Ora tocca a lei

Tempo di lettura: 2 minuti

E’ arrivata la Trek Procaliber 9.6.

Vi avevo raccontato la mia volontà di aprire il blog al mondo Mtb, adesso posso annunciare ufficialmente che il momento è arrivato.

In ritardo rispetto ai miei programmi iniziali ma questo è un anno strano, per non dire orribile, ed è saltato tutto.

Ma non pensiamoci, non lasciamoci intristire.

Come è nata questa idea della Mtb? Beh, non è mistero che non è proprio il mio mondo.

Ma il fatto non ne abbia mai trattato sul blog non significa che ogni tanto non ne usi una; e poi qualcosina so. Diciamo che non ho la stessa esperienza del mondo stradale/gravel; però proprio a digiuno non sono.

Il motivo principale per cui non ho mai scritto è che io la Mtb non la tengo.

Ora, questo blog si regge su una unica regola: si parla di ciò che si tocca con mano. Ogni tanto una eccezione con qualche presentazione, ma su centinaia di articoli pubblicati saranno meno di cinque.

Quindi prima di poter iniziare a parlare del mondo off road era necessario procurarmi una bici.

La scelta è andata alla Trek Procaliber 9.6, che l’azienda mi ha gentilmente concesso in prestito.

Per svolgere il suo accurato test ma anche per svolgere altri test, recensioni di componenti vari (dalle gomme alle trasmissioni e tutto quello che c’è in mezzo), abbigliamento e qualunque altra cosa mi verrà in mente finché la bici sarà con me.

So cosa vi state chiedendo: perché una XC hardtail e perché questa versione.

Il mondo Mtb è variegato, troppo. Tante discipline e una bici per ognuna. 

Impossibile per me star dietro a tutto.

Così parto dall’off-road classico, quello più pedalato. Perché anche quando tanti comprano una enduro o una full in realtà i percorsi sono da Xc puro e si divertirebbero pure di più usando la bici giusta.

Ho scelto la Procaliber perché, sulla carta, è una bici con geometrie “neutre”.

Che virgoletto perché non è questione tecnica ma importante per me per i test.

Sembra in teoria una di quelle bici che si adatta facilmente ai cambi di componenti ed in grado di accoglierli senza che il suo comportamento perda efficacia; e scoprirò se ci ho visto giusto già da domani quando uscirò per fare l’assetto.

Ossia il tipo di bici che serve per condurre i test.

Quando inizieremo a leggerne è ancora presto per dirlo.

Devo ultimare alcuni test interrotti prima dell’estate, quando tra infortunio mio e poi di mia moglie ho fermato le uscite in bici.

Poi in contemporanea a questa Trek devo lavorare su varie gomme sportive stradali.

E questo mi complica le cose.

Aggiungiamo che siamo nel pieno dell’attività per le aziende, tra fiere, Tour e Giro prossimo venturo quindi valutare quali altri test condurre con questa Procaliber non è al momento possibile, devono passare queste settimane.

Insomma, piano piano come me in salita, gli articoli arriveranno. E non saranno solo articoli di test, perché ok che le recensioni sono importanti ma la tecnica ancor di più.

Quindi avremo articoli per la sezione Officina e soprattutto diversi articoli per affrontare meglio la questione delle geometrie della Mtb, un argomento ostico dove è difficile venirne a capo.

Ma credo, anzi, sono convinto, che molti fuoristradisti finiscono con l’allontanarsi dalla bici perché hanno scelto quella sbagliata per loro.

Vabbè, al solito tanti progetti ma smetto di annunciarli, negli ultimi tempi non mi ha portato bene.

Comunque, son contento che almeno mi sia deciso a iniziare questa nuova avventura. E contento del fondamentale supporto di Trek e delle aziende che seguiranno, a iniziare da Shimano. Perché io da solo posso fino a un certo punto ma senza chi crede in questo blog non andrei lontano. Proprio come me sui pedali.

Buone pedalate

COMMENTS

  • <cite class="fn">Guybrush Threepwood</cite>

    Evvai!!!! Finalmente una mtb!!!!

