Più pedali più risparmi

Tempo di lettura: < 1 minuti

E’ stata lanciata una nuova app: registrandosi al servizio si ottengono 10 centesimi di sconto presso i negozi convenzionato per ogni chilometro pedalato.

Si chiama Savebiking, questo il sito ufficiale: http://savebiking.com/

L’app va scaricata dal Play store o App store, si riceve un codice di autenticazione via sms e si può iniziare a pedalare.

 

Registrandosi presso uno dei negozi convenzionati si riceve un chip che elimina questo passaggio: basta attivare il bluetooth e tutto parte in automatico.

I negozi non sono solo quelli di bici ma qualunque attività voglia partecipare e abbia nelle proprie corde un certo spirito bikefriendly diciamo così.

Ok, queste le notizie base.

Funziona? Funzionerà?

Non lo so. L’ho installata pochi minuti prima di scrivere queste note e cercando un negozio convenzionato nelle mie vicinanza ho scoperto non ce ne sono.

L’unico in regione è sulla bella isola d’Ischia; potrebbe essere una comoda scusa per una gita ma comunque è poco.

Però dal centro Italia a salire c’è una buona concentrazione di simboletti.

E’ una iniziativa nuova, è normale non ci sia ancora adesione massiccia.

Tempo addietro fu lanciata una app simile e non ebbe poi gran successo. 

Anche lì si offrivano 10 centesimi al chilometro, in bici o a piedi, e la possibilità di mettere all’asta i crediti accumulati.

Non è andata come speravano i creatori.

Funzionerà questa? Non so nemmeno questo.

Credo che la formula dei 10 centesimi al chilometro sia sbagliata.

E’ oggettivamente troppo per incentivare i negozi ad aderire, perché il motore non siamo noi ma loro.

Noi pedaleremmo uguale, sconti o non sconti. Ma se ti entra in negozio uno che si spara 1000 km al mese, che è più o meno la distanza di un normale amatore senza velleità agonistiche, praticamente ti fa la spesa gratis.

O forse del credito accumulato ne sarà riconosciuta un parte o in percentuale all’acquisto, come coi buoni sconti che riceviamo: 10 euro su spesa minima di 100, 20 su spesa minima di 200 e così via.

Il sito ufficiale nulla dice al riguardo.

In ogni caso io segnalo la cosa. Tanto lo smartphone è con noi anche quando pedaliamo, che stia lì a registrare chilometri al massimo farà durare meno la batteria.

Non mi convince l’obiezione che così l’azienda potrebbe accumulare dati sui nostri percorsi: siamo noi i primi a pubblicare su strava e girare su qualunque social ogni uscita, quindi…

Beh, vedremo come andrà.

Per avere successo serviranno tanti negozi disposti ad aderire; perché i negozi aderiscano servono tanti ciclisti che usano l’app. 

Io appena potrò decentemente tornare in sella, la userò. E potrò darvi qualche ulteriore notizia.

Per ora, buone pedalate, con lo sconto o senza ma sempre felici.     

COMMENTS

  • <cite class="fn">Alessio</cite>

    Adesso con l’altra app stanno facendo dei cambiamenti sostanziali speriamo che ci qualcosa

    • <cite class="fn">Davide</cite>

      Se l’altra app è Movecoin confermo che non è morta ma continua ad essere supportata
      Consiglio all’autore di dargli un’altra chance

      • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

        Ciao Davide, non ho scritto che Movecoin è morta; altra app cui diedi rilievo alla sua presentazione.
        Ma dopo un anno grandi progressi non ci sono stati, e questo è un fatto.
        Riuscirà questa nuova applicazione a coinvolgere maggiormente le parti interessate? Io lo auguro come sempre auguro ogni fortuna a queste iniziative.
        Vedremo.

