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Shimano XC5
Le conclusioni
Le conclusioni
Ero partito convinto che sarebbe stato un test semplice, con poche situazioni da provare. E invece mi sono ritrovato a ogni uscita a scoprire nuove (e a volte inaspettate) qualità che mi hanno convinto ad ampliare vieppiù il raggio d’azione.
E così da che doveva essere una prova dedicata al solo fuoristrada, mi sono ritrovato ad andarmene a zonzo con Elessar, a usare sua maestà e la Triban 520 con piglio sportivo e, per finire, fare pure il ciclista urbano un poco alternativo, con il suo scarpino dai lacci vistosi.
Sicuramente le ho sfruttate meno di quanto possano offrire in off road, complice il fatto io non uso la Mtb. Ma resta comunque un fuoristrada che poi è quello di tanti ciclisti, fatto di sentieri, strade bianche (che in questa stagione virano al beige fanghiglia…) tratti boscosi. E che sembra essere il fuoristrada perfetto per queste scarpe.
Il comfort di marcia è sempre stato assai elevato, segno di una sagomatura perfetta, di una soletta interna efficace e del connubio tra intersuola e suola Michelin che lavorano in perfetta simbiosi.
Un validissimo supporto, da intendere anche in senso letterale, lo fornisce la saggia decisione di applicare una piastra in rigida fibra di carbonio in zona tacchette. Due risultati raggiunti in un colpo solo grazie a questa soluzione: rigidità dove serve, sia in fase di spinta che, in parte, in fase di trazione e nessun “affondamento” della torretta creata dal pedale e quindi della tacchetta, che alla lunga (e nemmeno tanto) avrebbe affaticato il piede.
Ma c’è un altro plus dato da questo piccolo inserto: senti la bici. Puoi cioè esercitare con assoluta precisione, da scarpa decisamente più racing, la giusta e necessaria pressione per indirizzare la bici. Le avverti bene, la controlli, non hai cuscinetti a farti perdere le sensazioni. E visto che molte delle uscite in fuoristrada le ho affrontate nei giorni di pausa tra un diluvio e un altro, ho quasi sempre pedalato su terreni resi viscidi dalla tanta acqua venuta giù. Aggiungiamo che, per velocizzare i tempi dei test, la bici era equipaggiata con un copertoncino che sul terreno pesante offre poca presa, il risultato è che bastava anche una lieve variazione di pendenza del terreno che mi ritrovavo il retrotreno a scodinzolare come un cagnolino che vede riempirsi la ciotola. E l’unica per non scivolare, o almeno non scivolare sempre, era tenere la bici “di pedale” schiacciata al suolo.
La tecnologia Dynalast mi è piaciuta molto; l’ho apprezzata in fuoristrada tranquillo, sentieri bianchi ben battuti, quindi un fondo abbastanza regolare da permettere una pedalata seduta andando via di passo.
L’ho apprezzata ancor più abbandonando fanghiglia e sottobosco per lanciarmi su strada asfaltata, sia in uscite turistiche che con piglio allegro.
La scarpa si presta perfettamente all’uso turistico, sia perché il piede viaggia comodo per tutto il tempo e sia perché l’efficacia dell’azione è sempre ottima.
E si presta, pur con qualche limite, all’uso sportivo stradale, dove manca quella rigidità in più nella zona posteriore che si vorrebbe quando l’azione si fa frenetica.
E si presta abbastanza bene all’uso urbano, tra l’altro non previsto da mamma Shimano che infatti pone queste scarpe nella categoria fuoristrada; o almeno non indicato nella scheda tecnica, altrimenti ci sarebbe stata l’icona.
