Pirelli PZero Velo 4S

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La potenza è nulla senza controllo. Ricordate questo slogan? Uno dei più felici della sempre ottima comunicazione del marchio Pirelli. Tra le due varianti, io ho sempre preferito quella con Carl Lewis testimonial. Non solo per la mia idiosincrasia al mondo del calcio; vedere l’esplosiva potenza di Lewis imbrigliata dai tacchi a spillo è stata immagine di rara efficacia.

Il contrasto tra quel fascio di muscoli pronto a scattare e le scarpine rosse che, solo ci avesse provato, lo avrebbero fatto rovinosamente finire naso a terra rende perfettamente l’idea: puoi avere tutti i cavalli vapore che vuoi, ma se la gomma non è all’altezza, è inutile.

Nel nostro mondo a pedali è lo stesso. I ciclisti sembrano dimenticare che affidano tutte le loro fortune a un francobollo di gomma che poggia sull’asfalto, una minuscola porzione di copertoncini già di loro sottili. E non è solo una questione di potenza, ché di mia non è ce ne sia poi tanta, ma di sicurezza.

Possiamo avere il telaio più stabile del mondo e i freni più potenti che esistono: è il copertoncino che deve farci rimanere in strada e aggrapparsi all’asfalto quando freniamo. In più gli chiediamo di essere leggero, scorrevole, sopportare le mutevoli condizioni del manto stradale, non forarsi e magari durare pure molte migliaia di chilometri. Esigenti i ciclisti, vero?

Già, non si accontentano mai. Ci prova Pirelli a farli felici, che torna dopo molti anni di assenza a proporre coperture per le nostre bici sportive stradali (in futuro arriveranno anche Mtb e Urban). E lo fa senza mezze misure, con una gamma che non fa mistero di puntare alle posizioni alte della classifica. Tre versioni: una quattro stagioni, dove sappiamo si intende sempre una copertura studiata per la pioggia e i climi più rigidi, una sportiva adatta alla guida di tutti i giorni e una slick che ha le prestazioni come primario obiettivo.

Sono le Pirelli PZero Velo, declinate nelle varianti 4s, Velo, e Velo TT.

 

E noi le vedremo tutte: in una serie di test che andranno in sequenza ogni versione avrà la sua prova dedicata e, giunti alla fine, avremo un articolo che tenterà la sintesi tra i diversi modelli, elencando pregi, difetti e ciclista tipo.

Una lunga serie di prove, tanti chilometri da percorrere e in ogni condizione. Io farò il possibile per riuscire a non far passare troppo tempo tra una recensione e l’altra. Ma sapete che preferisco sempre prendermi qualche giorno in più e avere certezza che nulla ho tralasciato piuttosto che inseguire la fretta della pubblicazione a tutti i costi.

Una sola bici è stata chiamata a lavorare in questo e nei test a venire: la mia Rose X-Lite Team, montata Sram Force e ruote Spada Oxygeno. Al momento in cui scrivo queste note ho ovviamente chiuso il test delle 4S e già sto pedalando da giorni con le PZero; e prendendo le misure alle Velo TT. Spero di riuscire a procurarmi in tempo e inserire nel fitto calendario di uscite di prova anche un altro paio di ruote, a profilo medio alto. Non so se ce la farò già con le Velo, di sicuro la versione TT beneficerà anche di ruote da velocità.

La misura scelta per questo test delle 4S è stata la 700×25; ricordo che è disponibile anche in misura 700×23 e 700×28. Stessa misura anche per il prossimo test delle Velo, mentre la TT sarà una 700×23, unica misura disponibile a catalogo.

Ultime note prima di voltare pagina per scoprire come sono fatte. Era dal loro lancio, più o meno nei giorni del Giro 2017, che queste gomme mi intrigavano. Pensai subito a chiederle in prova e sarebbe stata una saggia mossa, vista anche la novità; ma io preferisco fare le cose per bene piuttosto che preoccuparmi se altri arrivano prima di me. Ero indaffaratissimo con tanti altri test, basta vedere il calendario delle pubblicazioni per rendersi conto che fino allo scorso luglio ho viaggiato con una media di almeno un test a settimana messo online. Tanto da spingermi durante la pausa estiva a decidere che con l’autunno mi sarei tenuto con una prova su strada al mese, altrimenti in bici per svago mio non ci sarei più andato. Sono invece una altra volta da mesi a pubblicare settimanalmente e, vista la mole di materiale, è pure un intervallo troppo lungo.