        Fabio

  • <cite class="fn">Save Biking</cite>

    Ciao Fabio,

    Ti ringrazio per questo articolo. Ho creato io SaveBiking, idea nata andando al lavoro in bicicletta e vedendo quanti “incentivi” ci sono per andare in auto (infrastrutture, emozionanti pubblicità, …) e quanti disincentivi per chi va in bici. Volevo dare un contributo in questo senso, e volevo orientarmi a qualcosa di diverso dalle già ben battute iniziative per sensibilizzare gli attori pubblici alla creazione di piste ciclabili e di un ambiente più amico della bicicletta. Mi sono chiesto cosa si potesse fare in modo che il ciclista fosse incentivato da attori economici che hanno interesse alla diffusione della bicicletta, quindi mi è venuto in mente questo concetto circolare in cui le attività commerciali bikefriendly aiutano i ciclisti che si rivolgono alle stesse attività: più vai in bici più hai sconti e più hai sconti (e più ti attrezzi bene per pedalare) più vai in bici. E’ vero che l’impiego dello sconto è ormai inflazionato e … scontato, ma se usato bene ha ancora il suo valore positivo. SaveBiking è strutturata per dare ai negozianti fisici (anche con piccoli ecommerce) uno strumento di comunicazione specifico verso i ciclisti, che li aiuti di fronte allo strapotere dei colossi del web o della grande distribuzione sportiva. Portando il ciclista in negozio, il negoziante può far valere la sua consulenza su misura, e il suo lato umano; e per restare al passo con i tempi senza perdere valore lo può fare anche con un piccolo ecommerce dove presenta prodotti dedicati e resta sempre disponibile per una telefonata di spiegazione. Vengono in mente prima di tutto i negozianti di biciclette, ma in realtà molti altri attori commerciali sono bikefriendly: i bikehotel e tutti quelli che producono cibo e altri prodotti o servizi sani, perché la salute va in bici.

    E’ vero che chi va in bicicletta volentieri non ha bisogno degli sconti per farlo, ma potrebbe avere un motivo in più per prenderla anche durante le giornate dal meteo incerto per esempio. Inoltre noi vorremmo smuovere soprattutto chi, entrando in garage, sale in auto per non dover gonfiare la bici, e per questo motivo anche domani la bici sarà sgonfia; uno stimolo in più può fare la differenza.

    Ad oggi con SaveBiking si ottiene un punto ogni dieci chilometri, e ogni punto vale un Euro di sconto per una percentuale massima definita dal negoziante su prodotti o servizi a sua scelta. Stiamo lavorando sulla formazione dei negozianti che non è facile come puoi immaginare, quindi non scandalizzarti se recandoti da un negoziante convenzionato lo trovassi impreparato. Crediamo nel valore dei negozi fisici e della loro fondamentale consulenza a quattrocchi su quell’organismo con infinite variabili che è la bicicletta.

    SaveBiking sta crescendo tranquillamente perchè stiamo ottimizzando la proposta per meglio rispondere alle esigenze dei ciclisti e delle attività commerciali.
    Lavoriamo anche con i comuni che vogliono offrire un incentivo a chi lascia l’auto a casa per andare al lavoro in bici. La società ne beneficia per un valore stimato di 70 centesimi di Euro al chilometro secondo alcuni studi, quindi è giusto che il cittadino virtuoso che si sposta in bici ne ottenga una parte, magari come risparmio di tasse.

    Stiamo introducendo anche il chip che una volta installato sulla bicicletta attiva l’app automaticamente all’inizio di ogni tragitto ciclistico. In questo modo i percorsi in bici sono verificati e quindi i comuni possono offrire tranquillamente incentivi i cittadini sulla base dei chilometri registrati. Inoltre è una grandissima comodità per i ciclisti che non devono ricordarsi di attivare l’app manualmente perchè ogni percorso si registra senza alcun intervento.

    Complimenti per il tuo sito, poco blabla e tanta sostanza. Ci vediamo all’Italian Bike Festival a Rimini? A proposito, organizzeremo una “competizione” per chi registra più percorsi, km, … in prossimità dell’evento; partecipa!

