Luci Reelight NOVA

La dinamo
La dinamo
Ricca dotazione quella che mi è stata consegnata dalla Reelight; in due trance, perché il test era iniziato solo con luce anteriore da tubo sterzo e posteriore da portapacchi. Poi la successiva disponibilità di un esemplare di preserie di luce anteriore da cestino ha dato seguito a una seconda spedizione, dove per completezza è stata aggiunta la luce posteriore da tubo sella. Con l’ovvio corredo delle dinamo necessarie al loro funzionamento.
Tanta roba quindi.
Partiamo dall’elemento comune a ogni luce, ossia la dinamo. Ne serve una per alimentare ogni luce.
Come riportato dalle icone sulla confezione, funziona grazie al campo magnetico, non necessita di batterie e ha sistema brevettato di aggancio al telaio.
Sul retro le altre informazioni fondamentali.
Quella più importante io l’avrei messa in maggior evidenza: funziona solo con cerchi in alluminio. Quindi esclusi i vecchi cerchioni in acciaio e i moderni cerchi in fibra di carbonio. Inoltre, dato il sistema che vuole la dinamo sempre a stretta vicinanza col cerchio, in pratica con la zona della pista frenante o il diametro esterno per i cerchi freni a disco, non è adatta a Mtb ammortizzate. Non tutte, ma buona parte si, molto dipende da conformazione di forcella e carro.
Ed ecco la nostra dinamo, in robusta fibra di vetro rinforzata con nylon.
Sul lato esterno, quello che guarderà la strada una volta montata, distinguiamo l’incavo dove inseriremo il cavetto di alimentazione; quello opposto, che invece guarderà il cerchio, reca l’icona sulla posizione del magnete.
In dettaglio, la zona dove vediamo questo simbolo sarà quella da avvicinare al cerchio.
Graziosa la foggia pentagonale e utile in fase di regolazione, lo vedremo più avanti, per il miglior allineamento tra magnete e cerchio.
Allineamento reso possibile grazie alla parte posteriore snodata che può assumere infinite posizioni.
Il laccetto in acciaio e rivestito in morbido nylon serve ad abbracciare il telaio o la forcella.
E’ ampiamente regolabile e questo spiega la presenza di una comoda chiave (letteralmente…) a brugola da 2,5.
Sul corpo della dinamo infatti c’è un piccolo foro di ingresso.
Inserendo la chiave in dotazione potremo stringere o allargare il laccetto.
L’escursione è ampia, io ho potuto usarla sia su esili forcelle in acciaio che su corpose forcelle in carbonio.
Il diametro massimo permesso è circa 55 mm; ma considerando che le forcella in carbonio hanno foggia ovale e non tonda, diciamo che una sezione di 60 mm la prende. Oltre no, ma credo che così sia già coperto l’intero mercato di forcelle rigide.
La zona di contatto tra il braccetto del sistema ReeMount (questo il nome della sua tecnologia, brevettata) è sagomato per adattarsi alla forma tondeggiante dei tubi di telaio e forcella.
L’aspetto di plastica rigida mi ha all’inizio fatto temere per la verniciatura, timore rivelatosi infondato. Le scanalature assicurano ulteriore grip.
Sul lato che prima ho definito esterno ecco la guida di invito alla presa di alimentazione.
All’interno l’attacco per lo spinotto del cavo che collegherà dinamo e luci; fornito con queste e in diverse lunghezze a seconda del tipo di montaggio, fra poco lo vedremo.
Chiudo con le dimensioni, più compatte di quanto le foto sin qui mostrate lasciano intuire.
Ora dedichiamoci alle luci.
Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.
Ciao,
Sai mica che output ha (amperaggio e voltaggio) la dinamo?
Mi incuriosisce perché mi sono costruito un circuito per ricaricare dispositivi usb tramite dinamo, per tenere carica una power bank d’emergenza nei giri di più giorni e nei viaggi così da poter ricaricare telefono, luci ecc senza dover passare una notte in albergo. Per ora ho usato una dinamo laterale, ma il rendimento è scarso e l’attrito alto.
A quanto ho capito queste dinamo non convenzionali hanno prestazioni superiori a quelle classiche, unitamente ad una resistenza trascurabile, mantenendo il grosso vantaggio -rispetto ad una dinamo al mozzo- di poter essere rimossa per le brevi sgambate quotidiane e di poter usare luci facilmente spostabili tra una bici e l’altra. Sembrerebbe la soluzione perfetta…ma senza conoscere i dati di cui sopra posso farci poco.
Se riuscissi a fornirmi questi dati te ne sarei grato!
Grazirr, Alessandro
Ciao Alessandro, purtroppo non posso aiutarti; l’unica è chiedere in azienda.
Anche se dubito facciano al caso tuo; mentre sicuramente ti permette la ricarica la piccola dinamo Velogical di cui trovi una recensione sul blog, basta cercare nell’indice dei test. E guarda anche la recensione del faretto Lumotec, lì mostro come costruire un impianto con la dinamo facilmente smontabile in un minuto
Fabio