Progetto nuova bici gravel

Tempo di lettura: 2 minuti

L’altro ieri è arrivato il nuovo telaio che mi servirà per costruire una bici gravel; che è a tutti gli effetti figlia esclusiva del blog.

Non avevo e non ho alcuna necessità di ampliare il parco bici; anzi, potessi farlo inizierei a sfoltire.

Ma tant’è, gli standard cambiano veloci e già da troppo tempo tergiversavo per adeguarmi. Perché senza un telaio o bici adatta, tanti accessori o componenti non puoi montarli. 

E se non puoi montarli, non puoi provarli: ossia scriverne poi qui.

Mi serviva, lo sapete, un telaio a perno passante da 12, attacchi freno flat mount e predisposizione per Di2.

Per poter installare un gruppo Ultegra 8070 e ruote RS770; e poi a seguire la trasmissione GRX, quando si renderà disponibile. E’ già in commercio la nuova famiglia che Shimano ha dedicato espressamente al gravel ma una cosa è il mercato, tutt’altra i sample test; ossia quelli dedicati alla stampa, che seguono tempi tutti loro.

Dopo aver seguito un paio di piste alla fine ho scelto di acquistare il telaio piuttosto che farmelo inviare da qualche azienda.

Certo, è stato un esborso che potevo risparmiare; visto però quello che devo farci preferisco non avere vincoli. 

Ah, monti XY? Ma noi abbiamo esclusiva con WZ; ah, ma in quante foto si legge il marchio? Ah, ma su che terreni provi il telaio?

La più bella è stata: con quale temperatura esterna eseguirai i test?

Eh??????

Ma scherziamo? E tu a luglio vuoi sapere da me quanti gradi ci saranno a ottobre? Ma sei scemo?

Ovvio che li ho mollati.

E mi sono rivolto ad altra azienda anche se avevo la quasi certezza fosse troppo presto.

Spero però che con l’anno nuovo arriverà una altra sorpresa, qualcosa che speravo da tempo mettessero in produzione. Pochi giorni fa ho avuto conferma che sono partiti i collaudi, per la versione definitiva servirà tempo. Chissà, se riuscirò a metterci le mani sarà bello. 

Comunque telaio, ruote e trasmissione sono qui ma non bastano a montare una bici.

La mia idea è un montaggio top. Qualcosa l’ho già.

Per esempio la sella e le gomme. La prima sarà una Brooks Cambium (inizialmente la C15, che sarà sostituita con la C13) e le seconde le pescherò tra le tante sottoposte a test negli ultimi mesi.

L’attacco manubrio sarà il Redshift ShockStop; a cui affiancherò appena disponibile il reggisella sempre proposto dagli americani. 

Reggisella che sarebbe dovuto entrare in produzione a giugno; la decisione di ampliare l’offerta e la meticolosità dei collaudi che sono soliti svolgere i ragazzi di Redshift hanno allungato i tempi. Verso metà settembre avrò un quadro più preciso delle disponibilità.

La piega è un punto interrogativo. Non sono un fan sfegatato delle pieghe gravel, soprattutto quelle con flare (la curvatura verso l’esterno della parte finale) assai pronunciato.

Il valore di 12 gradi si è abbastanza standardizzato, quindi c’è buona scelta.

Non so ancora con esattezza quale userò, sto valutando due versioni (alluminio per entrambe) e ai primi di settembre avanzerò la mia richiesta all’azienda scelta.

Io preferirei una piega stradale ma in previsione del successivo montaggio del gruppo Shimano GRX, dove le leve hanno ergonomia e forma ottimizzate per le pieghe “aperte”, mi conviene puntare dritto a ciò che mi serve.

Per capirci: valutare se queste leve sono realmente efficaci nella loro nuova forma è impossibile e fuorviante se fatto con piega inadatta.

Come vedete ogni scelta, anche quelle apparentemente secondarie, nasce dalle necessità editoriali del blog.

Necessità editoriali che mi portano a un ulteriore quesito da risolvere: che impaginazione dare?

La mia idea è quella di molti articoli brevi per mostrare in dettaglio e spiegare le singole operazioni di montaggio; articoli che saranno preceduti da una presentazione statica di telaio, componenti (questi però solo se non già recensiti) e attrezzi necessari; e che saranno chiusi dai classici singoli test per trasmissione, ruote, bici completa e/o telaio, ma sull’ultimo punto valuterò al momento.

Per adesso punto a chiudere il test dei copertoncini gravel ricevuti a inizio mese; quindi presumo che da metà settembre dovrebbe partire la sequenza di articoli sulla costruzione di questa nuova bici.

Eviterò di allungare i tempi lavorando su altro. Non svolgerò cioè altri test in contemporanea, tranne forse un completo invernale.

Ho programmato tre settimane per il montaggio della bici. Dovrei riuscirci.

Montare un telaio quando è solo per pedalarci sono massimo due ore se te la prendi comoda. 

Montare un telaio dovendo fotografare ogni passaggio, ripetendolo più volte per offrire anche differenti angolazioni di ripresa non è altrettanto rapido.

In ogni caso se ne riparlerà al momento debito.

Per ora mi godo queste ultime pedalate prima del rientro in città.

E per voi, che siano sempre buone pedalate.

