Shimano MT7

Le conclusioni

Tempo di lettura: 9 minuti

Le conclusioni

Sono stati giorni frenetici quelli in cui ho svolto questo test; perché non era il solo in lavorazione, perché avevo e ho ancora tanto da provare, perché è stato un continuo balzare da una bici all’altra e ogni uscita dedicata a raccogliere elementi per più cose insieme. Immagino la mia salute mentale ne abbia risentito; almeno così sembra leggendo quanto ho scritto fin qui.

Vabbè, non posso essere sempre serioso e imperturbabile, che poi manco lo sono. Ogni tanto lasciatemi alleggerire i toni.

E fatemi anche divagare su altre considerazioni. La sezione test è cresciuta a dismisura e con essa l’impegno richiesto. Ma insieme a lei sono cresciuto e sto crescendo anche io. Provare tante cose e tutte così diverse tra loro mi ha fatto accumulare in pochi mesi un enorme bagaglio di esperienza. Ho sempre provato e riprovato, ma quando devo farlo per tirarne fuori una recensione credibile e veritiera, beh, davvero devo darci dentro. E questo mi ha portato nel tempo anche a modificare il mio approccio nonché, cosa più importante, a rivedere tante convinzioni sedimentate nel tempo.

Qualche anno fa avrei bocciato queste scarpe. Le avrei giudicate troppo morbide per una pedalata sportiva e mollate lì. E avrei commesso una enorme sciocchezza. Si lo so, predico sempre il ciclismo di ampie vedute, nella massima libertà di scelta e così via. Ma alla fine sono ciclista pure io e nel fondo della mia bisaccia ancora riposano convinzioni e pregiudizi retaggio di molti anni sui pedali.

Per fortuna in tanta mia incoerenza conservo ancora la coerenza di poter modificare le mie idee; e così la bisaccia si svuota di tutto ciò che inutile per riempirsi di nuove conoscenze.

Conoscenze che mi servono per inquadrare, e quindi valutare in modo corretto per offrire a voi un test sensato, queste Shimano MT7.

Provo a riassumere.

Il look è quello di una scarpa da trekking, come ne usiamo normalmente anche in città. Questo le permette di essere indossata pure al di fuori del contesto tipicamente ciclistico. O di essere usata per recarsi al lavoro in bici (i fortunati non obbligati alla grisaglia) e sentirsi a proprio agio per il resto della giornata. Senza sorbirsi gli sguardi straniati dei colleghi che ci hanno scambiato per il solito fanatico.

E’ una caratteristica che annovero tra i plus di queste Shimano MT7, le rendono molto fruibili.

Altro plus è senza dubbio il comfort.

La suola morbida paga dazio solo dopo molte ore in sella e solo se le si chiede una condotta sportiva per cui non è stata pensata. Eppure, malgrado non sia la pedalata di potenza il suo obiettivo, forma, tenuta del piede e mobilità della caviglia permettono ugualmente una inaspettata efficacia. Se non in fase di spinta, dove alla lunga la cedevolezza si sente, in fase di risalita si. E qui serve una ulteriore precisazione perché è proprio in fase di risalita che le scarpe dalla suola morbida pagano il prezzo maggiore. Qui, e se dovessi rispondere al perché onestamente non saprei che dirvi, ho scoperto esattamente il contrario. Forse la suola, la sua struttura, qualcosa nel materiale che fornisce rigidità proprio nel punto esatto senza sacrificare il resto. Ma quale che sia la ragione a noi interessa il risultato; ed è, appunto, quello di una scarpa non sportiva che permette comunque buone prestazioni. E non teme il turismo a lungo raggio, tenerle ai piedi tutta la giornata è assolutamente fattibile.

Efficaci anche nel fuoristrada leggero, che poi è quello praticato dalla maggioranza dei ciclisti. Anche quando li vediamo bardati di tutto punto poi scopriamo che il massimo dell’off-road è il prato del parco cittadino 😀

L’unico limite l’ho rilevato nell’affrontare piccole asperità in rapida successione, pedalando a fil di sella ed esercitando, di conseguenza, molta pressione sui pedali. Qui la tacchetta, ma da intendere più come insieme pedale/tacchetta, si avverte. E ho avuto qualche difficoltà a inerpicarmi bici al fianco su ripide cunette; ma solo con terreno reso pesante e viscido dalle piogge. Insomma, situazioni che hanno travalicato l’uso tipico di queste calzature e che sono stato invogliato a provare perché in tutte le altre il livello è sempre stato alto.

Possono ospitare tacchette Spd ma non si tirano indietro se sfruttate con pedali flat.

Il disegno del battistrada, con ampi settori liberi e una corretta angolazione nonché disposizione di spazi vuoti e pieni, blocca il pedale in posizione naturale, senza costringere a cercare la posizione per evitare fastidiose torsioni. L’appoggio è preciso, comodo, sicuro e tenace. Anche se si decide di lasciare le tacchette in sede.

La tomaia è robusta, la traspirabilità ottima come la resistenza all’acqua.

