[Officina] Gli attrezzi per la bici, parte terza. Freni e ruote
Gli attrezzi per le ruote
Gli attrezzi per le ruote
Gli attrezzi per la cura delle ruote non sono tantissimi come tipologia ma lo diventano per varietà delle misure.
Pensiamo solo alla quantità di chiavi per nippli, in tante misure e fogge.
Vero che alla fine fanno tutti la stessa cosa, quindi inutile mostrarli nelle loro infinite declinazioni; però, misura a parte, ci sono diversità nell’utilizzo. Lo vedremo.
Discorso a parte invece il centraruote. Qui la struttura è più o meno simile per tutti, ma fanno la differenza i materiale e la possibilità di accessoriare con comparatori, adattatori per perni passanti e riferimenti per raddrizzare il disco.
E qui vale più che in ogni altra occasione il concetto che è fondamentale acquistare un utensile di qualità.
Che non significa debba per forza essere il top con tutti gli accessori: significa struttura solida, riferimenti dalla lavorazione ineccepibile e rigidità.
Un centraruote che balla o flette è un attrezzo inutile.
Poi, lo so, c’è chi afferma di centrare le ruote perfettamente usando una semplice fascetta fissata al telaio. Al massimo puoi eliminare un notevole scostamento, la centratura della ruota è tutt’altro discorso.
Che sarà affrontato con un completo rifacimento degli articoli già pubblicati, ma non so dirvi quando.
Comunque, andiamo avanti e vediamo gli attrezzi per le ruote, intese nel loro insieme: dal copertoncino al mozzo.
Il primo e irrinunciabile attrezzo è la leva smontagomme.
Ne esistono in diversa foggia e misura, da evitare quelle in metallo.
Ricordo che le leve servono solo per scalzare il copertoncino, mai per montarlo. Il montaggio si fa a mano, come spiegato in questo articolo.
Un simpatico attrezzo, già visto in altro articolo, è questo ausilio al montaggio dei copertoncini.
Non a tutti necessaria la pinza per scalzare agevolmente i copertoncini, soprattutto i tubeless da Mtb.
Un paio di curiosità, attrezzi poco conosciuti.
Una pinza che funziona da divaricatore del telaio, in zona forcellini, per lavorare sulla ruota senza doverla rimuovere. Serve soprattutto su vecchi telai a contropedale o a freni a bacchetta. Utile? Non so, è appunto una curiosità.
Altra curiosità è questa tronchese con riferimento della altezza di taglio regolabile. Che ci fai? Ci spunti i tasselli del battistrada delle gomme da MTB.
Certo che ne esistono di cose strane…
I copertoncini tubeless vogliono qualche attrezzo tutto loro.
Stanno iniziando a comparire leve cacciacopertoni studiate apposta per loro, utili soprattutto con i tubeless strada/gravel.
Tubeless significa liquidi sigillante. Quindi serve avere l’attrezzo per smontare la valvola e la siringa graduata con attacco dedicato.
Attrezzi specifici per il cerchio non ci sono, spugnette abrasive per la pulizia della pista frenante a parte, quindi passiamo ai raggi.
I nippli, ossia i bulloni che assicurano il raggio al cerchio sono tutti concettualmente uguali ma esistono in molte misure di ingaggio diverse.
Inutile per il ciclista amatoriale averle tutte, maglio concentrarsi solo su quelle necessarie alla propria bici.
La misura di nippli più diffusa è la 3,3 mm (nell’immagine in alto è la chiave verde, colore scelto da quasi tutti i produttori). Fa comodo per le emergenze una chiave multi misura (argento in foto). Necessaria quella per tener fermi i raggi piatti (nera in foto) se ovviamente la nostra bici ha raggi siffatti.
In molti cerchi i nippli sono affogati nella struttura del cerchio, non sporgono all’esterno. In questi casi si usano chiavi dritte, come fossero comuni giravite.
Non indispensabile per il meccanico amatoriale, fondamentale se la passione ci porta a raggiare noi le ruote è il righello per misurare la lunghezza dei raggi. Che torna utile in tanti lavori.
Restiamo ancora sui raggi con altro utensile molto importante per chi raggia le ruote: il tensiometro.
Ormai la moderna tecnologia delle ruote vuole precisione assoluta, e la tensionatura dei raggi è un passaggio fondamentale.
Con lo strumento di misurazione sono di solito fornite le tabelle coi range di valori e una pratica dima di misurazione dello spessore del raggio.
Siamo in tema centratura, proseguo sulla stessa linea. Perché gli ultimi attrezzi appena visti a nulla servono se non ci si dota di un centraruote.
Si va dai modelli più economici ma comunque ben fatti a vere e proprie postazioni di lavoro con ogni possibile misurazione.
Il centraruote a sinistra dello schermo è il mio, migliorato da me in alcune sue caratteristiche, come illustrato in questo articolo.
In più con una semplice fascetta per deragliatore ho aggiunto un riferimento a vite per raddrizzare i rotori.
Il centraruote da solo non basta; anche se i più costosi permettono la campanatura, la cara vecchia dima è tradizione a cui è difficile rinunciare
Passiamo ai mozzi.
Dove servono chiavi per coni, se ovviamente abbiamo mozzi con questa tecnologia.
Partono dalla 13 e si spingono oggi sino alla 28, sia per coprire i mozzi a perno passante che molti a dinamo.
Non vanno bene normali chiavi poligonali, il loro spessore non permette di usarle. Per questo esistono appunto le chiavi specifiche, più sottili.
Nel viaggio verso il centro della ruota arriviamo al corpetto ruota libera, quello dove sono innestati i pignoni.
Molti usano una grossa brugola interna per fissare il corpetto al mozzo.
Nel caso di mozzi QR la misura più diffusa è la 10; nel caso di mozzi a perno passante la misura sale a 15, che non è usuale purtroppo tra i set generici e infatti è proposta da aziende che producono utensili specifici per la bici.
Una volta rimossa la ruota libera per manutenzione, in tanti casi far rientrare i dentini (i cani) può essere impresa ardua.
Una pratica molla renderà l’operazione una passeggiata, come si può vedere in questo articolo.
Mozzi a perno passante non a coni e sfere possono richiedere una certa forza per tirar via i cappucci, col rischio di danneggiarli.
Esiste un pratico estrattore, valido per diametri 12-15 (quello in foto) o 20.
Bene, anche se ci sarebbero altri attrezzi da mostrare mi fermo qui con le ruote. Entrare nel settore delle officine specializzate non è lo scopo di questa serie di articoli, spendere qualche migliaio di euro per attrezzi necessari a lavori che un appassionato farà una volta nella vita non ha senso. Anche perché comprato l’attrezzo serve accumulare esperienza nell’uso e in quel lavoro. Quindi meglio lasciar fare agli specialisti.
Solo un ultimo brevissimo paragrafo per due utensili generici che però servono a tutti: livella e metro rigido.
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Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.