Met Helmets Corso e Grancorso

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Adesso tocca ai caschi; al plurale perché in prova ne abbiamo una coppia, tutti e due proposti da Met Helmets nella gamma urban: il Corso e il Grancorso.

Simili e diversi, in comune l’aria di famiglia e qualche dettaglio ma nulla più. Uno, il Corso (bianco in foto), è casco tipicamente urbano sia per forma che per soluzioni tecniche; l’altro, il Grancorso (nero in foto) pure è casco tipicamente urbano ma con un plus: è ottimizzato, studiato, testato e certificato per le e-bike o bici a pedalata assistita che dir si voglia. Ricevendo l’omologazione NTA 8776: in cosa consiste lo leggeremo più avanti.

Una differenza marginale o che nell’uso quotidiano si avverte? Lo scopriremo insieme.

Però io, lo sapete, sono uno che le bici preferisce muoverle solo a forza (forza? Vabbè…) di gambe e per questo ho scelto di testare il Met Helmets Grancorso spostandomi sulle mie zampette. Certo, un test con una ebike presa in prestito l’ho fatto, anche perché mi era utile per capire gli accessori previsti come optional per questo casco. Ma nove decimi del tempo ho pedalato solo con le gambe.

E a che serve, visto che è un casco ottimizzato per e-bike? Serve, perché ottimizzato non significa esclusivo appannaggio delle bici a motore (elettrico, ma sempre un motore è) e valeva la pena capire se e quanto si sarebbe rivelato efficace in uso non elettrizzante 😀

Adesso dovrei tenervi occupati col mio solito predicozzo sull’importanza del casco; potrei ricordarvi che è soprattutto in città, statistiche alla mano, che avviene il maggior numero di incidenti; potrei profittare della posizione privilegiata nello stare da questa parte della tastiera e ironizzare sugli sciocchi che ancora ripetono (perché fa tanto urban rebel e fai vedere che segui i blog d’oltreoceano) che finché andare a comprare la maionese non sarà uno sport olimpico il casco è inutile; potrei raccontarvi di come proprio un casco Met Helmets, il Manta recensito qui sul blog, la scorsa estate mi abbia salvato in un incidente dove, tra le altre cose, diedi un fortissimo colpo con la nuca e, anche se era una uscita sportiva, a buttarmi giù fu un delinquente su un tratto stradale praticamente urbano; potrei, ma non lo faccio.

Perché non voglio tediarvi con quanto già sapete e perché ci attende un lungo cammino alla scoperta di questi due caschi, quindi dovrò sforzarmi a calmierare le parole.

Ultima nota prima di addentrarci nella recensione. Non sono i primi caschi proposti da Met Helmets a comparire sul blog. Ne ho già testati due e pubblicherò a breve anche il nuovo 3K Carbon, top di gamma sportivo della casa che mi sta tenendo compagnia mentre scrivo queste note. Come ho detto nel test dei denim Vaude Larvik, tutto è partito proprio da quel pantalone, mettendo in moto la sequenza dei test dedicati al ciclismo urbano. E’ stato per me naturale rivolgermi al sempre disponibile Ulysse, PR dell’azienda, per chiedergli un casco urban da inserire nel programma dei lavori. E lui, malgrado i postumi di un brutto incidente e una lunga convalescenza, ha immediatamente aderito, aggiungendo un secondo casco pur sapendo che qui le bici a pedalata assistita non le tratto. E quindi ringrazio Ulysse, che è anzitutto un appassionato ciclista e non perché devo: sono della vecchia scuola, per me è un piacere quando dall’altra parte ho interlocutori come lui.

Bene, possiamo iniziare a fare approfondita conoscenza con questi caschi, secondo la consueta divisione in paragrafi: partiamo dal Met Helmets Grancorso.

COMMENTS

  • <cite class="fn">Luca</cite>

    Se si fanno molti km in inverno, un casco con la visiera ci vuole, da utilizzare fino ad aprile; stavo pensando al Grancorso, ma poi ho visto il Giro Vanquish…. Altra tipologia, altro livello, d’accordo, ma puoi farci tutto.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Luca, hai ragione: è altra tipologia, non sono modelli confrontabili. Il Grancorso è casco tipicamente urbano, studiato e ottimizzato per questo utilizzo. La cui foggia è determinata anche dai parametri da rispettare per l’omologazione NTA.
      Alla fine è questione di necessità e scelte personali: basta che sia un buon casco e che uno lo indossi, è questo che mi preme ribadire, sempre.

      Fabio

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