Rimozione pacco pignoni e ruota libera

Tempo di lettura: 2 minuti

Un rapido intermezzo nella serie di articoli dedicati alla manutenzione dei mozzi: perché per lavorare sui cuscinetti dobbiamo prima rimuovere l’intralcio del pacco pignoni o della ruota libera.

Il pacco pignoni è l’insieme dei pignoni montato su un mozzo definito a corpetto, quasi sempre fissati a quest’ultimo con una ghiera mobile di chiusura con delle scanalature interne sagomate a richiedere un attrezzo specifico.
La ruota libera è l’insieme dei pignoni, tra loro solidali, dove il meccanismo di rotazione è in un pezzo unico con questi e anche qui c’è una ghiera, ma quasi sempre fissa, con due, quattro o più scanalature sagomate a richiedere un attrezzo specifico.

Rimozione pacco pignoni.

Per rimuovere un pacco pignoni da un mozzo a corpetto abbiamo bisogno di due attrezzi: una chiave a frusta e un estrattore specifico per la ghiera installata.
Nella immagine in basso una chiave a frusta e un estrattore specifico per Shimano/Sram, insieme a una normale chiave a cricchetto su cui innestare l’estrattore.

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Di estrattori ne esistono diversi a seconda del produttore della trasmissione, come si può vedere nel confronto fotografico.

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E in dettaglio le scanalature di quello per Shimano/Sram che userò in quest’articolo…

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…dove rimuoverò un pacco pignoni Shimano Ultegra 6800, ritratto nella immagine in basso dove è ben visibile la ghiera di chiusura con le scanalature di ingresso dell’estrattore.

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Per prima cosa dobbiamo posizionare la chiave a frusta; che è una semplice sbarra di metallo con due pezzi di catena attaccati: uno lungo e vincolato in un sol punto al corpo dell’attrezzo e l’altro molto corto e vincolato in due punti.

Con la parte lunga della catena dobbiamo abbracciare il pignone maggiore fino a trovarci con la parte di catena più corta più o meno a “ore 16” . Questa posizione è la più comoda per tenere ben saldo il pacco pignoni impedendo la rotazione in modo da poter svitare la ghiera; e poi inseriamo l’estrattore nell’alloggiamento della ghiera.

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Innestiamo la chiave a cricchetto (o una poligonale, l’estrattore ha l’ingaggio) ed esercitiamo contemporaneamente trazione in senso antiorario sull’estrattore e orario sulla chiave a frusta.

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La coppia di serraggio della ghiera è sempre elevata, quindi dover esercitare una buona forza è normale. Svitiamo completamente la ghiere e sfiliamo i pignoni.

Un consiglio: tra i pignoni sono posti dei distanziali, che non hanno sempre uguale spessore. Prestate molta attenzione alla loro sequenza, appuntatela se siete smemorati come me; per fortuna in rete è in ogni caso facilmente reperibile la documentazione ufficiale cui fare riferimento per il corretto rimontaggio.
Rimontaggio che è molto semplice, basta reinserire in sequenza i pignoni e i distanziali e stringere la ghiera con l’apposito estrattore, la chiave a frusta non serve perché in questo caso dobbiamo avvitare e il pacco pignoni non ruoterà.

Molto rari sono i corpetti privi di ghiera di chiusura, che molte perplessità suscitano in ciclisti che se li trovano davanti per le prima volta e non vedono alcun ingaggio per l’estrattore. Non sono più utilizzati da anni, ma nel caso vi imbatteste in uno di questi ho la procedura fotografica: la mia Trek infatti è così 🙂
Così come? Ossia, come lo blocchiamo questo pacco pignoni? Sfruttando il pignone più piccolo come ghiera di chiusura, quindi il corpetto avrà la filettatura sulla faccia esterna e il pignone una filettatura lungo la circonferenza interna.

Non serve l’estrattore ovviamente ma due chiavi a frusta; con la prima in posizione classica a tenere fermo il tutto (la blu/nera nelle immagini in basso) e l’altra usata in modo opposto (la rosso/silver) che abbraccia il pignone più piccolo per svitarlo.

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Ed ecco in dettaglio il corpetto con a vista la filettatura esterna sull’estremità e un dettaglio del pignone di chiusura con la filettatura interna.

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Per richiudere il tutto basta invece una sola chiave a frusta che dovrà abbracciare sempre il pignone inferiore ma montata in senso inverso a come quando abbiamo svitato. Trazione in senso orario e il pacco pignoni è fissato.

