Pedali Shimano PD-RS500

Le tacchette SPD-SL

Tempo di lettura: 5 minuti

Le tacchette SPD-SL

Resto convinto che se mamma Shimano non avesse deciso di usare il prefisso SPD anche per le loro tacchette stradali sarebbe stato meglio; sicuramente per me, non immaginate quante mail ricevo con la fatidica domanda “queste scarpe le danno compatibili SPD ma hanno tre fori e non due!” E io a spiegare la differenza, oltre a suggerire di informarsi meglio; prima.

Vabbè, nessuno mi ha obbligato a tenere questo blog, non mi lamento.

Andiamo alle tacchette.

Classifico.

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Le SM-SH10 hanno gommini rossi e libertà angolare di 0 gradi; praticamente il piede ha posizione fissa, non c’è possibilità di rotazione. Io le consiglio solo a chi pratica ciclismo a livello agonistico e ha una postura in sella perfetta. Sono le più tenaci in presa ma anche le meno veloci da sganciare. 

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Le SM-SH12 hanno gommini blu e libertà angolare di 2 gradi; praticamente il piede può spostarsi a trovare naturalmente la propria posizione ma è comunque libertà piuttosto limitata. Data la foggia in punta, evidente la differenza confrontando con le gialle più in basso, la mobilità della zona anteriore è ancor più ridotta. Offrono buona presa e non sono troppo lente da sganciare; vanno comunque posizionate con cura per evitare problemi alle ginocchia. 

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Le SM-SH11 hanno gommini gialli e libertà angolare di 6 gradi; praticamente un ampio arco concesso al piede di ruotare, sia avanti che dietro: sarà lui poi a trovare la sua naturale posizione, fermo restando che la collocazione delle tacchette sia quella giusta. Sono anche le più veloci da sganciare.

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Mi rendo conto che la descrizione potrebbe non bastare, difficile visualizzare.

Provo aggiungendo questa immagine che dovrebbe far comprendere meglio.

Ora dovrebbe essere più chiara la differenza nel “flottaggio”.

A parte la tacchetta rossa che è fissa, blu e gialla oltre al diverso raggio di movimento si distinguono tra loro anche nella possibilità rotazione di punta e zona posteriore.

Infatti mentre la gialla SM-SH11 gode di 6 gradi di spostamento su ambo i versanti, vediamo che la blu SM-SH12 ha movimento limitato in punta.

Questo perché cambia il pivot, il fulcro tra le due tacchette. Quello delle blu è più spostato in avanti, come mostra questa immagine in basso.

Ma questo, comprendo, non risponde alla domanda che vi sarete posti leggendo: che tacchette vanno bene per me?

E pure avete ragione.

In linea di massima la rossa io la consiglio solo a chi ha postura perfetta, ginocchia in ottime condizioni e segue uno scrupoloso allenamento. L’impossibilità per il piede di ruotare si ripercuote proprio sulle ginocchia e per noi amatori della domenica, magari con qualche decade sulle spalle, meglio guardare altro.

La blu è un ottimo compromesso tra tenacia e libertà. Vanno benissimo per chi pedala con grinta, si gioca le sue gran fondo, vuole sicurezza di tenuta nello sprint. 

La gialla è la tacchetta universale, quella perfetta per noi appassionati. Sportivi ma non agonisti, pedalatori ma i traguardi ce li creiamo noi e la volata è quella per non dover pagare la colazione a tutti.

Segnalo un utile accessorio: gli spessori SM-SH20 da frapporre tra suola e tacchetta.

Le gambe, lo sappiamo, non hanno identica lunghezza tra destra e sinistra, le pedivelle si. Per compensare la nostra asimmetria con la perfetta simmetria della bici, è possibile adottare questi spessori che distanziano da un minimo di 1 mm a un massimo di 5 mm.

Utili ma per essere usati correttamente serve qualcuno esperto che sappia mettervi in sella. Il fai da te è sconsigliato. Però è bello sapere che ci sono.

Ultimo optional disponibile, che segnalo per dovere di cronaca ma non è che scateni le mie fantasie, sono i catadiottri SM-PD65.

In alcuni Paesi sono obbligatori, anche da noi lo sarebbero. Vabbè.

Agganciamo e partiamo con la prova su strada.

COMMENTS

  • <cite class="fn">Adriano</cite>

    Ogni volta che un tuo articolo analizza e approfondisce un componente capisco sempre meglio la incolmabile differenza di necessità tra un amatore – più o meno evoluto – e un professionista; alcune caratteristiche sono praticamente inusabili, o quasi, senza una tecnica e fisicità adeguate al componente.
    Molto interessante!

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