Morire in bici è possibile: rendiamolo improbabile

La drammatica scomparsa di Michele Negri alla Granfondo BGY ha suscitato sgomento, cordoglio, tristezza.
E spinto molti a interrogarsi sulla sicurezza in gara, pochi a ricordarsi che i ciclisti muoiono ogni giorno sulle strade, qualcuno a profittarne per la perenne caccia al facile click.
Come vi ho detto spesso, che sui social si straparli è (purtroppo) ormai nell’ordine delle cose e facciamocene una ragione; che sia la stampa di settore, professionisti quindi, a cavalcare gli umori per darsi visibilità è grave.
E’ il caso di un articolo apparso su nota testata: la tesi finale può essere condivisa o meno, il modo in cui è costruito, tra stantia retorica, finto buonismo e pilatesco moralismo no, non è condivisibile.
Stavolta, diversamente dal solito quando vi lascio solo indizi, faccio nome e link.
L’articolo è stato pubblicato su Bike Italia, titolo Granfondo e sicurezza: quanto vale una vita?
Vi consiglio la lettura dell’ottimo articolo a firma Paolo Armellini pubblicato su Cicloweb, articolo che condivido in toto, accessibile al link in basso.
Quanto vale questo gioco: professionisti e amatori non giocano partite diverse
Qui in basso il video con le mie considerazioni, su quest’articolo, sulla vicenda, sulla sicurezza.
Buone pedalate
Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.
Perfetto come sempre. Fuori luogo in questo contesto, ma nn posso non fare una considerazione più generale. pensare che il rischio sia accettabile per chi lavora è la cultura che giustifica i troppo numerosi e intollerabili incidenti sul lavoro che quotidianamente si verificano
Ciao Franco, non è fuori contesto, anzi.
Fabio