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Rimozione ruota libera.

La ruota libera richiede un solo attrezzo, l’estrattore perché non è necessaria la chiave a frusta per tenerla ferma.

E’ il sistema più antico, quindi nel corso dei decenni la forma della ghiera solidale alla ruota libera è stata delle più varie.

Qui sotto un esempio di estrattori specifici per ruota libera, con a destra quello due tacche per Regina e similari, a sinistra quello per Maillard e similari e al centro sempre Maillard ma per mozzi Helicomatic la cui ghiera è invece removibile. L’estremità di quest’ultimo con la forma di un apribottiglie non è per rimuovere qualche strana ghiera ma è proprio un apribottiglie: che mattacchioni questi francesi, prosit! Vabbè.

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Non avendo sottomano una bici con ruota libera per le foto, ho pescato dagli scatoli un mozzo con una ruota libera Regina installata. Priva di cerchio va bene giusto per far capire come usare l’attrezzo ma tenete presente che se la ruota non è montata, se cioè avete solo il mozzo fra le mani come in foto, la ruota libera non la smonterete mai perché è impossibile esercitare la forza (molta) necessaria senza il cerchio raggiato a tenere il mozzo fermo.

Questa la ruota libera…

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…e questo l’estrattore che sarà usato.

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Il problema con questo tipo di chiusura, a due o quattro tacche, è che gli incavi sono poco profondi e quindi l’attrezzo scappa danneggiando irrimediabilmente gli incavi stessi.
Un comodo trucco è sfruttare il Quick release per tenere l’attrezzo fermo in posizione e poi svitare in senso antiorario agendo sull’estrattore con una normale chiave poligonale sfruttando gli incavi predisposti. Più lunga la chiave poligonale (maggiore leva) meglio è.

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Problema che non si pone con le ghiere a incavi multipli, come le Shimano da 3 a 7 velocità e similari o le Maillard e altre.

In questa immagine prelavata dalla rete si vede come questa ruota libera Regina, che usa lo stesso estrattore per Maillard visto sopra, presenta l’incavo di ingaggio ben profondo, quindi è impossibile che l’attrezzo scappi.

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Di ruota libera a ghiera esterna e removibile che io ricordi c’è solo la Maillard Helicomatic, ma potrei sbagliare.

Qui in basso questo sistema mozzo/ruota libera montato sulla mia Anjou, dove è visibile la ghiera.
Il mozzo…

Un mozzo Maillard helicomatic di una mia (ex) Peugeot; si nota il corpetto per l'installazione della ruota libera
Un mozzo Maillard helicomatic di una mia (ex) Peugeot; si nota il corpetto per l’installazione della ruota libera

… e indicata dalla freccia la ghiera dentellata di chiusura.

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Come detto sopra gli estrattori per ruota libera sono molti perché è sistema usato da decenni ma conta poco la forma dell’estrattore; qui serviva vedere la procedura di rimozione è quella è sempre uguale.

Rimossi i pignoni avremo libero accesso ai mozzi per poterli revisionare, come vedremo la prossima volta dove l’argomento saranno i mozzi a cuscinetti sigillati; in quello successivo a essere sezionati saranno i mozzi a coni e sfere, con anche un mozzo che consente l’accesso ai cuscinetti senza rimuovere i pignoni.

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COMMENTS

  • <cite class="fn">Carlo Gallia</cite>

    Dopo averti stressato, e non poco ma con ottimi risultati per me, a proposito delle ruote, ti pongo un quesito anche per i pignoni. Ho una bicicletta con cassetta pignoni 10 vel. 13-26 e cambio Campagnolo Chorus. Vorrei mettere il 29 e pensavo di cambiare solo qualche pignone, diciamo i 3 maggiori, ma in rete non ho trovato pignoni singoli, ma solo cassette complete. E’ fattibile la mia idea o devo sostituire l’intera cassetta? Grazie

    • <cite class="fn">elessar bicycle</cite>

      Ciao Carlo, il problema non è reperire i pignoni ma scoprire se il tuo cambio li supporta.
      Chorus non basta, sono troppi anni e versioni che Campagnolo usa questo nome. Sia per 9 che 10 e 11v. Gabbia corta e media.
      Ora, che cambio hai? Partendo da qui, cioè dal codice, possiamo capire fino a quale pignone può reggere. Poi a trovarlo è semplice. Ma ti anticipo che su Campy funziona bene il 29 solo con il gabbia media. Col gabbia corta è una scommessa. Il 27 invece anche con gabbia corta, pure sui cambi per cui la casa dichiara incompatibilità. Però deve essere comunque provato, non è automatico.

