile per quei ciclisti che non si vogliono perdere una telefonata o un messaggio (Sms, non valgano quelli delle chat) nemmeno quando sono in bici. Io che spengo il telefono quando sono in bici e lo spengo pure quando in bici non sono perché non amo essere interrotto dal suo insistente squillare, posso tranquillamente farne a meno. Ma conta poco ciò che serve a me, importa ciò che serve a tanti. E indubbiamente avere questo segnale luminoso e sonoro è una buona cosa.

Lo scopo di un test non deve essere stabilire se un dato accessorio o componente sia utile o meno però. Serve a scoprire se quello che c’è funziona e se funziona bene. Sarà poi ogni singolo ciclista a valutare se l’oggetto in questione può fare al caso suo. Quindi posso andare alle conclusioni.

Questo SmartHalo è sufficientemente ricco di funzionalità e ognuna svolge al meglio il suo lavoro. Il navigatore è preciso e la doppia possibilità di navigazione tra “Turn by turn” e “Compass” è un valore aggiunto che altri dispositivi non hanno. In fin dei conti questo secondo sistema è quello che abbiamo usato in bici per decenni: “casa mia è in quella direzione, ci arriverò…”. Ecco, con lo SmartHalo siamo certi di non stare sbagliando direzione. Ottimi l’allarme e l’assistente alle telefonate, buona la luce col suo sensore regolabile, sufficiente la funzione fitness. Una sufficienza non tanto per l’esiguità dei dati forniti, c’è tutto cio che serve sapere a chi voglia svolgere un po’ di sano esercizio, ma perché una opzione carina come quella degli obiettivi, dei “Goal”, è mortificata dal fatto sia attivabile una alla volta per ogni singola sessione. Sarebbe assai più carino se nella stessa sessione potessimo selezionare più traguardi da raggiungere.

Il prezzo richiesto è buono; facendo una media col tasso di cambio e aggiungendo le tasse doganali siamo a poco meno di 140 euro. E’ molto più di un ciclocomputer basico, molto meno di tutti gli apparecchi che servono a gestire le diverse funzioni. Che qui invece sono racchiuse in un unico dispositivo, impermeabile e che resta attaccato alla bici senza timore ce lo portino via. Inoltre è possibile acquistare a parte il solo kit di aggancio: così lo stesso dispositivo potrà essere usato su una altra bici. Non c’è alcun limite alle bici equipaggiabili. Segnalo inoltre che in caso di danneggiamento o smarrimento di qualche componente (un collarino, la chiave magnetica ecc) è possibile fare richiesta all’azienda per l’invio del ricambio.

Ciclisti urbani e girovaghi di un giorno i destinatari ideali di questo SmartHalo. Come tutti i prodotti di questo tipo è soggetto a migliorie continue e chissà, forse in Canada rifletteranno su alcune mie notazioni.

Aggiungo questa nota, perché a distanza di qualche giorno dalla pubblicazione del test e dopo che i canadesi di SmarHalo lo hanno letto mi sono arrivate buone notizie: si metteranno al lavoro per creare il campanello e studieranno anche come aggiungere le altre funzioni che ho suggerito.

Vi lascio con alcuni link.

Questo il sito ufficiale SmartHalo

Questa l’utile pagina Help

Buone pedalate

COMMENTS

  • <cite class="fn">Luca Venturini</cite>

    Bellissima prova per un prodotto innovativo! Ottima scelta anche del tipo di materiale da provare, mai scontato.

    Mi posso permettere un consiglio? Per meglio visualizzare i vari passaggi di installazione o configurazione delle app su smartphone ti consiglio di utilizzare gli screenshot delle schermate. Su tutti i dispositivi c’è una modalità per farli. Con gli Huawei come il tuo dovrebbe esserci uno shortcut dal menù a tendina superiore oppure esistono combinazioni di tasti. Poi basta prelevare le immagini salvate.

    Ciao e complimenti ancora

  • <cite class="fn">Luca Venturini</cite>

    Scusami, errore mio, non si erano caricate tutte le immagini, ho capito ora perchè hai fatto le foto al telefono…

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Luca, grazie comunque per il consiglio 😀
      Si, purtroppo a volte capita che non si carichino subito tutte le immagini e serve un F5 per averle. Da mesi si palleggiano la responsabilità il creatore del tema grafico e la società sui cui server gira il blog; a volte mi dicono ne metto troppe, e infatti anche per questo ho iniziato a operare la divisione in paragrafi ma il problema persiste. Prima o poi giungeremo, spero, a una soluzione.

      Per quanto riguarda il test si, è vero, cerco sempre di scovare anche oggetti più particolari senza fossilizzarmi sui soliti noti; o cerco componenti e accessori che sulla carta vantano qualità e un buon rapporto qualità/prezzo. Poi, ovvio, devo fare i conti con la diponibilità delle aziende a inviare e non tutte accettano. La percentuale di risposte positive è al momento dell’80%, che non è male per un piccolo blog come questo in un settore così inflazionato. Quel 20% è rappresentato da aziende che puntano molto alla comunicazione sui social, settore nel quale sono carente perché poco funzionale per questo blog che punta all’approfondimento. Ma non me ne faccio un problema, depenno e passo oltre. Alla fine mi interessa creare buoni articoli che informino i ciclisti e c’è così tanto di cui scrivere…

      Fabio

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