Nuovo progetto gravel

Tempo di lettura: 2 minuti

Parte un nuovo progetto, sempre dedicato al gravel.

Telaio Trek Checkpoint Alr e gruppo Shimano Grx.

Certo, mi rendo che ancora non avete visto completato l’attuale, la Holdsworth Mystique montata Ultegra Di2. I tempi di pubblicazione non sono quelli pianificati e il ritardo causato da queste settimane di pioggia incessante li dilata in modo esponenziale. 

Comunque al solito farò il possibile.

Anche perché questo telaio “mi gusta”.

Quindi, ricapitoliamo.

Si, è arrivato il gruppo Shimano GRX, scelto in versione 2x10v come vi avevo già detto.

E’ arrivato il set di ruote Shimano RS 370.

Arriverà un secondo pacco pignoni, ho acquistato un 11-36 per ampliare il test rispetto all’11-30 che mi ha fornito Shimano.

Ho acquistato anche un disco da 160mm, perché questa fissa dei dischi che son sempre piccoli per i ciclisti non la capisco e voglio affrontare l’argomento con test su doppia configurazione: 160/140 e 160/160.

Sono arrivate le leve freno supplementari ad azionamento idraulico, una novità assoluta a cui tengo moltissimo.

In un paio di foto del mio profilo Instagram avete visto fare capolino il reggisella Redshift ShockStop, altra chicca.

Nel frattempo si sono inseriti due caschi, anche qui novità: il Met Vinci con Mips e il Met Allroad, quest’ultimo che ben si incastra nel progetto gravel.

Tranne i caschi e le leve freno supplementari, tutte cose che già avevo anticipato. E per il reggisella sapete che sono un grande estimatore delle idee dei ragazzi di Philadelphia.

Tutto molto bello e interessante.

Quello che ancora non sapevate è che ho ricevuto il telaio che fungerà da tela per questo nuovo dipinto; e ho atteso averlo da me prima di raccontarvelo.

Ad essere vestito con il gruppo GRX e annessi vari sarà quindi il Trek Checkpoint ALR.

Kit telaio, con differenze rispetto alle versioni che sono previste su bici completa. 

Perché questa scelta? La Mystique accetta ogni montaggio, Di2 compreso mentre la Checkpoint ALR non permette l’elettronico Shimano tutto interno; l’inglesina è ottima in foto perché stacca benissimo su qualunque sfondo (dubito sarà lo stesso per la Trek, verde: con gli alberi?) ed è ottima anche in foto interne, per gli articoli Officina.

Alla base, come sempre in questo blog, ci sono sì ragioni tecniche ma anche sentimentali.

Quelle tecniche le riassumo velocemente.

Movimento PF, clearence fino a 45mm, forcellini regolabili, tubazioni in alluminio idroformate su cui ci sarà da scrivere, geometrie sulla carta ottime. C’è altro ma ne parleremo al momento della sua presentazione.

Le ragioni sentimentali le ho ritenute più forti. E saranno forse di poco interesse per voi; però mi piace raccontarvi il perché delle mie scelte.

Quando le gravel non esistevano, almeno non come le conosciamo, io le costruivo.

Usando per lo più proprio telai Trek.

Ai primi anni ’90 avevano a catalogo la serie Multitrack, sia in acciaio che in alluminio. Bici da trekking, manubrio dritto, trasmissione tripla e freni cantilever.

Telai perfetti per creare gravel, sia per la possibilità di adattare quello che c’era all’epoca e sia perché ne risultavano qualità dinamiche eccellenti.

Di molto superiori alle conversioni sfruttando telai da Mtb; e anche rispetto ai telai da ciclocross.

Ecco, l’idea di ritrovarmi a impugnare gli attrezzi per creare una gravel leggendo sull’obliquo lo stesso nome che ho tanto apprezzato negli anni vale per me più di ogni altra prelibatezza tecnica che questo telaio offre.

Si, comprendo che a molti di voi sembrerà bizzarro orientare una scelta tecnica, perché tale è visto che questo telaio servirà a creare articoli sul montaggio e non solo per i test su strada, seguendo il cuore; e i ricordi.

Ma sono sicuro che tanti di voi che seguono da tempo questo blog capiranno la mia scelta. Sono e resto un appassionato, un ciclista come voi che leggete.

E come voi che leggete anche io devo tenere d’occhio i costi se voglio una bici nuova. E la voglio bella da guidare e guardare.

Così è nata l’idea di creare una vera e propria “esperienza cliente”: il ciclista che acquista il telaio e lo assembla con le sue mani.