    Daniele

  • <cite class="fn">effemmeffe</cite>

    Sono un lettore silenzioso che nonostante non abbia mai avuto una bici da strada ha trovato un sacco di informazioni trasportabili sulla mia MTB.
    Sono contento di questa scelta, non farà altro che aggiungere dettagli utili alla mia conoscenza della meccanica delle bici.

    Se posso permettermi un piccolo appunto, anche se velleitario, visto che la scelta è già stata fatta e difficilmente si torna indietro, avrei puntato a una front trail invece che a una xc.
    Vero che le discipline off road sono tante e ultimamente si mischiano tra loro sempre più, ed è vero che molti usano dici da enduro con escursioni esagerate per uscite xc faticando e perdendo magari la voglia, ma nella mia piccola esperienza ci sono anche molti che comprano una xc perché il mercato italiano è molto puntato su quelle bici inseguendo leggerezza con telai in carbonio per emulare quello che fanno sulla bdc e si trovano poi impiccati a geometrie chiuse, sellini alti e piedi bloccati quando devono scendere. Rischiando di farsi male e non divertendosi come potrebbero invece con una front magari un po’ meno veloce sul kom in salita, ma molto più sicura e divertente in discesa.
    Ecco, il suggerimento è di non tralasciare quel mercato che adesso è piccolo forse anche per pigrizia dei rivenditori, ma che è stato sicuramente scoperto dai produttori che stanno iniziando a proporre hardtail sempre più lunghe e aperte e con maggiore escursione.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao, giuste osservazioni.
      Ma non dimentichiamo che questo è un esperimento, gestire la Mtb (che è vastissima) richiede impegno enorme e sforzi logistici. Pensiamo solo al fatto che abito in centro città, in una grande città e per trovare off road decente devo spostarmi di almeno 60km. Quindi auto, non potrei perdere le 4/5 h di trasferimento, significherebbe star fuori tutto il giorno.
      Comunque, senza fare troppi progetti ché sempre qualcosa va storto, iniziamo e vediamo come va.

      Fabio

  • <cite class="fn">Paolo Mori</cite>

    Ho toccato con mano il mondo mtb per poco tempo, quindi commento da “esterno”: per chi cerca di capirci qualcosa da neofita, il marketing/comunicazione del settore mtb è un disastro… da un lato bici da gara, superleggere e superveloci, dall’altro mezzi per discese a razzo, salti ed imprese estreme (a parole, sia chiaro). Non mi sorprende che poi tanti finiscano sulla bici sbagliata. E per quanto riguarda il fuoristrada pedalato – escluso quello competitivo – la mtb contemporanea ha dimenticato quel settore, o l’ha relegato al comparto economico delle “finte mtb”. Se non per davvero, almeno nella comunicazione delle grandi aziende questo é quel che si coglie. E il mondo gravel/bici da turismo del fuoristrada facile (competitivo e non) e se ne è appropriato in gran fretta.
    Sapendo quel che stai cercando e andando a vedere numeri e caratteristiche non dubito che si possa trovare qualcosa di adatto e conveniente, anche perché ad occhio i prezzi sono concorrenziali rispetto alle “novità” con la piega, ma per un neofita é dura orientarsi. Vabbè, lamentela finita.
    Buon divertimento con le ruote grasse 🙂

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Hai ragione Paolo, è come se si fosse smarrito lo “spirito originario” perdendosi in un eccesso di specializzazione.
      Dal mio lato del monitor è un vantaggio e uno svantaggio.
      Vantaggio perché mi offre infiniti argomenti, svantaggio perché a starci dietro rischio di non riuscire più ad occuparmi d’altro.
      Comunque, per anticipare: è stata la scelta giusta questa bici, stamattina mi ha confermato di essere veloce (sui sentieri battuti stesso passo della sorella di casa Chekpoint) e si presta a molte interpretazioni.
      Che è ciò su cui vorrei lavorare, il solo test specifico mi interessa fino a un certo punto.
      Ma sarà un lavoraccio, temo…

      Fabio

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