Nuovo Codice della strada: luci e bici

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Da oggi sono in vigore molte nuove disposizioni del Codice della strada, e molte norme esistenti sono state modificate.

Tutta la stampa generalista si è lanciata per lo più sui monopattini, i punti patente, i parcheggi rosa e così via.

E mi sembra giusto, sono norme che riguardano moltissime persone, serve darne notizia.

Ai più però è sfuggita una modifica all’art. 68, ossia quello che parla di noi, delle bici.

Siccome scrivere leggi in Italia è piacere perverso, dovete sapere che assai raramente abbiamo un semplice comando: chessò, chi va in bici deve montare le luci e accenderle a un X momento.

Insomma, una cosa semplice da interpretare.

No, quando si interviene su un corpus legislativo con modifiche, aggiunte, innovazioni in termine tecnico, il nuovo testo normativo è sempre del tipo: all’art. X comma y le seguenti parole […] sono sostituite dalle […].

E a noi tocca ricostruire.

Ricostruiamo.

Questo il testo, non integrale, dell’art. 68 in vigore fino a ieri. Ho segnato in grassetto la parte che a noi interessa.

1 I velocipedi devono essere muniti di pneumatici, nonché: a) per la frenatura: di un dispositivo indipendente per ciascun asse che agisca in maniera pronta ed efficace sulle rispettive ruote;

1 b) per le segnalazioni acustiche: di un campanello;

1 c) per le segnalazioni visive: anteriormente di luci bianche o gialle, posteriormente di luci rosse e di catadiottri rossi; inoltre, sui pedali devono essere applicati catadiottri gialli ed analoghi dispositivi devono essere applicati sui lati.

2 I dispositivi di segnalazione di cui alla lettera c) del comma 1 devono essere presenti e funzionanti nelle ore e nei casi previsti dall’art. 152, comma 1.

Come sempre c’è uno smodato amore per i “nonché”.

Questa la modifica odierna, gli altri commi non li riporto perché invariati, in vigore da oggi 10 novembre 2021.

1 I velocipedi devono essere muniti di pneumatici, nonché: a) per la frenatura: di un dispositivo indipendente per ciascun asse che agisca in maniera pronta ed efficace sulle rispettive ruote;

1 b) per le segnalazioni acustiche: di un campanello;

1 c) I dispositivi di segnalazione di cui alla lettera c) del comma 1 devono essere funzionanti da mezz’ora dopo il tramonto del sole a mezz’ora prima del suo sorgere e anche di giorno nelle gallerie, in caso di nebbia, di caduta di neve, di forte pioggia e in ogni altro caso di scarsa visibilità, durante la marcia sia nei centri abitati che fuori dai centri abitati

2 I dispositivi di segnalazione di cui alla lettera c) del comma 1 devono essere presenti e funzionanti nelle ore e nei casi previsti dall’art. 152, comma 1.

Quindi abbiamo una estensione delle situazioni in cui vige l’obbligo di luci accese.

Non abbiamo un “nuovo obbligo” di avere le luci sulla bici sempre presenti, quello c’è da tempo seppure mai rispettato e mai o quasi sanzionato. Tranne i casi di incidente, in cui spesso viene redatto verbale di contestazione.

C’è una altra modifica, ve la riporto giusto per curiosità perché riguarda il servizio di piazza, i cui obblighi ora sono estesi anche ai velocipedi, come definisce il codice le nostre bici. Onestamente io in Italia la bici taxi non l’ho vista, forse un risciò, ma due ruote a pedali no. Mia mancanza suppongo.