Il nuovo Trek Checkpoint ALR è perfetto allo scopo. Ha un prezzo al pubblico ottimo; ha tutta l’esperienza Trek alle spalle; mi permette di ampliare il discorso cercando di sfatare, triste che debba farlo ancora, questa fissazione dell’alluminio rigido e carbonio debole; lo vedo perfetto col GRX nella configurazione scelta al momento.

Può venir fuori un bel progetto, di bici ed editoriale.

Come fatto con Ultegra, montaggio passo passo e poi a seguire tutti i test.

Su questo telaio andrà anche una altra chicca come vi ho detto, mi sono assicurato con l’azienda non ci sarebbe stato problema: il nuovo reggisella ammortizzato Redshift, che sta già girando con la Holdsworth per la prima sgrossata.

L’idea è poi con calma accessoriare la Trek, per tirarne fuori l’anima polivalente e la capacità di adattarsi a più usi.

Se non riuscirò a trovare la pietra filosofale della bici universale, mi avvicinerò quanto possibile. 

Sono molto contento di questo nuovo progetto, non era scontato che Trek avrebbe accettato di supportare il mio piccolo blog accollandosi l’invio del telaio.

Vorrei essere online già domani con tutto, condividere subito questi articoli con voi che mi dedicate il vostro tempo.

Vorrei, appunto. Quando invece ci riuscirò è mistero, sono troppo legato al clima (certo non faccio un test sui rulli…) e a volte un giorno che salta significa una settimana persa, perché esce il sole ma io non posso lavorare al blog, mi tocca guadagnarmi la pagnotta in tribunale.

Inoltre non è un buon momento, personale. Dal di fuori non si nota né io metto i manifesti, ho la mia riservatezza. 

Però io guardo sempre il buono della cose; il rallentamento causato dal maltempo mi ha permesso di curare meglio molti aspetti che in situazione favorevole avrei lasciato correre per dedicarmi subito all’articolo successivo.

E il blog aiuta a distrarmi da altri affanni.

Alla fine meglio una settimana in più se è il prezzo per articoli ben curati.

Conto comunque di impiegare meno tempo di quanto fatto con lo Shimano Ultegra Di2 perché potrò sfruttare sia articoli composti per lui e sia l’esperienza sulla logistica maturata durante la sua lavorazione. Non avrò più bisogno di studiare come fare tante foto, le migliaia di provini, costruire nuovi supporti per fotografare i componenti e così via.

Devo solo studiare un sistema per avere un efficace raffronto fotografico tra i comandi GRX e altri a disco, sempre Shimano, perché se presi singolarmente è difficile apprezzarne l’ergonomia studiata per il gravel.

Insomma, al solito c’è sul fuoco più di quanto io possa cucinare; speriamo di non bruciare qualcosa…

Buone pedalate.

COMMENTS

  • <cite class="fn">Adriano</cite>

    …vero, i dischi son sempre più piccoli di come li avrei desiderati…

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Non contano le dimensioni ma la capacità di usarli…
      Ecco.

      Fabio

      • <cite class="fn">Paolo Mori</cite>

        😀 😀 😀
        Devo dire che con la posizione da bici da corsa, soprattutto in presa bassa, mi capita spesso di bloccare la ruota posteriore in frenata (dischi da 160 ant e post). Non succedeva in mtb, ma in effetti la diversa distribuzione del peso rende il freno posteriore molto meno rilevante, soprattutto in caso di frenate brusche e improvvise

        • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

          Infatti Paolo; e del resto sia Ultegra Di2 che GRX li ho avuti da mamma Shimano con rotori 160/140.
          Una coppia di 160, sia per l’uno che per l’altro, li ho acquistati io per completare meglio il test.
          Se fosse per uso personale (che si sa non ti manda in galera) avrei scelto il piccolo al posteriore. Ma ormai cosa scelgo io non ha importanza, sempre prima le necessità dell’informazione.
          Oibò.

          Fabio

          • <cite class="fn">Paolo Mori</cite>

            😀
            Un inciso di classe.
            Volevo solo aggiungere il mio (completamente soggettivo) contributo di convertito, in quanto credevo che un disco da 140 fosse inadeguato (ma su una mtb probabilmente lo sarebbe… O forse no?).

            • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

              Si, su una Mtb non lo userei; ma non userei nemmeno il 180 avanti tranne su bici particolari.
              Le esigenze sono diverse rispetto alla strada e non dimentichiamo gomme enormi e ammortizzatori che permettono di sfruttare appieno la forza frenante.
              Col gravel se ti piace la guida “sporca” il 160 dietro ti fa giocare un poco in più.
              Ma in ogni caso più che il disco contano pompa e leva: quelle da Mtb esercitano superiore pressione e hanno “innesto” più immediato.
              Chissà, forse GRX comandi con servowave (che io non ho) ti permettono di sfruttare meglio tutto.
              Al momento su bici stradali e gravel poco aggressivo il connubio migliore resta 160/140.

              Fabio

  • <cite class="fn">Luigi Iannelli</cite>

    Molto interessante Fabio: attenderò con impazienza i primi resoconti di quest’altro progetto….e magari avrò qualche ulteriore spunto di riflessione visto che già da un po’ questa tendenza Gravel mi sta stuzzicando l’idea per una bici polivalente viaggio/gravel/cicloturismo… avevo adocchiato il Surly Straggler ed il Velo Orange Polyvalent perché convinto dell’acciaio (non me ne volere ma li preferisco alla Holdsworth Mystique)…ora sono davvero curioso di sapere come ti troverai col telaio in alluminio.
    Grazie ancora per il tuo bellissimo blog.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Luigi, e perché dovrei volertene? La Holdsworth è stata presa solo per creare gli articoli, non perché in cima ai miei sogni; e del resto la bici che ha dato nome a questo blog è un acciaio a congiunzioni, su misura… 😀
      Non fossi legato alle necessità di avere gli standard giusti (PP, flatmount ecc) per svolgere i test ed eseguire i montaggi non avrei la Mystique; mentre invece son assai contento di avere la Trek, davvero gran telaio.
      Sarà un piacere lavorarci su.
      E comunque ricordate sempre che voi qui non leggete se non in minima parte le mie preferenze da ciclista: questa è una pubblicazione, devo adeguarmi alle novità per esservi di qualche utilità.
      Altrimenti staremmo qui con la mia Peugeot dell’82 e buonanotte 😀

      Fabio

      • <cite class="fn">Paolo Mori</cite>

        Mi sono reso conto solo adesso della differenza tra post mount e flat mount, ché io scambiavo il primo per il “vecchio” IS. La mia bici è un dinosauro in quanto a standard XD
        Ma che davvero c’era bisogno di un nuovo modo di montare le pinze freno?
        Guarda, ho il sospetto che la cara vecchia Peugeot sopravviverà a tanti pastrocchi in fibra e alle loro diavolerie moderne 😀
        (che sì lo so che non ci puoi montare i componenti moderni per il blog… ma come non ti venga mai la tentazione di mandare tutto a quel paese e pedalare solo per il gusto di farlo non me lo spiego – per fortuna. O forse semplicemente non lo troviamo scritto qui 😛 )

        • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

          Oibò Paolo, me lo chiedo spesso pure io…
          L’ultima uscita fatta solo per pedalare risale ai primi di agosto; ed era anche la prima del 2019 senza test. Mah
          In realtà, al netto della mia presunzione e della necessità di dar sfogo al mio egocentrismo (più annessi vari) ci penso spesso a chiudere e pedalare per mio conto. Tornando a costruire bici per il gusto di farlo e di farle belle.
          Poi però guardo quanto fatto i questi anni, tutto praticamente da solo e con risorse risicatissime; solo l’esperienza di giornalista da anni e qualche conoscenza di come funziona una bici; vedo quanto sia differente da ciò che gira in rete e se sia un bene o un male lo potete dire solo voi.
          Ma soprattutto mi rendo che il vero punto di forza di questo blog è proprio che posso chiuderlo quando voglio, anche domani: non ci devo campare, posso fregarmene delle statistiche, fare esattamente quello che voglio e come lo voglio.
          E mi dico che finché ci riesco, sarebbe un peccato mollare.

          Colpa tua, mi hai servito sul piatto d’argento la autosviolinata, mo te la becchi 😀

          Fabio

          • <cite class="fn">Paolo Mori</cite>

            Assolutamente, io (e tanti altri, voglio sperare) siamo molto grati dell’esistenza di ‘sto remoto luogo di discussione e di cultura ciclistica, che si distingue per approfondimento e piacevole prolissità. Ma se penso quanto poco capace sono di portare avanti progetti che richiedono continuità, per quanto interessanti e scelti per hobby, mi meravigliano la regolarità di nuove proposte e pubblicazioni. Oltre al fatto, riferito al commento precedente, di dover lottare con standard e specifiche in continua evoluzione (e non sempre per motivi vantaggiosi per noi utenti…).
            ‘spetta un momento che vado a prendere anche l’incenso 🙂