    Pietro

    • <cite class="fn">Guybrush Threepwood</cite>

      Ciao, profitto del tuo commento per farti una domanda a riguardo: oltre a cercare di coinvolgere la attività commerciali nel circolo di Save Biking, avete mai preso in considerazione l’idea di coinvolgere anche aziende private e non che hanno a cuore risolvere i problemi di mobilità dei propri dipendenti?
      Mi spiego.
      Nell’azienda per cui lavoro, giorni fà ci è stato presentato un questionario volto a risolvere le difficoltà degli spostamenti casa-lavoro e la sempre più carente offerta di spazi da dedicare ai parcheggi auto all’interno della proprietà. Il questionario, oltre a invitare/divulgare al car-pooling i dipendenti (soluzione, ovviamente tra quelle a meno impatto per l’azienda stessa…) chiedeva eventuali suggerimenti per la risoluzione/minimizzazione del problema.
      Specialmente nel periodo primaverile/estivo, i dipendenti che riescono a spostarsi con l’uso della bicicletta, sono una discreta realtà.
      Lungi mai dal pensare che verranno mai presi in considerazione per qualunque tipo di infrastruttura che vada oltre una rastrelliera poggiata sotto una tettoia, forse però un iniziativa come la vostra potrebbe essere facilmente integrata. Con un contributo che, se non fruibile direttamente come “compenso” economico, possa comunque essere acquisito dal dipendente tramite le già presenti piattaforme di welfare aziendali.
      Chi già si muove utilizzando la bici per diletto,potrebbe convincersi a farlo ancora più di frequente e, magari, coinvolgere il collega “incuriosito” dall’iniziativa.
      Mi scuso per l’invasione.
      Saluti

      Daniele

      • <cite class="fn">pietrolucchini</cite>

        Grazie Daniele,

        La tua proposta è centrata.
        Infatti SaveBiking permette, a comuni o aziende, di incentivare il bike-to-work o altri spostamenti in bicicletta, offrendo riconoscimenti ai cittadini che pedalando non inquinano, riducono il traffico e si mantengono in salute.

        Abbiamo avviato il progetto con il Comune di Bussolengo, e altri comuni sono interessati. Offrono un incentivo medio di 25 centesimi al km, che è interessante per il cittadino ma anche per la collettività. Infatti secondo alcuni studi svolti in Inghilterra per ogni km percorso in bicicletta invece che in auto la società risparmia 70 centesimi di Euro, dunque conviene premiare il ciclista con una quota di questo risparmio.

        Speriamo di arrivare ad un risparmio fiscale in futuro: se pedali costi meno alla società, quindi devi pagare meno tasse, ecco che ti viene dedotto dal 730 (o dalla tassa comunale sui rifiuti o da… le tasse da cui dedurre non mancano!) un importo per ogni km che hai pedalato in determinate condizioni (per andare al lavoro, nei periodi di maggior congestione, … tutti dati che l’app può rilevare).

        Riguardo alle possibilità di truffa (osservazione che molti fanno emergere), ti ricordo che SaveBiking permette di “verificare” i percorsi ciclistici perché vengono registrati solo quando si è in sella alla bicicletta grazie al chip su di essa installato (che diventa obbligatorio per chi partecipa a questi progetti).

        Stiamo dialogando con aziende relativamente allo stesso modello di incentivo. L’azienda può avere molti vantaggi in termini promozionali (bilancio sociale, certificazioni, …), di motivazione del dipendente, e logistici (risolve problemi di parcheggio).
        I costi per le aziende possono essere nulli perchè ci sono vari finanziamenti pubblici che sostengono a fondo perduto le iniziative ecologiche aziendali, oppure possono essere premi salariali ai dipendenti che vengono defiscalizzati perchè a favore dell’ambiente. Quindi per attivare un progetto simile serve principalmente la cultura aziendale adatta perchè la realizzazione è molto economica e semplice.

        Fino a qui ho citato sempre premi economici come esempio, ma ovviamente possono essere molto efficaci anche vantaggi di altro tipo che mostrano il riconoscimento verso i cittadini o dipendenti più virtuosi negli spostamenti ecologici.

        E in fondo ricordo che la passione per la bici viene pedalando, quindi questi sistemi di incentivo servono per fare crescere la voglia di respirare aria più pulita e muoversi più liberamente. Una volta che diventiamo in molti a prediligere i pedali, con i riconoscimenti o senza, diventa per tutti naturale andare più in bici e meno in auto.

        Se vuoi approfondire o proporre il progetto alla tua azienda o al tuo comune, fai un fischio e io ci sono.

        Pietro

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Pietro, mi fa piacere questo tuo intervento.
      Il fatto questo breve articolo non sia in sezione “test” ma nella categoria “Pensieri su due ruote” chiarisce che la mia intenzione è solo una breve informazione.
      Quindi benvenuto a questo tuo commento.

      Se vorrai intervenire ancora, magari anche in risposta a eventuali commenti dei lettori, libero di farlo.

      Fabio

    • <cite class="fn">alessio marziali</cite>

      Finalmente qualcuno che parla con chiarezza

Commenta anche tu!