Met Vinci Mips

Le conclusioni

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Le conclusioni

Da una mia ricerca in rete il Met Vinci fatica a raggiungere i novanta euro di prezzo al pubblico. L’ho visto persino a meno.     

Una cifra che per un casco a tecnologia In Mould (cioè calotta e Eps stampati e fusi insieme), con Mips, leggero, ben ventilato e comodo è davvero poca cosa.

La qualità c’è ma soprattutto ritrovo l’elevato rapporto qualità/prezzo a cui mi ha abituato Met Helmet.

Certo, il Vinci non fa sfoggio di linee futuristiche, sfrutta la tecnologia Safe T Duo che è si ottima ma meno raffinata della Orbital, ha luce a led ma in versione semplificata, manca la presa d’aria effetto Venturi che tanto ho apprezzato su altri caschi della casa.

Bada alla sostanza a un prezzo bassissimo per tutto ciò che offre, quindi credo non si possa parlare di mancanze. Costasse quanto il Met Trenta K esprimerei un giudizio del tutto differente.

Piuttosto mi chiedo, come fatto in apertura, se effettivamente si sentiva il bisogno di questo Vinci o era preferibile aggiornare col Mips il sempreverde Rivale.

E’ dubbio che mi venne a settembre, in occasione del lancio di questo casco; che, temevo, avrebbe significato proprio l’uscita di listino del Rivale.

Preso da mille altre cose la nota di contattare l’azienda fu sopraffatta dalle altre e mi dimenticai. Non Met Helmet, che già mi aveva preannunciato la novità prima dell’estate e che mi ha contattato per questi test (anche Allroad). Meno male perché la mia memoria ormai vacilla più di me in salita.

E’ arrivato, è stato il primo che ho aperto per le valutazioni statiche.

E girandomelo tra le mani ho capito che si, ha la sua ragione di esistere in gamma Met.

Anzitutto perché manca un casco stradale con Mips, ma questo si sarebbe potuto risolvere adottando la tecnologia su altro modello.

Manca(va) un vero e proprio casco d’attacco, con tutto quello che serve e quel plus che lo differenzia, pochi fronzoli, tanta sostanza, prezzo molto basso.

Ora c’è il Vinci, un ampliamento di gamma riuscito.

Offerto anche in molte varianti cromatiche e sappiamo quanto questo determini un costo superiore per l’azienda.

E’ difficile trovare dei limiti al Met Vinci se mentre scrivi hai sott’occhio il prezzo finale.

A parte qualche inserto ad alta visibilità in più, per esempio una striscia alla nuca sotto la bocca di uscita centrale e decidere di offrire in optional una imbottitura con retina (ma solo per non farmelo dire più…) onestamente non so cosa dire.

Si, in un paio di punti senti uno scalino nell’accoppiamento calotta/Eps, ma te lo devi proprio andare a cercare con la lente d’ingrandimento.

La lucetta è optional e non di serie (sul fratello Allroad è integrata), costa pochissimo (9€), è leggerissima e fa davvero comodo averla lì. Per esempio se durante l’uscita diurna dobbiamo attraversare una galleria.

Una imbottitura interna più estesa, magari più “ramificata” diciamo così? Mah, il casco è comodo così, io non ne ho sentito l’esigenza malgrado, come detto, soffra un poco la presenza del Mips.

Niente da fare, punti deboli non ne trovo, basta così. Non avessi il Met Trenta K che mi rimase dopo il test diventando il mio casco preferito, sarebbe un bel testa a testa su quale usare tra il Vinci e il Rivale.

Testa a testa, casco, ahhaha buona questa ahahaha. Ehm, sorry.

Torno serio.

Il Met Vinci che offre tutto ciò che serve per pedalare sicuri, con gran comfort e con una spesa minima.

Non posso chiedere di più.

Qualche link.

MET gamma road

MET Vinci

MET accessori

Buone pedalate.

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