Manutenzione Campagnolo Power Torque

Tempo di lettura: 5 minuti

Era da tempo che pensavo di scrivere del sistema Power Torque di Campagnolo.

Poi al solito le incombenze si accavallano e rimando quello che mi sembra sacrificabile.

Sacrificabile il Power Torque? Beh, lo so che può sembrare strano detto da un convinto campagnolista, uno che la sua bici preferita l’ha dotata di trasmissione della azienda vicentina.

Però io per Elessar ho scelto l’Ultra Torque e non vi racconto quanto fu difficile trovare la guarnitura. Già, perché nel frattempo Campagnolo aveva introdotto per metà della propria gamma proprio il sistema Power Torque e i pochi esemplari di Veloce UT, rigorosamente silver, andarono a ruba raggiungendo quotazioni imbarazzanti.

Avrei potuto ripiegare sulla nuova versione col Power Torque; avrei potuto passare alle 11 velocità quando per cause di forza maggiore ho dovuto ricreare una seconda Elessar: invece no, incaponito sull’Ultra Torque. E per quanto pagai la guarnitura, posso dire: costi quel che costi.

Mai fatto mistero del resto di non essere un fan del Power Torque. Soprattutto nella versione senza dado autoestraente per la pedivella sinistra. Che poi è proprio quella che vedremo in questo articolo.

Non me ne vogliano gli ingegneri Campagnolo, ma rispetto a quell’artistico manufatto che è l’Ultra Torque con la mirifica lavorazione dei semiassi, il Power Torque ci perde.

E per motivi che a me sono ignoti, l’azienda ha fatto si che rimuovere la guarnitura è semplice ma richiede una attrezzatura specifica che proprio a buon mercato non è.

I rivali Shimano e Sram con le loro guarniture a perno passante hanno scelto la semplificazione nella manutenzione; una chiave a brugola e per i giapponesi un economicissimo attrezzo in più.

E io mi chiedevo perché invece per smontare una Power Torque servisse tanta roba, scoraggiando a causa del costo elevato chi volesse curare da sé la propria bici. O, peggio, invogliando tanti improvvisati meccanici faidate a suggerire bislacche procedure, che alla fine si concludono con la pedivella sinistra irrimediabilmente rovinata.

Poi altre aziende specializzate in attrezzature per bici hanno messo in vendita dei propri kit, a prezzi più umani di quelli originali della casa madre.

E poi, finalmente, Campagnolo ha capito che un dado autoestraente è la soluzione migliore; però ancora si vendono trasmissioni col Power Torque “prima maniera”; senza contare le bici già in circolazione.

Per questo ho deciso che valesse la pena scriverne, seppure con tanto ritardo rispetto a quando il sistema è stato introdotto.

E per scriverne bene ho chiesto supporto a Montalbetti, distributrice in Italia degli attrezzi Unior, che mi ha cortesemente fornito il kit specifico.

Un kit completo, adatto sia a Power Torque che Ultra Torque e che permette sia lo smontaggio in sicurezza e senza pericolo di graffiarle delle pedivelle Power Torque (anche quelle in carbonio) che i cuscinetti di ambedue le tecnologie Campagnolo. E infatti arriverà anche un nuovo articolo sull’Ultra Torque oltre quello già presente, che sarà scritto sfruttando il kit Unior.

Il tutto a un prezzo che è il più conveniente rispetto ai concorrenti, senza alcuna rinuncia ad efficacia e qualità; e che mi ha fatto decidere per chiederli al distributore. Già spendiamo tanto per le nostre bici, se possiamo risparmiare qualcosa senza scendere a compromessi, io faccio sempre il possibile per farvelo sapere.

Ultime notazioni prima di impugnare gli attrezzi.

E’ da tempo che trascuro la sezione Officina a causa dell’enorme impegno profuso nei test. Come è da tempo che vi ho comunicato la mia volontà di dare a tutta la sezione una decisa rinfrescata.

Con questo articolo in effetti faccio un balzo in avanti, perché prima avrei dovuto sistemare il precedente e solo dopo dedicarmi a nuovi argomenti.

Ma questo articolo mi serve anche per sperimentare quella che sarà la nuova impaginazione degli articoli tecnici. Con una maggiore divisione in paragrafi, perché credo sia meglio avere più brani piccoli e specifici sulle singole operazioni piuttosto che un unico lungo articolo, dove l’informazione necessaria in quel momento si perde tra mille mie chiacchiere.