  • <cite class="fn">Salvatore Cara</cite>

    Ultimamente sono un po snob e sto evitando il materiale delle lattine 😀 Ben venga un tuo articolo che mi faccia tornare alle origini. D’altronde con un kit del tipo redshift si può rendere confortevole anche il più rigido dei metalli e il carbonio. Buon lavoro quindi.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Salvatore, grazie.
      Aggiungo solo che la questione materiale telaio è secondaria.
      Non è il materiale in sé a determinare il comportamento di una bici ma come viene usato/lavorato e soprattutto quali sono le geometrie.
      Possiamo avere un telaio in acciaio o carbonio rigido come una incudine e un alluminio comodo più di un divano e viceversa.
      Esistono materiali che meglio di altri si prestano a raggiungere velocemente (e anche più economici da lavorare) determinati obiettivi, altri sulla carta perfetti ma troppo onerosi nella lavorazione e così via.
      Per non dire della saldatura, c’è un abisso per esempio tra un acciaio saldato Tig e uno a congiunzioni
      Il solo materiale non fa la bici, magari fosse così semplice…

      Fabio

    • <cite class="fn">luigi italiano</cite>

      bello il kit redshift ( ho solo l’attacco manubrio al momento ancora da montare ) . l’unica perplessita’ che mi sta frenando e’ che il reggisella ammortizzato senza spedizione e tasse costa 200euro….forse qualcosina di piu’….e aavendone gia’ sborsati 142 euro per l’attacco manubrio direi che il troppo stroppia….

      • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

        Ciao Luigi, anche se trovo il costo assolutamente proporzionato e te ne accorgerai usandolo, in assoluto sempre denari sono.
        Per questo chiesi all’epoca del test un codice sconto per i lettori del blog.
        Non è molto ma è un aiuto. Credo sia ancora attivo, mandami una mail e te lo comunico.

        Fabio

  • <cite class="fn">luigi italiano</cite>

    ciao Fabio , il telaio trek in oggetto mi pare di intuire , almeno al carro posteriore , avere attacchi Post-Mount e secondo la comunicazione che mi arriva da Shimano , non danno per compatibili leve idrauliche da strada ( almeno nelle ultime versioni ) , compreso le Grx con Pinze MTB Post Mount. Io ci ho creduto , pur avendo un progetto mio che ho quindi abbandonato , fatto sta che se hai tempo di spiegare che un ccollegamento leve corsa strada idrauliche con pinze mtb e’ possibile e perfettamente funzionante , faresti cosa certamente gradita non solo a me. Per aggiornare e comunicare ai lettori le informazioni in mio possesso faccio presente che ho trovato una piccola azienda in Canada che produce adattatori da Post-Mount a Flat Mount ( cosa impossibile al momento a trovarsi ) . Purtroppo e’ un po’ caruccia e ci sono anche alcune limitazioni in mm da considerare . Chiaramente al momento non comunico il nominativo. Grazie . Ciao .Luigi

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Luigi, il telaio Trek, così come il Mystique che ho usato (e di cui ho appena pubblicato la procedura per montaggio freni), ha attacco Flat Mount.
      Ti confermo l’incompatibilità tra leve strada e pinze Mtb.
      Mi spiace, non ho ricette segrete per creare una compatibilità che non c’è.
      Non ho capito se il tuo problema è che hai un telaio PT e vorresti usare pinze FM; se si, qualcosa c’è come adattatore ma non li ho mai usati e non sono del tutto convinto.
      Però ci sono le pinze Ultegra serie 6870, codice mi sembra BR-RS785, che sono PM e compatibili con leve strada; non tutte.

      Fabio

      • <cite class="fn">LUIGI ITALIANO</cite>

        Grazie per la conferma , nella tua risposta di cui sopra , che non esiste compatibilita’ tra le nuove leve idrauliche corsa strada e le pinze mtb post-mount , ( avevo un telaio mtb sul quale volevo montarci leve corsa strada ma shimano mi ha infranto i sogni…) , cosa che invece sui modelli precedenti di 105 e ultegra la cosa era in qualche occasione possibile . la mia domanda si basava sul concetto mio personale che il telaio trek di cui tu stai seguendo gli sviluppi avesse avuto attacchi post mount quindi mi chiedevo come potevi abbinarli a leve road , ma ho saputo ora da te che il telaio trek in questione ha attacchi flat quindi il mio problema era privo di fondamento. grazie . ciao Luigi

        • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

          Ciao Luigi, in realtà non era possibile usare leve corsa/pinze Mtb; c’erano e qualcosa c’è ancora (segnalato prima) pinza strada PM.
          Ormai lo standard è FM, quindi è settore quello delle pinze PM su cui nessuno investe più. Sempre con riferimento al mondo strada/gravel.
          Puoi sempre ricorrere a pinze meccaniche, che se buone il loro dovere lo fanno. Leve corsa 11v meccaniche a iosa, sono le stesse dei caliper.