Buone pedalate

COMMENTS

  • <cite class="fn">Stefano</cite>

    Beh una cosa che inizia con “I velocipedi devono essere muniti di pneumatici”, ti fa immaginare che le basi di questo articolo siano state gettate quando andavano in giro sui cerchioni di ferro… un incipit così farebbe passare a chiunque la voglia di proseguire nella lettura.
    Comunque grazie, il vantaggio di avere un avvocato come meccanico di riferimento 🙂

  • <cite class="fn">Damiano</cite>

    Abbastanza sensate come modifiche. Mi lascia sempre perplesso però la necessità dei “catadiottri” sui pedali. Tutto bene se stiamo usando una bici con pedali flat o da turismo/cittadini, ma con gli SPD/agganci da corsa? DOve dovrei metterli i catarifrangenti? Anche volendo mi sarebbe impossibile…

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Damiano, in realtà per molti pedali tre fori esistono catadiottri appositi. Inguardabili…
      Comunque, come mi disse molti anni fa uno dei massimi esponenti italiani sulla sicurezza stradale durante una pausa di una intervista e con promessa non l’avrei pubblicato in quell’inchiesta: “…ma chi ca…si mette lì a guardare i pedali, abbiamo cose più serie da fare…”
      E vabbé.

      Fabio

      • <cite class="fn">Damiano</cite>

        Direi classiche leggi e classica applicazione delle stesse all’italiana… Mi sono studiato le leggi che regolamentano la circolazione delle bicilcette qui in Austria dove vivo. Un altro mondo e molte cose del tutto ragionevoli, come ad esempio l’esenzione dall’avere le luci (non solo accese, ma proprio presenti) su bici da corsa finché si circoli prima del tramonto. Ma qui i controlli sono capillari, la tolleranza molto bassa per chi non rispetta le regole, le multe molto meno salate che in Italia. Cosa molto diversa per concezione dal nostro bel paese: multe alte, controlli rari, possibilità di passar liscia anche in caso di controllo…

      • <cite class="fn">Franco</cite>

        Inguardabili o meno, da anche automobilista come tutti noi, testimonio che al buio sono efficaci così come quelli sui raggi che sulle ruote che lo permettono non mi vergogno ad avere. Comunque molte delle scarpe da bici sono dotate di bande ad alta visibilità e quindi forniscono una misura equivalente ai catadiottri sui pedali, forse migliore. Se guardiamo la sostanza con buon senso siamo a posto, ma ragionando da burocrate come devono purtroppo fare le forze dell’ordine, il rischio “multa” (per l’avvocato, sanzione) rimane. Al buio stiamo attenti, c’è tanta gente che guida con problemi di vista e con poca luce le cose peggiorano. Facciamoci vedere !

        • <cite class="fn">Damiano</cite>

          Franco, assolutamente d’accordo! Appena messo sulle mie ruote invernali i catarifrangenti adesivi sui cerchi. E figurati che in città in inverno giro con quel giubbotto iper-catarifrangente che Fabio ha così ben sponsorizzato tempo fa qui sul blog 😀 Penso di essere una specie di lucina di Natale riflettente. Ma hai ragione, bisogna sempre dare per scontato che non saremo visti e se visti forse ignorati…

          • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

            Ciao Damiano, intervengo solo per una precisazione, confidando non mi fraintenderai.
            Ho molto a cuore la sicurezza e per questo decisi il test di quella giacca. In questo senso il tuo “sponsorizzato” ha senso.
            Però potrebbe essere frainteso, magari qualche lettore frettoloso dell’ultima ora potrebbe immaginare che dietro ci sia una effettiva sponsorizzazione di questa o quella azienda.
            No, il blog non riceve alcun finanziamento, si regge solo sulle mie tasche e sulle donazioni dei lettori che ritengono utile questo sito.
            Scusami, ma è argomento su cui sono molto sensibile.

            fabio

  • <cite class="fn">Ciclista Sdraiato</cite>

    Quindi mi sembra di capire che per quel che riguarda noi ciclisti, le luci possono essere sia fisse che lampeggianti, perché il legislatore non specifica… Mi pongo il dubbio perché quando sono per strada “lampeggio” che è un piacere anche di giorno 😀
    Capitolo catarifrangenti: capisco che qualcuno sia refrattario a montarli, ma per esperienza personale posso assicurare che servono eccome! Specie quelli da fissare ai raggi delle ruote, nelle rotatorie fanno la differenza tra tornare a casa interi e fare un’ulteriore tappa al pronto soccorso. E anche quelli sui pedali spiccano molto se la strada è poco o per nulla illuminata; io li avrei montati anche se non obbligatori

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