Ma, dicevo, il lavoro sui tanti test in svolgimento la scorsa primavera/estate, mi aveva fatto desistere dal fare richiesta. Questi non sono copertoncini qualunque, Pirelli non è l’ultima arrivata e, nel settore moto che prima praticavo con assiduità, non hai mai fallito un prodotto. Con il background, le capacità tecniche e, ne ero certo, il ricorso a soluzioni innovative, non potevo dedicarmi a questi copertoncini finché non avessi avuto la certezza che avrei potuto lavorarci con la dovuta calma. Anche se questo ha significato arrivare tardi, una gomma come la PZero Velo 4S la monti in autunno e la tieni su per tutto l’inverno. Fra poco è primavera, quindi non sono, come usa dirsi, sul pezzo. Però restano altre tre stagioni, possiamo sempre sfruttare quelle. Mica è detto che una gomma quattro stagioni sia solo per il freddo e la pioggia. Anzi, è tipologia di gomma che ormai uso 11 mesi l’anno, grazie alla eccezionale tenuta in ogni condizione.

Quindi seppure con un certo ritardo rispetto al calendario astronomico, possiamo fare conoscenza con queste Pirelli PZero Velo 4S. Andiamo al prossimo paragrafo.

COMMENTS

  • <cite class="fn">Damiano</cite>

    Molto esaustivo come test. Però mi trovo un attimo in dubbio nel dover confrontare questo pneumatico con altri. Ovviamente con tutti i caveat del caso, ovvero sulla difficoltà del test, la lunghezza, la soggettività di alcuni elementi di valutazione (sensazioni di comunicatività del copertone, ad esempio),
    Diviene però importante laddove si volesse capire quale sia lo pneumatico, non dico migliore, ma perlomeno quello che fa al caso nostro…
    PS: ma ricordo male o finora non hai mai recensito tubeless?

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Damiano, quale sia la gomma più adatta a ognuno lo può sapere solo il ciclista.
      Con i test si cerca di mettere in luce il comportamento di un componente in ogni situazione probabile, a volte anche quelle improbabili. Poi dovrà essere il ciclista a ragionarci su e valutare cosa sia meglio per lui, non posso stabilirlo io per chiunque.
      Se scrivessi “il copertoncino tal dei tali” è il migliore in assoluto non vi renderei un buon servizio, anzi. Vi precluderei la possibilità di formarvi una opinione ponderata; che è invece lo scopo dei mie test.
      Nel caso specifico di questo test, avevo già annunciato lo schema di lavoro perché a essere provata sarà tutta la gamma. Quindi i singoli, lunghi, test e un ultimo articolo riassuntivo su pregi, difetti (che fatico a trovare…) e utilizzo tipo. E’, credo, il modo migliore di fornirvi informazioni che possiate usare.

      Non sbagli, tubeless non ce ne sono sul blog. Non è al momento settore sul quale voglio concentrarmi, il copertoncino resta ancora la scelta migliore per la stragrande maggioranza di ciclisti e di usi, quindi preferisco tenermi su questa tipologia. Senza contare che ormai più di un copertoncino si sta rivelando più performante sia dei tubeless che dei tubolari…

      Fabio

  • <cite class="fn">Salvo</cite>

    Ciao
    Volevo chiederti se le misure sono reali o maggiori perché vorrei acquistare pzero velo da 28 ma ho paura che poi sia più grande e non potrei montarlo.
    Grazie in anticipo e complimenti per il test.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Salvo, i 28 non li ho mai montati e quindi non so dirti. Posso dirti che i 25 su cerchio da 17 hanno sfiorato i 28. In genere più si sale di sezione più lo “sfasamento” si attenua (ma dipende anche del cerchio) però se sei proprio al limite potresti non farcela.

      Fabio

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