      Fabio

      • <cite class="fn">Carlo Gallia</cite>

        Grazie, Fabio, sei sempre molto preciso. Purtroppo io non posso esserlo altrettanto non avendo la confezione originale, dato che la bici è stata comperata di seconda mano. Le uniche indicazioni che ho trovato sono le seguenti: rotellina superiore C9 C10 23020020, rotellina inferiore 23020021.
        La distanza tra gli assi delle due rotelline (ammesso che il dato possa avere importanza) è di cm 5,5.
        Approfitto per porti una ulteriore domanda e non disturbarti più almeno al riguardo: la Campagnolo prescrive una coppia di serraggio per la chiusura della ghiera di 50 Nm, che ad occhio mi sembra una forza piuttosto decisa. Non avendo la chiave dinamometrica e cercando di non comprarla visto che mi servirebbe quasi solo per questo, pensi che corra dei rischi facendone a meno? Tra l’altro non mi sembra che qui si lavori sul carbonio.
        Ancora tante grazie

        • <cite class="fn">elessar bicycle</cite>

          La coppia prescritta pure a me è sempre sembrata eccessiva, infatti serro a meno. Mi tengo sui 30, mai problemi.

          Cambio; quelli sono i codici delle pulegge, non aiutano molto. Ma comunque significa che è un 10v a gabbia corta, visto l’interesse tra i perni delle pulegge.
          Ergo, puoi arrivare al 26 secondo manuale Campagnolo, puoi provare un 27 ma non è matematico funzioni. Regolando la distanza con la vite B-tension si può provare. Un 27 Miche finale, costa poco e tenti.
          Se vuoi passare al 29 finale l’unica è usare un cambio a gabbia media. Se non vuoi spendere molto puoi usare un Veloce 2014, esteticamente ben si combina col tuo gruppo e funziona una meraviglia. A quel punto o ti crei una cassetta personalizzata con pignoni sfusi miche o compri una Veloce 10v; io uso la Veloce 13-29 su Elessar.

          E non mi stressi, se non volevo rispondere non aprivo un blog 🙂

          Fabio

  • <cite class="fn">Carlo Gallia</cite>

    Grazie ancora, sei sempre gentile e preciso. Non mi interessa passare al 27; un dente in più rispetto al mio 26 non fa differenza, tanto più che l’esito non è scontato. Valuterò se cambiare il cambio o lasciare perdere. Ma oltre i 70 anni 3 denti possono significare qualche cosa.

    • <cite class="fn">elessar bicycle</cite>

      …anche molto prima dei 70 anni, credimi…

      Ho ragionevole certezza che al 95% col 27 funzionerà. Ma sono modifiche che da queste pagine non posso suggerire a cuor leggero, senza prima vedere di persona. Altrimenti capita quel 5% che non funziona, strappa un cambio e con chi se la deve prendere? Con me e non avrebbe torto. Ora, io il 27 l’ho fatto funzionare sul mirage, veloce, centaur e record. Mi manca giusto il chorus…

      Montare una tripla? Certo, è una spesa, si tratta di cambiare tutto. Ma sarebbe una opzione sensata. Fino all’avvento dominante delle 11v la tripla è stata felicemente usata in tutta Europa tranne da noi, ritenuta ingiustamente da dilettanti. E siccome qui si scimmiottano i prof a ogni occasione, le salite erano pieni di ciclisti piantati.
      Quando ne ho avuto bisogno l’ho montata tranquillamente, così come ho iniziato a usare le gomme da 25 già da anni, montare i comandi più alti ecc, tutte cose ritenute disdicevoli. Poi a un Tour vedi le gomme da 24 e 25, i comandi rialzati e tutti quelli che prima parlavano, montano.
      Difficile trovare una tripla campy 10v, a catalogo c’è, in negozio mai.

