Michelin Power Competition vs Pirelli PZero Velo TT

Le conclusioni

Tempo di lettura: 8 minuti

Le conclusioni

Tante parole eppure non ci siamo avvicinati di un passo al rispondere alla domanda: che monto? Beh, in realtà lo scopo di questo confronto non è fornire la risposta secca. Che, ho sempre pensato, serve a nessuno.

Abbiamo due copertoncini eccellenti, capaci di offrire prestazioni analoghe: è difficile inquadrarle.

Si rende necessario semplificare. Ok, gomme da gare in linea, crono e criterium. Benissimo ma quanti ciclisti le usano solo in questi casi e quanti invece le montano sulla bici bella e ci escono la domenica? Su strade aperte al traffico, con asfalti martoriati, salendo e scendendo dai nostri tanti colli, affrontando chi deve anche il pavé? La maggior parte di noi.

Ecco che messa così possiamo identificare i ciclisti che potrebbero propendere per l’una o per l’altra. Sempre ciclisti sportivi, è normale. Però ciclisti che affrontano l’uscita, il lungo della domenica, con obiettivi e finalità diverse.

Perché al di là dei punti di contatto c’è una realtà oggettiva con cui fare i conti: Pirelli è più estremo, poco da fare.

Manca la protezione in fibre aramidiche contro le forature e il fatto io non abbia bucato, né durante questo confronto né pedalando per il suo test singolo, onestamente mi dice poco. Fortuna, caso, scelta dei percorsi, troppe variabili. Mi ricordo quando bucai appena fuori dal cancello di casa con le Michelin Cyclocross: che avrei dovuto scrivere, che sono deboli? No, infatti nei successivi molti chilometri (e ho continuato a usarle dopo il test) mai più bucato.

Però psicologicamente sapere di non avere uno scudo si fa sentire.

E’ più estremo anche per altri motivi: lo spessore è bassissimo, il ché lo rende favolosamente leggero. Ma anche più scomodo. Ok, lo spessore da solo non basta e devo dire che tutta la carcassa è talmente ben fatta che il comfort a cui si rinuncia e proprio poco, molto meno di quanto il solo dato numerico farebbe supporre.

Di contro il Michelin pesa poco di più, ha spessore superiore e protezione antiforatura.

Che si traducono in una sicurezza psicologica maggiore (però ho bucato: significa qualcosa? Per me no…) e in un ottimo livello di comfort.

Pesano di più e malgrado sul piano prestazionale alla fine i tempi si sono equivalsi è il secondo dato oggettivo che mi impone una valutazione.

Io non sono stato in grado, con la mia modesta gamba, di avvertire un vantaggio in termini di peso. Ma c’è per forza. Minimo, ma c’è.

E così finalmente arriviamo al ciclista tipo, provando a entrare nella testa dell’utilizzatore di queste gomme.

Il palcoscenico resta, come detto sopra, l’uscita della domenica e non la gara in linea.

Chi interpreta quell’uscita con la volontà di affrontare a tutta determinati settori estremi, curandosi meno se questo significa rinunciare a una minima porzione di comfort e pedala tranquillo anche sapendo che non esiste una barriera in fibre aramidiche (che non sono, sia chiaro, uno scudo impenetrabile) e ama la condotta aggressiva, nel passo e nello stile, si troverà a proprio agio con le Pirelli PZero Velo TT.

Chi interpreta quell’uscita nella ricerca della prestazione nel suo complesso, andando forte ovunque e pone rilievo a comfort di marcia e sicurezza psicologica, baratterà con piacere i 60 grammi di differenza (30+30) godendosi la precisione offerta dalle Michelin Power Competition.

Non è semplicemente la mia volontà di non impostare questo confronto come una gara: è che davvero alla fine non ci sono vincitori né vinti.

Quando pedali con tanta eccellenza, e non dimentichiamo che di altissimo livello sono anche bici e ruote usate, hai il meglio.

Le prestazioni sono talmente elevate che le differenze più che oggettive diventano questione di preferenze personali.

C’è chi raggiunge subito un ottimo feeling con l’una o con l’altra, chi senza magari nemmeno rendersene conto ha uno stile di guida più adatto all’una o all’altra, chi non presta attenzione a null’altro che alla bilancia e tutto il resto non conta e così via.

Noi ciclisti siamo strani; possiamo trascorrere mesi a studiare un componente e poi di impulso prendiamo uno che ci ha colpito per tutte altre ragioni. Ne conosco tanti che dopo settimane di studio, montano la tale gomma perché la scritta si intona meglio 😀

Il che, in effetti, rende vano il mio lavoro, il mio sbattermi per offrirvi articoli utili. Non me cruccio, anzi. La bici è passione, seguire il cuore è sempre la strada migliore.

Però ho voluto ugualmente questo articolo, caricandomi di un plus di lavoro in un momento in cui tutto ciò di cui avrei bisogno è staccare da questo blog, che da troppi mesi mi tiene impegnato. Lo dico sempre, lo faccio mai: perché poi appena chiuso un articolo invece di andarmene a zonzo sono lì a pensare all’articolo successivo.

Ho voluto questo articolo malgrado i test, che definisco completi anche a costo di mostrami superbo, perché ho ritenuto importante variare l’interpretazione.

Si, mettendo testa a testa due copertoncini diversi ho esplorato comportamenti che nei test singoli non emergono. La conferma l’ho avuta nel diverso modo di interpretare una curva per essere veloci uguale sia con l’una che con l’altra. E se non avessi avuto il cronometro acceso a impormi il ritmo, non avrei notato e dato peso a tutte le volte che a causa di una malformazione della strada o una leggera buca smettiamo di pedalare per contrastare meglio il colpo, perdendo però velocità. E, di conseguenza, avvantaggiando una gomma rispetto all’altra perché rimandando meno il colpo fa nulla se stai pedalando col naso sul manubrio e non presti attenzione a dove fai scorrere le ruote. Se però sei attento e puoi contare su una reazione istantanea di quelle gomme, ecco che arrivato al traguardo hai lo stesso tempo.

Sono dettagli che solo in un confronto serrato come ho svolto potevo comprendere. Cambiando gomme più volte nella stessa giornata per ripetere identica azione. E io prima di scrivere devo capirci qualcosa, altrimenti che starei a fare qui? Ammesso ci abbia capito qualcosa… 😀

Buone pedalate.

COMMENTS

  • <cite class="fn">xtanatos</cite>

    Interessante comparativa.
    Personalmente non mi ero accorto che i Pirelli non avessero la protezione aramidica; vi saprò dire se ne sento la mancanza dato che ho appena preso le Pirelli. 🙂

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Massi, solo la TT non ha la protezione, le altre versioni si. Giusto per evitare qualcuno si confonda.

      Fabio

  • <cite class="fn">xtanatos</cite>

    Hai ragione, mi spiace ma sono abbastanza fuso ultimamente…

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      E vabbè con questo caldo è giustificato, siamo tutti un poco fusi. Anzi no, siete: io ti rispondendo mentre sorseggio una birretta al bar in spiaggia, rinfrescato dalla dolce brezza marina 😀

      Vabbè, però lavoro 12 ora al giorno tutti i giorni per tutto l’anno, qualche ora di riposo la merito…

      Fabio

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