E ci sarà, qui e in futuro, il supporto di un breve video. Video “muto”, cioè senza la mia voce a spiegare. Perché le spiegazioni sono nel testo, dove non manca ampio corredo fotografico. Ma testo e foto non possono mostrare efficacemente alcuni passaggi, come invece permette il video.

Nessuno dei tre aspetti, testo, foto e video, può viaggiare da solo: lavorano insieme e si integrano per offrire la migliore spiegazione possibile.

Mi metto nei panni del ciclista che non ha mai cambiato nemmeno una camera d’aria, con la volontà di rendere possibile anche a lui lavorare bene sulla propria bici.

Credo sia meglio qualche minuto in più per leggere tutto, anche nozioni che per molti sono patrimonio comune, piuttosto che passare giornate (e buttare denari…) per rimediare il malfatto.

Inoltre in coda a quasi ogni paragrafo troverete i link a Unior, l’azienda che mi ha fornito gli attrezzi per questo articolo. E’ il mio ringraziamento a Unior e alla preziosa collaborazione del suo distributore italiano Montalbetti. Senza di loro, non ci sarebbe stato questo articolo.    

Possiamo iniziare, e lo facciamo con un rapido ripasso teorico su come è fatto il sistema Power Torque.

COMMENTS

  • <cite class="fn">Adriano</cite>

    …viva la mente limpida dei giapponesi…

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Beh, non solo loro; pure Sram è un attimo. E l’Ultra Torque semplicissimo.
      E’ con il PT che proprio non ci siamo. In realtà lo smontaggio è semplice, quello che rende la faccenda complicata è la necessità di tanti attrezzi. Che comunque tornano utili anche per altre operazioni, almeno questo…

      Fabio

      • <cite class="fn">Gianpiero</cite>

        Complimenti per l’articolo, veramente ben scritto, consente a chiunque di cimentarsi in questo genere di manutenzione… Che di per sé non è per niente facile. Volevo chiedere dove posso comprare il kit. Purtroppo non riesco a trovarlo nei negozi
        Grazie mille
        Gianpiero

        • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

          Ciao Gianpiero, la strada migliore è rivolgersi al distributore italiano.
          Trovi il link nell’introduzione, comunque lo rimetto anche qui
          Montalbetti

          Fabio

  • <cite class="fn">giovanni</cite>

    Proprio un fulgido esempio di tecnologia italiana, a volte la praticità è bandita.

  • <cite class="fn">bk</cite>

    Qualcosa non mi è chiaro, Campagnolo oggi usa Ultra Torque su tutte le guarniture da Centaur a Super Record e la Power torque non la usa piu, invece nel articolo si sostiene il contrario. Non che esistono due versioni di Ultra Torque?

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao, non si sostiene il contrario.
      E’ scritto che ancora sono in vendita (quindi in negozio come rimanenze) guarniture PT. Ed è scritto due paragrafi dopo che Campagnolo ha abbandonato questo sistema, tornando a UT ovunque.
      Ma visto che esistono ancora sulle strade bici che usano PT in versione senza autoestraente, ecco il perché di un articolo sulla manutenzione.

      Fabio

  • <cite class="fn">Luca</cite>

    Buon giorno, leggo sempre tutti gli articolo e mi sono imbattuto in questo che mi interessa molto dato che sulla Pinaerllo ho un centaur 10V ed il PT. Volevo accedere ai cuscinetti del movimento centrale. Immagno che dopo aver tolto le pedivelle, smonto con apposita chiave il movimento e (come per shimano) cambio tutto con una coppia di calotte nuove con dentro già i cuscinetti.

    Purtroppo ho cambiato 3-4 shimano in passato sulla MTB ma è la prima volta che metto mano ad un campagnolo. Vista la motitudine di cose che devo comprare per tirare giù le pedivelle, mi sa che è anche l’ultima.

    Grazie in anticipo per il tempo e la cortesia nel rispondere.

    Un caro saluto

    Luca

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Luca, anzitutto verifica se hai la versione con dado autoestraente così da poter rimuovere la pedivella senza usare l’estrattore.
      Poi ti servono le calotte PT, che hanno una calotta con cuscinetto inserito e l’altra vuota; a parte viene fornito il cuscinetto sciolto che andrà sull’asse. E lì ti servono estrattore per togliere il vecchio e attrezzo di battuta per inserire il nuovo.
      E’ semplice ma purtroppo non agevole.
      Comunque seguendo passo passo la procedura descritta qui, il lavoro si fa.
      Sconsiglio caldamente soluzioni fai da te per estrattore, si fanno danni seri

      Fabio

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