      Fabio

  • <cite class="fn">Carlo Gallia</cite>

    Grazie ancora, mi hai offerto un ventaglio di possibilità. Ci rifletterò.
    Tanti auguri a te e al blog (e non sono proprio auguri disinteressati).
    Carlo

  • <cite class="fn">Giorgio</cite>

    Ciao.
    Grazie innanzitutto per tutti i preziosissimi “articoli” e guide di cui ho usufruito con profitto e sino ad ora in silenzio (sopratutto perchè esaustivi).
    Vorrei chiederti delucidazioni su un corpetto con ruota libera Regina Oro 6v (tipo quello sopra in figura) di una Torpedo anni ’70 che stò riportando in vita.
    Mi sono accorto che facendolo girare (il corpetto) bascula leggermente e sebbene creda di non poter correggere il difetto non sopporto l’idea di vederlo ondeggiare e rimanere impotente (rispetto al difetto).
    Ho costruito un estrattore che funzionerebbe a meraviglia se riuscissi prima a togliere i pignoni (è più largo dell’estrattore “originale”) unico inconveniente è che tolto il 12 con le due chiavi a frusta non riesco a togliere gli altri cinque.
    Immaginavo che svitato il primo gli altri lo seguissero semplicemente estraendosi ma ora temo siano avvitati (possibile a coppie?!) tra loro. Devo comunque prima togliere la ruota libera (e quindi comprare l’estrattore atto) per poterli separare?
    Grazie per la pazienza (e la sapienza che condividi).
    Giorgio

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Giorgio, separare i pignoni è inutile.
      E’ una ruota libera filettata, quindi la prima operazione è rimuoverla dal mozzo.
      E per farlo hai bisogno dell’estrattore apposito, un regina a due tacche se è quello uguale alla foto. Comunque Regina ha usato diversi standard non solo il due tacche.

      L’ondeggiamento è quasi fisiologico dopo un certo utilizzo; non possiamo definirlo un vero e proprio difetto (ovviamente tutto rapportato a quanto ondeggia) da correggere.
      La causa più comune è la normale usura dei componenti interni, ci sono una miriade di piccolissimi cuscinetti sciolti da ambo i lati oltre il sistema di ingaggio della ruota libera, quello cioè che blocca i pignoni o li libera a seconda se si pedala o meno.

      Ti dico la verità: per quanto sia uno che cerca sempre di recuperare tutto il possibile, con le ruote libere se posso la cambio e basta.
      Spesso il lavoro di revisione è talmente lungo e difficoltoso trovare il giusto ricambio interno (se è quella la causa, senza vedere non so nel tuo caso) che non vale la pena.

      In ogni caso se vuoi provarci ripeto che prima devi estrarre la ruota libera dal mozzo; e senza togliere i pignoni, dovresti avere una ghiera con dei pin per l’apertura. Lì dentro i cuscinetti.
      Ma se mi mandi una foto all’indirizzo mail del blog è meglio, come ho detto sopra Regina ha usato molti diversi standard, non sempre ciò che va bene per un modello della casa va bene anche per altro modello sempre della stessa casa.

      Fabio

  • <cite class="fn">Giorgio</cite>

    Grazie per la risposta.
    Si in effetti l’ondeggiamento non è eccessivo (nonostante l’età la bici è stata utilizzata poco ed è in ottime condizioni) e potrei tranquillamente sorvolare se non fossi affetto da sindrome monomaniacale-ossessiva…
    Ho acquistato on-line la chiave (Regina a due tacche) e la userò se non per “riparare” la RL almeno per pulirla e lubrificarla.
    Grazie ancora per la cortesia ed in bocca al lupo per il libro..
    Giorgio

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      h, non sei il solo a essere ossessivo nella ricerca della perfezione.
      Col tempo qualcosa si smussa, o per meglio dire, la mancanza di tempo per seguire tutto alla fine ti fa scegliere la sostituzione di un componente piuttosto che la certosina revisione.
      Che però, nel tuo caso, è davvero molto laboriosa. E non è detto risolvi, magari qualche meccanismo si è usurato per lo sporco entrato e dove lo trovi il ricambio? Trovi la RL, non un ingranaggio.

      Qualunque cosa, io sono qui.

      Fabio

  • <cite class="fn">stefano</cite>

    Ciao ho una mtb 7v ora devo sostituire la ruota posteriore e ne ho trovata una a 6v posso prenderla e sostituire il pacco pignoni filettato togliendo il 6v , e mettendo il 7v non ho alcun problema di distanze e o altro? Grazie

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao, dipende da diversi fattori; alcune ruote 7v di gamma superiore hanno il sistema a corpetto e non a filetto, mentre le 6v sono sempre a filetto e quindi se questo è il caso ovviamente sono incompatibili. Se invece sono ambedue a filetto puoi fare la sostituzione. Potresti (dipende sempre dalle ruote) avere una incompatibilità coi distanziali, ma alla peggio smonti quelli della tua 7v e li monti sulla ruota nuova.