          Fabio

          • <cite class="fn">luigi italiano</cite>

            grazie Fabio , in effetti uso anche pinze idro-meccaniche di 2 brand abbastanza noti ( un brand l’ho depennato per sempre sia per consigliarlo al prossimo che dalla mia mente…) .tutto bene per il funzionamento un po’ meno bene per l’adattamento a leve di marche diverse . Intervenendo sulla rigidita’ delle guaine si ottengono risultati ancora migliori. ma a questo punto siamo abbastanza vicini al costo degli idraulici…grazie – ciao

            • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

              Beh Luigi, purtroppo è il problema di quando si affaccia una nuova tecnologia e ognuno prova a imporre il suo standard. C’è stato un interregno di confusione, poi l’accordo Sram e Shimano per il flat mount invece di combattersi e i produttori di telai si adeguano.
              Chi resta col cerino in mano, come usa dirsi, siamo noi.

              Fabio

              • <cite class="fn">luigi italiano</cite>

                grazie Fabio . A maggior ragione e proprio rimanendo con il cerino in mano per l’ennesima volta , ci siamo trovati Shimano che ha posto una barriera nei suoi prodotti , almeno quelli rivolti alla mtb ; tant’e’ che nel suo sito vi e’ una sorta di spartiacque trasparente che fa capire al consumatore , come shimano ha diviso il mercato ovvero : o 10velocita’ o 12velocita’. ha fatto sparire le 11velocita’ . di conseguenza hai fatto benissimo a collaudare le 10 velocita’ grx , anche se non specifiche mtb , perche’ a nostra insaputa le 10vel saranno ‘ il futuro prossimo , visto i prezzi assurdi che hanno preso le biciclette dove siamo vicini al prezzo delle motociclette….inoltre , senza dir niente a nessuno , ha modificato il meccanismo del Deore 10vel e anche del Tiagra 10vel senza contare il fatto che le nuove ( perche’ le ha cambiate nell’estate 2019 ) leve Tiagra Idrauliche sono Introvabili e costano oltretutto qualche decina di ero in meno del 105 idraulico. Insomma , ben vengano telai piu’ accessibili alla massa come quelli che stai testando tu , per il resto sui componenti abbiamo solo da imparare ed apprezzare di piu’ quelli che sono i meno blasonati ma con i quali nel recente passato a 7-8-9 e 10velocita’ abbiamo scalato tutto lo scalabile possibile…..ciao.Luigi

                • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

                  Ciao Luigi, con riferimento alla strada la 11v sono vive e gagliarde in casa Shimano.
                  Azienda, unica tra i tre maggiori, a coprire effettivamente ogni esigenza.
                  Cosa accadrà in futuro non lo so.
                  La massiccia presenza sul blog di prodotti dell’azienda giapponese in queste ultime settimane potrebbe far pensare abbia uno stretto legame con l’azienda e io sia addentro. In realtà è nato un rapporto di reciproca stima con i vertici comunicazione e per tutta una serie di eventi mi sono trovato solo adesso a lavorare su materiale che era qui da tempo (il Di2 lo ebbi a marzo…) e altro arrivato proprio in questi giorni. Ritardi nelle pubblicazioni poi hanno rallentato ancor più, altrimenti adesso stareste leggendo altro.
                  Però se non conosco i piani futuri di una cosa sono certo: non c’è alcuna intenzione da parte dei giappi di abbandonare configurazioni più economiche. Che non significa povere, lo vedo proprio col Tiagra, uno dei miei preferiti proprio per l’eccellente rapporto qualità prezzo.
                  Tu rilevi che il costo dei comandi sia di poco inferiore a quello dei 105. Ed è giusto, perché a parte essere per 10v e non 11v, hanno identica qualità. Li ho qui, le sto usando per un confronto con le leve GRX 10v.
                  Hai ragione nel dire che ormai i prezzi delle bici complete sono alle stelle; però guardando i listini vedrai che ci sono si bici dal costo stratosferico; ma anche che è aumentata tantissimo l’offerta di ottime bici a prezzi umani. E soprattutto mentre prima sotto o al confine dei 1000 euro trovavi poco e quel poco era pure così e così, adesso hai in questa fascia di prezzo ampia scelta e ottimi prodotti.
                  Chissà i prossimi anni che linee seguiranno i produttori, ma credo che stavolta manterranno la strada verso un ciclismo più alla portata di tutti, senza tralasciare le specialissime che sono pur sempre un importante biglietto da visita.