La chiusura offerta dal sistema BOA è precisa e confortevole. Vista la destinazione d’uso, non posso valutare come un limite il fatto che non è possibile regolare il rilascio della tensione semplicemente ruotando in senso inverso il pratico pomello; ma sia necessario prima rilasciare la tensione e poi stringere di nuovo. Su una scarpa sportiva sarebbe stato un difetto, qui no. Anzi, è un ulteriore elemento a suo vantaggio il fatto che sia presente il BOA L6.

Alla fine sul mio notes l’unico problema rilevato è stato un graffio al logo in punta. Davvero poca cosa considerando le sevizie a cui le ho sottoposte.

Queste Shimano MT7 sono una novità 2018 per la casa giapponese e quindi ricavare un prezzo medio in rete non è stato semplice. Molti dei negozi più forniti le hanno appena ricevute o non le hanno ancora a catalogo e quindi non ho potuto confrontare molte opzioni. Trovandomi tra l’altro, anche con una discreta forbice tra diversi negozi.

Comunque, secondo una media stilata al momento in cui scrivo, i 120 euro sembrano la richiesta più attendibile. Qualcuno le offre a poco meno, altri a poco più. Rapporto qualità prezzo? Eccellente, come sempre coi prodotti Shimano.

Molte possibilità di utilizzo, non solo in bici. Facilità di abbinamento anche in abiti civili. Ottima predisposizione al turismo. Ottime prestazioni nel fuoristrada leggero e nel gravel meno impegnativo. Tanta comodità.

Si, direi che come prezzo ci siamo. Anche perché non passa in secondo piano la qualità, che significa robustezza e quindi longevità. Una spesa che si ripaga nel tempo, sono abbastanza certo che la vita utile di queste scarpe sarà lunga. Io le ho usate le poche settimane del test, ma gliene ho fatte di cotte e di crude e dopo una passata di spugna sono ancora lì. A parte il logo graffiato sembrano appena consegnate. Si, sono fatte per durare.

Questa la pagina ufficiale Shimano relativa alla MT7

Bene, siamo alla fine di questa lunga, al solito, recensione.

E, al solito, non mi resta che augurarvi buone pedalate.

COMMENTS

  • <cite class="fn">michele</cite>

    ciao Fabio, vado sempre alla ricerca di questi prodotti ibridi perchè uso prevalentemente la bici per dei tour.
    Il biomeccanico mi consigliò di non prendere scarpe con suole troppo morbide , quindi optai per una shimano con indicatore rigidità suola pari a 5.
    La differenza si sente quando si cammina.
    Mi sono abituato ma se avessi letto la tua recensione avrei optato per una scarpa di durezza 4.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Michele, il tuo biomeccanico avrà avuto le sue ragioni. Può darsi che avesse a riferimento modelli più vecchi, coi quali nemmeno io mi trovai bene.
      In ogni caso è sempre bene tener presente l’uso prevalente quando si ha che fare con prodotti dalle molte sfaccettature. Per esempio fra un paio di settimane leggerete il test di altre calzature Shimano, le XC5, che pure non disdegnano due passi. Ma son fatte per pedalare e la camminata, appunto, te la fanno pure fare, però…

      Fabio

  • <cite class="fn">Adriano</cite>

    Ciao Fabio, queste scarpe sono classificate da Shimano (insieme a qualcun’altra) come 3E, cioè sono più larghe e ‘spaziose’ di circa un 10% per chi avesse la pianta larga del piede (come nel mio caso). Dalle tue sensazioni, a occhio (a piede), ti risulta?
    Grazie

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Adriano, come scritto nel test sono si comode ma non ho rilevato maggior spazio; e vale la regola del numero in più, sempre

      Fabio

  • <cite class="fn">prospero58</cite>

    Alla fine lo ho prese, approfittando di una offerta per le color arancione. Le ho trovate piú comode rispetto alla “tradizione” Shimano (ho tutte scarpe di questa marca) e soprattutto rispetto alle ME5 che sto usando da un anno. Mi permettono di usare una calza più spessa per l’inverno e meglio accolgono una pianta larga. Il BOA poi é una cosa che ti vizia…
    Grazie per l’utilissima e completa recensione.Adriano.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ottima scelta; io le sto usando spesso (l’abbigliamento dopo un test non lo riprende nessuno, se sono scarpe poi…) e ne apprezzo la comodità nell’uso quotidiano. Sono comode, cammini bene e il Boa, effettivamente, è comodo.
      Per mia fortuna mi diedero le verdi: le arancioni sarebbero state impegnative per me 😀

      Fabio

  • <cite class="fn">Alessandro</cite>

    Alla faccia del test. Questo è un romanzo. Ho queste scarpe da 2 anni e concordo su quasi tutto quello che ha scritto, eccezion fatta per l’appoggio a terra senza sentire le tacchette, anche le mie spd. Io con appoggio sul pari le sento ed anche bene. Comunque sono scarpe ottime, che sarebbero perfette se avessero la suola appena appena più rigida.

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