Si, la testa è più importante

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Pochi giorni fa vi ho intrattenuto con un breve scritto su quanto la testa conti più delle gambe; lì mi riferivo a un insieme di circostanze che mi hanno consentito di essere veloce, molto veloce. Oggi è diverso perché stavolta la testa mi ha fatto andare piano. Anzi, mi ha dato la sensazione di essere andato molto piano.

Sono uscito presto, nella luce grigia dell’alba che ancora non faceva presagire l’esplosione di azzurro che sarebbe avvenuta da lì a poco. Sono uscito presto perché avevo poco tempo stamattina, non potevo sottrarne a impegni di lavoro e famiglia; sono uscito perché volevo pedalare e sfogare la tensione molto forte degli ultimi giorni; sono uscito perché dovevo, ho ancora materiale da testare e sono in incredibile ritardo sulla tabella di marcia. Era meglio se stavo a casa.

Primi chilometri, andatura da riscaldamento ma sento che la gamba è in forma, sta riprendendo bene dopo una sosta prolungata a gennaio. Solo la gamba però, la testa è altrove. Me ne rendo conto, cambio al volo tragitto decidendo di lasciare la città dalla salita più semplice, quattro chilometri che percorro abitualmente di 50-19/22, senza strafare. Niente, a metà salita la gamba c’è ma la testa no e ogni giro di pedale vissuto contando alla rovescia quanto mancasse alla fine.

Altra deviazione, mi assale un senso di fiacchezza non fisico, mentale. Tutto ciò che pedalo con facilità mi sembra insormontabile, difficile e inutile. Di quello che sono uscito a provare nemmeno mi curo più, non mi interessa. Nel cambio di strada affronto altri 500 metri di salita, questa più dura si, ma nulla di importante. A metà percorso sono sceso sulla 34. Non perché sia stanco: mi sento stanco, è diverso. Deprimente.

Uno sguardo all’orario, mi rendo conto che in realtà male non sto andando, sono nemmeno un minuto sopra il mio tempo solito eppure mi sento fermo, lento di azione e di pensiero. Non riesco in alcun modo a concentrarmi sulla bici, a godermela. Nella testa fanno a spallate tutt’altre preoccupazioni. Decido di andarmi a cercare una altra salita, nelle certezza che la fatica scaccerà ogni diverso affanno. La trovo, salgo e anche stavolta il cronometro mi dice che il tempo è buono ma la testa lo contraddice, mi sento come fossi salito quasi fermo. Basta, inutile insistere.

Ho ancora quasi una ora e mezza che potrei sfruttare prima che i doveri mi reclamino, ma è inutile. Non mi sto divertendo e conta poco che il passo ne risenta in minima parte. In bici ci vado per divertirmi, se non succede mollo.

Cosa è successo? E’ successo che la testa era altrove e per quanto la gamba girasse tra loro non c’era collegamento. Càpita, non siamo più ragazzini e nessuno ci paga per pedalare, anzi è il contrario.

Sarà accaduto anche a voi, a me spesso devo dire. Vi sentite in forma, vi accorgete che state andando comunque veloci o abbastanza veloci ma niente, nessun divertimento e tornate a casa insoddisfatti. Dando la colpa al telaio, alle ruote, al cambio, alla bici tutta. No, lei non c’entra. Ci ha provato poverina a sgombrarci la mente, siamo noi che quella insoddisfazione l’abbiamo portata in sella dal primo momento e non siamo riusciti a scaricarla per strada. La prossima volta andrà meglio, ne sono sicuro.

COMMENTS

  • <cite class="fn">Giovanni</cite>

    Per quanto vogliamo purtroppo le preoccupazioni ed i problemi ci seguono a ruota, sopratutto quando si è persone serie e scrupolose come te. Oggi avei Saturno contro ma passerà appena ti liberi di un pò di ansie.

  • <cite class="fn">Adriano</cite>

    Capitato anche a me in Mtb. Pedalavo e pensavo al lavoro in una bigia mattinata di novembre e cadere rovinosamente non mi ha sorpreso, a posteriori.

  • <cite class="fn">Lorenzo</cite>

    Oggi prima risalita in sella dal 28 dicembre, chi senefrega delle 4 ernie che ho la schiena non mi dove più, il ginocchio pare possa farcela, chissà se mi farà male il sedere con questa bella sella…..
    Mi sentivo fiacco, il ginocchio dopo 5 km ha iniziato a fare capolino ed ha 8 km ha iniziato ad andare in crisi, il sedere mi faceva male…… questa sera la schiena mi presenterà il cinto, leggero magari ma me lo presenterà.
    Paura? la testa mi è andata in crisi? non vedevo l’ora di tornare e ho fatto appena 13 km……

    … a proposito Scorpione ascendente Pipistrello come messo con me Saturno?

  • <cite class="fn">Lorenzo</cite>

    Fabio devi attivare una possibilità di correzione per gli errori d’ortografia e da correttore automatico per gli ansiolitici come me.
    Santa Crusca!

  • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

    Non so a voi perché io rispondo direttamente dal pannello di amministrazione e lì non c’è il correttore ma il dizionario si, e se una parola non è inserita la sottolinea in rosso. Un correttore automatico non so nemmeno se esiste…

    A quanto pare non ho scoperto nulla di nuovo, solo messo in parole ciò che è capitato e capita a me ed altri. Il problema non è la media o il senso di stanchezza (non fisico, mentale) ma la perdita di concentrazione. Come giustamente dice Adriano, a posteriori non si è stupito della caduta.
    Quindi se la giornata prende la piega sbagliata inutile incaponirsi; girare le ruote e tornare a casa, è meglio.

    Fabio

  • <cite class="fn">Andrea</cite>

    Il problema, per quanto mi riguarda, è che faccio fatica a capire quando è una giornata no. A volte mi sento in gran forma e poi a metà ritorno comincio ad avere le visioni mistiche. Altre volte, come ieri, non sto tanto bene fisicamente già da appena svegliato, ma dopo pochi chilometri di pedalate mi sento come nuovo. Alcune volte sarebbe semplicemente meglio stare a casa, solo che lo si sa sempre troppo tardi 😀

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Quando ero ragazzo mi dicevano “vai, se la gamba gira prosegui, se nin gira torni”. Ora è diverso perché da ragazzo la testa la tieni sempre, con l’età adulta arrivano tante cose a cui badare. Quindi per me devono girare testa e gambe, perché se perdi concentrazione è facile farsi male.

      Fabio

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