Ps; che telaio è lo scoprirete. Vi anticipo solo che pure lui è arancione, ahimé. Ma da quando ho visto come stacca bene in foto…

COMMENTS

  • <cite class="fn">Adriano</cite>

    per noi ci sarà di che leggere e divertirsi!!!
    grazie.

  • <cite class="fn">Paolo Mori</cite>

    Olè, un’altra zucca 🙂
    Ti è scappato un simpatico refuso, oppure mi manca qualche informazione: non sapevo che le pieghe gravel avessero la tendenza al flame facile 😀

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Mazzete, sfugge nulla eh?
      Ok, refuso, corretto.
      E’ che sò cecato, se scrivo in giardino poi ci vedo ancora meno.

      Zucca? Beh si, lo fanno anche nero ma ho notato come l’arancio stacchi bene in foto, sia in interno che in esterno e visto che alla fine lo scopo di questa bici è la pubblicazione, pure se non è che mi piaccia tanto ho scelto la fruibilità delle future immagini.

      La tua piega invece è ancora lì, in attesa. Se può consolarti è in compagnia di roba buona… 😀

      Fabio

      • <cite class="fn">Paolo Mori</cite>

        Spero fosse chiaro che non volevo fare il maestrino, semplicemente non riesco a trattenere le battute orrende. Purtroppo questo pessimo senso dello humor è genetico…
        (e grazie per aver corretto il mio, di refuso 😀 )

  • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

    Tranquillo Paolo, sono tonto ma non fino a questo punto…
    E poi, mi chiedo: ma visto dal vostro lato do l’idea di essere così suscettibile?
    Ti assicuro che dal vivo sono simpatico. Carogna, sempre. Ma simpatica 😀
    Fabio

    • <cite class="fn">Paolo Mori</cite>

      No, è che a volte non mi è chiarissimo come/cosa passa dai messaggi scritti, senza le sfumature nonverbali (a volte succede anche di persona, ma questo è un altro discorso). E quindi boh, meglio un messaggio, magari inutile, in più, che uno in meno.

      • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

        Ma no, tranquillo.
        Non sono permaloso e (credo) di avere abbastanza buon senso da comprendere anche le sfumature che la mediazione di un monitor annulla.
        E del resto qui l’ambiente è rilassato, i creatori di flame (stavolta non è un refuso 😀 ) non trovano terreno adatto, si stroncano al primo capoverso di un qualunque mio articolo e scappano altrove.
        Quindi in un certo senso so che ho sempre a che fare con persone intelligenti; e poi tu non sei nemmeno alla prima “incursione” qui nel blog, quindi ho imparato a conoscerti.

        Poi si, è vero, a volte (spesso,ok) sono un poco saccente; però è anche strategia, proprio per stroncare quelli che hanno solo voglia di litigare. Non riescono nemmeno a capire cosa scrivo e vanno altrove. Meglio così 😀

        Fabio

  • <cite class="fn">Giovanni74</cite>

    Mi piacerebbe proprio sapere che sarebbe successo con una temperatura esterna “non ideale” per quel telaio Y di quella certa Ditta X. Alle volte mi pare che ci sia tanta scelta ma che alla fine veniamo condizionati dai produttori a prendere quello che vogliono loro, ovviamente salvo farsi fare la bici su misura. Così come alle volte credo che ci siano messaggi “promozionali” un pò troppo enfatizzati, sopratutto sulle caratteristiche tecniche. Resilienze superiori ad acciai balistici, flessibilità quasi pari alla gomma ect. Poi, un noto ciclista professionista, di una nota squadra cade in curva toccandosi con un altro corridore, in una dinamica neanche tanto drammatica, e la sua bicicletta si apre in due, proprio nei punti dove, anche l’acciaio balistico “forse” avrebbe soccombuto. Ogni tanto qualche dubbio su ciò che ci viene venduto mi viene.
    Giovanni

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Giovanni, ci scherzavo su l’altra sera con l’amico Alfonso di BacMilano; e lui, secondo me giustamente, sostiene che è caratteristica dei crucchi: devono pianificare tutto, temono l’incertezza.
      Peccato, a me il loro telaio piaceva assai ma visto che comunque, non secondario, lo avrei pagato (seppure con uno sconto) perché poi mi sarei tenuto il tutto e non sarebbe stato corretto il contrario, beh, pure trifolarmi no…

      Fabio

  • <cite class="fn">Claudio</cite>

    Chi di arma ferisce, di arma perisce.
    Ricordo – correva l’anno 2013 – quando mi canzonavi per la mia Vaya “orange” e gli davi della “zucca”.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Claudiooooooooooooooooooo!!!!!
      Che piacere leggerti!
      E’ da tanto che non ti sento, tutto bene? Son sicuro di si

      Zucche: già, plurale perché ora son due. Continua a non piacermi ma, poco da fare, è un colore che rende in foto, stacca bene persino con un modesto praticone come me.
      Ormai non scelgo più per mio gusto, scelgo per questo blog. Altrimenti non l’avrei proprio preso questo telaio. Però mi serve e servirà, è sia in arrivo che in lista parecchia roba e devo tenermi al passo con gli standard che variano.
      Pensa che prima o poi persino un mtb vedrai…

      Fabio

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