                  Fabio

                  • <cite class="fn">luigi italiano</cite>

                    Ciao Fabio , grazie per la risposta e le interessanti news che hai anticipato . Volevo ribadire che nei componenti MTB , come scritto da me piu’ sopra , Shimano non ha piu’ le 11 velocita’. Si passa dalle 10velocita’ dell’ottimo Deore alle 12 velocita’ dell’Slx Xt e Xtr . Che non le produca piu’ mi pare palese. Il famoso Cerino in Mano . Ciao .Luigi

                    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

                      Ciao Luigi, avevo compreso ti riferissi alla gamma Mtb.
                      Ma, come puoi vedere sfogliando il blog, su oltre 700 articoli quelli dive dove c’è una Mtb non si contano sulla dita di una mano…
                      Non è settore che tratto, in futuro forse si ma per ora ho fin troppo a cui badare.

                      Fabio

                    • <cite class="fn">luigi italiano</cite>

                      Si’ Fabio , avevo inteso bene che in questo ottimo blog si tratta raramente di mtb , ma come hai ben inteso le mie specifiche perplessita’ sulle scelte commerciali di shimano mtb erano indirizzate piu’ che altro a trovarmi con il Cerino in Mano. Rinnovo il ringraziamento per il codice Redshift.ciao .Luigi

  • <cite class="fn">Adriano</cite>

    Shimano XT M8000 2×11 e 1×11 per esempio…a me non sembra manchino le 11v MTB in Shimano…

    • <cite class="fn">luigi italiano</cite>

      ciao Adriano , quando puoi e se hai tempo mi indichi su quale portale Shimano hai visto l’xt a 11 velocita’ ? Perche’ a mio parere si stanno a elencare giacenze di magazzino. Ciao.Luigi

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Adriano, in settore Mtb (che, ricordo, qui non tratto e infatti ho rifiutato l’invio di un gruppo completo da testare) Shimano ha deciso la strada della doppia offerta 10 e 12. Non consideriamo per un momento dalle 9v a scendere.
      Saggia o meno come scelta non so, secondo me una tripla 9v risolve ogni problema…
      Ma di fatto le 11v sono state superate e da un punto di vista commerciale ha senso, visto che ci sono le 12v, i costi sono analoghi, detto fuori dai denti ‘stà roba gli resta sul groppone 😀

      Fabio

  • <cite class="fn">Adriano</cite>

    Luigi, ad esempio: link rimosso
    Io stesso monto SLX 1×11 e nessun problema di ricambi per dire.
    Il 12v Shimano è bellissimo ma vuole un mozzo dedicato che ancora poche (2) marchi offrono. Non sono un indovino né un attento analista ma la “robba” Shimano la trovo sempre, per anni, e quasi ovunque sulla rete.
    Magari sbagli. 🙂

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Adriano, rimosso io link, mi si accendono tutte le lucette, lo legge spam. Boh

      Comunque, non confondere ciò che ancora è reperibile con ciò che Shimano propone sul suo portale ufficiale. Lì infatti la gamma 11v per Mtb non c’è più da qualche tempo.
      Settimana dura per tutti, la prossima telefono in azienda e mi faccio chiarire la questione; non seguendo Mtb non mi tengo aggiornatissimo come su strada e gravel. Ma se chiamo ora che sono in pieno meeting commerciale è la volta che Shimano si riprende tutto indietro 😀

      Fabio

    • <cite class="fn">luigi italiano</cite>

      Ciao Adriano , non me ne volere ma essendo un blog aperto a tutti preferirei essere meno fake-news possibile con il prossimo. Le informazioni corrette in tema di ” ricambi ” ( parlo di Road ) sono queste: i ricambi ( attenzione perche’ viti e rondelle ad esempio sono ricambi…) sono forniti da parte di Campagnolo al 100% e Sram un po’ meno del 100% . Shimano non adotta questa politica se non per alcune parti ma sicuramente non tutte. Ciao . Luigi p.s. ( io uso sia Campagnolo che Shimano )

      • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

        Ciao Luigi, Shimano offre qualunque ricambio; il problema è in Italia, dove purtroppo i negozianti sono restii ad inviare ordini per piccole parti. Per questo piano ma con costanza, la nuova società sta lavorando alla creazione degli Shimano center. Che devono avere disponibile quasi tutto e ordinare immediatamente ciò che non hanno in magazzino. Peccato che qui da me non ne ho e infatti due semplici viti ho dovuto ordinarle in UK, nessun negozio lo avrebbe fatto.