Anche se c’è un indizio che mi porta a supporre che stavolta i giapponesi non l’hanno raccontata tutta: l’inserto rifrangente al tallone. E’ una soluzione tipicamente stradale, utilissima anche in città. Insomma, magari l’icona non l’hanno messa (malgrado la smisurata passione per quei simboletti, che ci ho messo una ora a studiarli tutti..) però un pensiero l’hanno fatto. Forse più d’uno 😀
Certo, paga dazio camminando a piedi, quindi un uso urbano che deve essere inteso come “soprattutto a pedalare” e con brevi spostamenti in configurazione bipede senza ruote. Però a catalogo c’è una versione road, che molto prende delle tecnologie presenti su queste XC5: sono le RT4, inserite nella categoria Explorer. Non hanno l’inserto in fibra di carbonio ma la tecnologia Dynalast si; e sembrano adatte anche per camminare. Uso il condizionale perché, lo sapete, io mi esprimo solo su quello che ho tra le mani, con le RT4 invece mi baso su ciò che leggo dalla pagina ufficiale e confrontando con quanto ho appreso in questo e in altri test.
Il look a me piace. E’ una valutazione soggettiva, c’è chi davanti a quei lacci arancioni ha girato la testa dall’altra parte. Invece a me la forma affusolata, più evidente col nero, con l’aspetto quasi vintage o comunque classico, reso sbarazzino proprio dalla squillante allacciatura è proprio piaciuto tanto. E infatti in tutte le foto le vedete sempre coi lacci arancioni e mai i più seriosi grigi offerti in dotazione.
Una scarpa dalle molte sorprese quindi questa Shimano XC5, capace di destreggiarsi in più usi. Che poi è una delle qualità che sempre ricerco durante i test, mi diverte tantissimo scoprire le tante facce di un prodotto. Polivalenza è anche risparmio, e io al rapporto qualità prezzo tengo moltissimo.
Già, il prezzo; come per le MT7 da poco recensite, anche qui abbiamo un prodotto nuovo, una novità 2018 e quindi, al momento in cui scrivo (che, ricordo, è sempre di molti giorni, se non settimane, antecedente alla pubblicazione) il costo medio rilevato in rete è tra i 115 e i 120 euro.
Se considero la qualità costruttiva di alto livello, la suola Michelin e la piastra in carbonio già posso dire che mi sembra una richiesta onesta. Non un affare, ma onesta si. Se però aggiungo l’efficacia nella pedalata e la polivalenza d’uso, superiore a quanto dichiarato anche da Shimano, allora la richiesta economica diventa vantaggiosa. Perché è una scarpa che permette molto sacrificando poco. I limiti li mostra solo quando si inizia a travalicare il recinto della sua naturale destinazione d’uso, e questo, vi assicuro, è già ampio.
Alcuni test alla loro chiusura mi lasciano un senso di soddisfazione. Sono contento quando va tutto bene, quando posso farvi conoscere prodotti dalle tante qualità. In assoluto il test di cui sono stato più felice è stato quello dell’attacco manubrio ammortizzato Redshift ShockStop: in tanti che poi avete deciso di montarlo vi siete trovati benissimo. Perché lo scopo dei miei test è aiutare a scoprire cosa ci è utile, cosa è ben fatto e vale la pena metterselo in casa. Con queste Shimano XC5 avverto, mentre chiudo queste note, la soddisfazione di aver fatto un buon lavoro, utile a tanti.
Buone pedalate
Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.
Buonasera,
sarei interessato a questa scarpa, ne farei un uso tutto fare (strada per uscite sportive e cicloturismo con bici da corsa.
leggendo la recensione credo sia la scarpa che cerco.
Solo due dubbi, hanno la pianta larga? La maggior parte delle scarpe provate nei negozi mi risultano strette.
Normalmente porto un 42.5 (scarpe da running) equivalente a 27 cm, muoversi su un 43 (27.2cm) potrebbe andare o meglio un 44?
Grazie.
Mattia
Ciao Mattia, bisognerebbe capire cosa intendi per pianta larga.
Shimano in questa gamma usa forma più confortevole, mai stretta come uno scarpino sportivo. Diciamo che la forma è “regular”, analoga a scarpe civili.
Per la tg fai riferimento ai cm e non al numero.
Devi provarle, sennò non ti ci raccapezzi.
Fabio
https://bike.shimano.com/it-IT/technologies/apparel-accessories/footwear/last-technology.html
Questo può aiutarti!