Nuovo C.d.S., la solita propaganda e i conti che non tornano

L’altro giorno il ministro competente per materia ma mai della materia Matteo Salvini ha celebrato il successo, a dir suo, della riforma del Codice delle stragi da lui fortemente voluto.
Dopo appena 15 giorni i risultati sono stupefacenti, senza che assumerli provochi effetti collaterali alla nostra patente: ridotti di un quarto i morti sulle strade!
Ossia, prendendo a parametro gli stessi giorni dell’anno precedente si sono verificati solo 50 decessi invece di 67.
Ora, a parte che vorrei far notare che anche fossero 10 decessi in 15 giorni, o solo un decesso in 15 giorni, sarebbe comunque uno di troppo, il ministro ha sbandierato dati farlocchi, ben ripresi dalla stampa generalista troppo occupata a seguire i pettegolezzi politici per fare vero giornalismo.
A ricordare al ministro la realtà ci pensa non il sottoscritto, poca roba, bensì L’A.s.a.p.s.
Acronimo di Associazione amici della polizia stradale, alla cui presidenza c’è Giordano Biserni da non so più quanti anni, mi ricordo che lo era già quando lo intervistai all’epoca in cui lavoravo per la carta stampata ed era davvero molto tempo fa.
Un uomo di grande rigore morale e onestà intellettuale, mai schierato politicamente ma sempre di parte: si, dalla parte delle sicurezza stradale, senza far sconti a chiunque sieda sulle poltrone di Governo.
Vi riporto integralmente quanto pubblicato sul loro portale, in coda trovate il link.
“Nei giorni scorsi il Ministro Salvini ha dichiarato “Nei primi 15 giorni di vigore del nuovo codice i morti sono diminuiti del 25% passando dai 67 del 2023 rispetto ai 50 dello stesso periodo di quest’anno”. ( ANSA). La dichiarazione è stata poi ampiamente ripresa da tutti i media.
Tale dichiarazione appare fuorviante ed imprecisa in quanto i dati, riportati dal Ministro come generali, si riferiscono solamente agli scontri mortali rilevati da Polizia Stradale e Carabinieri che rappresentano solamente il 34% degli incidenti con lesioni rilevati in Italia, in quanto il restante 66% viene rilevato dalle Polizie Municipali (fonte Istat 2023)
L’Ufficio studi ASAPS da tempo con i suoi osservatori rileva da fonti pubbliche gli incidenti stradali mortali dove le persone muoiono sul colpo o nei giorni immediatamente successivi. Tale rilevamento, in questa fase sviluppato in collaborazione con ALG (Associazione Lorenzo Guarnieri onlus), peraltro sottostima la mortalità in quanto non tiene conto dei morti entro 30 giorni dall’evento. Da questi dati pubblici e documentati risulta che nei 15 giorni successivi all’entrata in vigore delle modifiche al codice della strada sono morte sulle strade italiane almeno 111 persone, più del doppio delle 50 dichiarate dal Ministro. La mortalità nello stesso periodo di 15 giorni rilevata da dati pubblici da ASAPS nel 2023 risultava essere di 110 persone mostrando quindi una STABILITA’ rispetto al 2023 e NON una riduzione del 25%, della quale peraltro saremmo stati molto felici.
Includendo anche i dati relativi alle giornate di fine anno, dal 14 dicembre 2024 – data di entrata in vigore delle modifiche al codice della strada – sino al 1° gennaio 2025 compreso, le morti ricavabili da fonti pubbliche sono state 134 in 125 incidenti mortali. Nello stesso periodo del 2023 le morti su strada rilevabili da fonte pubbliche erano state 131 in 115 collisioni mortali. Dal 14 dicembre al 1° gennaio sulle strade italiane purtroppo si continua a morire come nello stesso periodo del 2023.
Auspichiamo che, con questa evidenza ricavata da dati pubblici, venga risolta a livello ministeriale la carenza relativa alla raccolta dati sugli incidenti stradali e alla sua tempestività. I Ministeri competenti dovrebbero consolidare in maniera tempestiva anche i dati di mortalità provenienti dalle Polizie Municipali, che, ricordiamolo, rilevano gli scontri con lesioni in ambito urbano dove maggiori sono le collisioni stradali con i morti e feriti.
La valutazione di un provvedimento normativo non può essere fatta in un periodo così limitato di tempo e con dati incompleti, ma dovrebbe avere a nostro parere un monitoraggio più lungo, continuo nel tempo e con dati affidabili. Le norme, per essere efficaci, dovrebbero poi essere accompagnate da investimenti nei controlli – anche con un vero potenziamento delle pattuglie su strada – e nell’educazione ad una mobilità sicura per tutti. E su questo tema, quello degli investimenti, al solito la sicurezza stradale rimane una cenerentola, in attesa di un principe azzurro che non arriva mai.“
Cosa altro potrei aggiungere io? Con stile asciutto, senza inutile spreco di parole in cui invece il sottoscritto è principe, l’Asaps ha chiarito in modo incontrovertibile che le esultanti dichiarazioni sono solo propaganda: di cui i morti sulle strade non sanno che farsene.
Questo il link all’articolo citato e ringrazio Asaps per il suo incessante lavoro a favore della sicurezza stradale e di noi tutti.
Buone pedalate
Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.
Purtroppo questo imbecille ce lo dovremo sorbire per molto tempo ancora.
Il “Min-estro” chiederà mai scusa ai cittadini per aver divulgato dati falsi e farlocchi al solo fine della Propaganda !? chissà?