        Fabio

        • <cite class="fn">luigi italiano</cite>

          che in Uk si trovano cose che da noi e’ quasi impossibile avere l’ho notato , che Shimano dovesse questionare con il nostro distributore , non lo sapevo. Amen .grazie Fabio.ciao

          • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

            Ciao Luigi, la situazione è diversa. Non esiste un distributore italiano, esiste una struttura “nazionale” in quasi ogni Paese.
            Qui da noi il collo di bottiglia sono i negozianti, in parte giustificati dal cattivo comportamento dei ciclisti.

            Esempio: ricambio comando integrato, costo 3 euro. Puoi averlo in 24h ma anche la spedizione ha un costo e il ciclista non vuole pagarla; né si può chiedere al negoziante di rimetterci. Il negozio risolve dicendo che il ricambio non esiste, serve comando nuovo.

            Esempio: ricambio comando integrato, costo 3 euro. Il ciclista paga pezzo e spedizione, ma non sa montarlo. Il lavoro richiede da 30 a 60 minuti, il ciclista “cavolo, un pezzo di 3 euro e poi 40 per montarlo?”. Il negozio risolve dicendo che il ricambio non esiste, serve comando nuovo.

            Esempio: ricambio comando integrato, costo 3 euro. Il ciclista paga pezzo e spedizione, ma non sa montarlo; nemmeno il negoziante perché non ha mai frequentato i corsi di aggiornamento e studiato. Il negozio risolve dicendo che il ricambio non esiste, serve comando nuovo.

            Questi sono solo tre rapidi esempi ma ci siamo capiti.
            Inoltre dobbiamo considerare che Shimano nazionale è azienda giovanissima e prima della sua creazione in Italia c’era una sorta di distributore, vecchia maniera, che non ha saputo tenersi al passo coi tempi.
            Insomma, la realtà è più complessa di come sembra e spesso ci si imbatte in circoli viziosi da cui è difficile uscirne. E’ come ogni circolo, tutti sono responsabili in qualche modo ma non sai mai dove finisce quella dell’uno e inizia quella dell’altro.

            Fabio

            • <cite class="fn">luigi italiano</cite>

              ciao Fabio , bellissimo resoconto . Sposo quanto hai in sintesi enunciato e per semplice informazione ai lettori aggiungo quanto segue : io sono innamorato di Campagnolo , avvolgere le mie mani sulle leve al manubrio Campagnolo mi fa impazzire , ho Campagnolo sulla mia Gravel ( leva dx Potenza idraulico -leva sx Centaur meccanico – Cambio Centaur – cassetta Sram 11-36 -guarnitura Shimano XT 36×26 -freno anteriore TRPHy-RD -posteriore pinza Campagnolo -dischi Campagnolo ) e Tiagra ( Magnifico !!! ) sulla mia Road ; Campagnolo e’ piccolina rispetto le due S ( Shimano e Sram ) pertanto la politica di assistenza verso i pochi clienti Campagnolo e’ quasi maniacalmente rigida nel senso che ci sono pochissimi rivenditori Campagnolo in Italia e ognuno risulta essere molto catechizzato e formato ( ma anche quelli di Shimano e Sram mi risulta avere e fare formazione) . Inoltre mi risulta abbiano una assistenza on-line con la casa madre abbastanza efficace. La qualita’ dei componenti nel ciclismo mi pare sia elevata su tutti e 3 i brand , possono esserci casi rari di malfunzionamento meccanico e il piu’ delle volte i guasti e le parti meccaniche da andare a sostituire sono causate da cadute piu’ che da usura o rottura del materiale ; ma tant’e’ che nel caso di shimano e’ vero che si perde molto meno tempo , si ordina tutto il componente e ci si paga poi la sopra la spedizione e il montaggio ( certo che sostituire una leva idraulica ha un botto non indifferente in termini di euro….) mentre Campagnolo , da cosa mi risulta ma non ci metto la mano sul fuoco , offre 2/3 tipologie di servizi , uno e’ spedire il componente guasto ( la spedizione passa dal concessionario ) a Campagnolo la quale lo ripristina e lo rispedisce in negozio ( se poi’ c’e’ il costo della vite o della singola rondella senza altri oneri questo non lo so ) secondo : ordinare la singola vite o rondella ( aggiungendo i vari oneri di cui tu hai gia’ descritto sopra , terzo : sostituire il componente per intero ( e la leva idraulica costa una schioppettata ) ; insomma , per chiudere le differenze sono che : Campagnolo se vuoi ti da’ la singola vite Shimano no e Sram non per tutti i suoi componenti , per tutti gli altri oneri aggiuntivi invece : sono tutti e 3 Uguali uguali uguali ….il famoso Cerino in Mano ( ah ah ah …risata ironica…) . ciao .Luigi

              • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

                Ciao Luigi, la bici che ha dato il nome a questo blog usa campy.
                Poi per esigenze editoriali, uso ogni marca e bici diverse, ma questo è altro discorso.
                Aggiungo alle tue note solo una precisazione.
                Sia Sram che Shimano hanno disponibili ogni singolo infinitesimale componente e lo forniscono. Però mentre Campy ha da tempo investito nei centri dedicati, Sram non lo ha fatto e Shimano (che ricordo ancora è più giovane di questo blog) ci sta lavorando alacremente. Quindi se vai in uno Shimano center hai assistenza completa, ricambi ecc; se in normale negozio devi stare al buon cuore e alla professionalità del venditore. Per fortuna esistono; per sfortuna esistono anche quelli che non si dotano nemmeno di una scorta di olive e spine per accorciare un tubo idraulico, tanto per dirne una.
                Quindi la strettoia con loro si crea in negozio, obbligandoci a ricorrere all’online.

                Fabio

                • <cite class="fn">luigi italiano</cite>

                  Quella che alcuni negozi non hanno nemmeno olive spine e altre minuterie e’ vera e sacrosanta . Vero e Sacrosanto che i ricambi Shimano li trovi in rete . Vero e Sacrosanto che i ricambi Campy in rete non mi risulta si trovino . Fatto sta che nel nostro mercato c’e’ qualcosa che stona ( a usare un termine blando …) siamo arrivati al punto che i negozi-rivenditori applicano prezzi quasi da chirurgo plastico o dentista dopodiche’ abbiamo ancora un concetto tutto italiano sui componenti da montare sulle biciclette ( cosa che nel nord-europa e di tutt’altra considerazione ) , sembra che se non hai un105 sei un poveretto e che senza il 105 non vai da nessuna parte e se hai i Tiagra non sei un vero ciclista …poi opinioni tutte italiane sul telaio in carbonio a tutti i costi poi il peso piuma della bici a tutti i costi e se hai un telaio in acciao ( come i miei 2 ) non capisci niente ….ma gli inglesi di acciaio ne fanno e ne vendono …( la mia gravel e’ acciaio artigianale italiano ed ‘ soggetta a sorrisini sarcastici e ironici da chi ha il carbonio o alluminio ….) insomma abbastanza di tutto il crollo delle vendite di biciclette in italia di cui poco si parla e’ andato a vantaggio di un aumento esponenziale delle vendite di biciclette Decathlon e un incremento delle importazioni di biciclette dal nord europa ( il mio telaio mtb arriva dall’UK …) . Ciao

                  • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

                    Ciao Luigi, sulla classificazione tra entry level, top di gamma ecc. con me sfondi una porta aperta; e del resto, per restare nell’oggetto di questo articolo, sono quello che ha scelto di fare il “bistrattato” Grx 2×10, non il monocorona di2…

                    Adesso però ti svelo un segreto: molti telaisti inglesi, non tutti, i loro “a mano su misura” li fanno fare qui da noi. Poi si lasciano l’ultima limata da fare, così fanno vedere al cliente che è tutto made in uk. A volte penso che la Brexit se la meritano 😀

                    Fabio

                    • <cite class="fn">luigi italiano</cite>

                      ah ah ah ah ah ………..( risata fragorosa ) . vero Fabio . quella dei telaisti italiani di acciao alluminio e ( in parte ) carbonio ( di alto livello ) che lavorano per gli Inglesi , la sapevo . Troppo forte , almeno nell’acciao , dove conviene ( tranne dallo scozzese dove il prezzo e’ simile all’Italia ) comprare un telaio in UK piuttosto che comprarlo qui’ in Italia ( ah ah ah ah…ulteriore risatissima fragorosa ) . Ho apprezzato tantissimo la scelta di testare un 10vel. Bravo Fabio !!!!

  • <cite class="fn">Adriano</cite>

    o.

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