      Fabio

  • <cite class="fn">calogero</cite>

    Un anno fa ho sostituito nella mia vecchia Losa la catena vecchia di 20 anni però “grattava” con il pignone Everest a 7 velocità filettato, per cui l’ho cambiato con una comune ruota libera a 7 v. Shimano da 20 €, onesta ed efficiente però quella di prima era un’ altra cosa riguardo a scorrevolezza e silenziosità, ora vorrei chiedere , potrei rimettere la vecchia ruota libera che nonostante gli anni è ancora perfetta ovviamente cambiando anche la catena che sicuramente non era quella adatta , sapresti dirmi quale tipo di catena dovrei mettere tra quelle sul mercato ?

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Calogero, sicuramente c’è un abisso che separa la qualità di una RL Everest rispetto alla Shimano che hai adesso; non perché la roba giapponese sia scarsa, anzi; ma ovviamente hai trovato una versione economica. Però la tua Everest ha i suoi 20 anni e anche se scorre ancora bene i denti potrebbero essere usurati e da qui la catena che gratta. Hai messo una catena nuova e contestualmente una RL nuova, se ho ben capito, e hai fatto bene. Montando la tua vecchia Everest con una catena nuova potresti incorrere nello stesso problema, posto che i denti della Everest siano usurati. Non lo so perché dovrei vederla.
      Così come dovrei sapere esattamente che catena monti adesso, potrebbero averti dato una catena sbagliata, anche se per 5-6-7v sono compatibili.
      Come vedi le variabili sono diverse, per avere un quadro corretto sarebbe necessario avere qualche dato in più.
      Per ora puoi fare una cosa: montare la RL Everest e acquistare una catena Kmc specifica 7v (non mi ricordo la sigla) che costa una decina di euro e vedere come va. Se come è probabile (20 anni di uso non sono pochi…) non risolvi vuol dire che la dentatura della Everest è andata. Un peccato perché è una gran bella ruota libera, se ne trovano ancora di NOS ma a prezzi esorbitanti. O ti metti con calma alla ricerca di una altra Everest, qualche occasione online capita o ci metti una onesta Regina o similare che viaggiano su quotazioni più umane. Non ho visto la tua bici, ma telaio Losa, monti una RL Everest, sono indizi che mi portano a una signora bici; vale la pena investirci qualche soldo per tenerla in perfetta efficienza.

      Fabio

  • <cite class="fn">calogero</cite>

    Scusami se rispondo dopo un pò di tempo, ma riguardo alla R.L ho lasciato quella che c’era, che tutto sommato funziona bene , anche se custodisco gelosamente la vecchia Everest, che ha i denti nonostante i 20 anni di vita ancora intatti. Nel frattempo ho avuto dei problemi con l’asse del mozzo , che ho ripetutamente fatto sostituire senza risolvere il fatto che faceva gioco e si piegava. A questo punto ho fatto una bella spesa ( 250 € ) comprando due mozzi campagnolo Record a 32 fori nuovi in un negozio di bici e sostituendoli alle ruote di cui avevo cambiato cerchi e raggi due anni fa .Debbo dire che le ruote sono ” rigenerate “, scorrono una meraviglia ! credo che le ruote con questi nuovi mozzi sono superiori alle Mavic Kchisrium SL dell’altra bici in carbonio che posseggo. Le conclusioni le lascio a te !!!

  • <cite class="fn">Gian Piero</cite>

    Caro Fabio, vorrei porti una domanda che per molti può sembrare stupida ma per me che ancora sto facendo pratica con la meccanica, è un particolare da chiarire. Sapendo che Campagnolo e Shimano sono due mondi a parte anche dopo aver letto su un manuale Campagnolo che esiste la possibilità di montare pignoni Shimano o Sram (cosa che ho provato a fare), la domanda è: le cassette, delle due case, hanno attacchi differenti sui mozzi, ovvero se ho una cassetta Campagnolo, devo avere per forza un mozzo per Campagnolo e viceversa o cassette e mozzi di marche diverse sono intercambiabili? Grazie della comprensione per un novello ciclista/meccanico/restauratore….

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Gian Piero, scusami ma ci ho capito poco.
      Probabilmente perché c’è confusione coi termini usati. Immagino che quando parli di mozzo in realtà vuoi indicare il corpetto ruota libera, ossia quel cilindro scanalato sul quale inserire i pignoni. Il mozzo è,appunto, il mozzo e basta.
      C’è questo articolo nel quale puoi vedere abbastanza chiaramente alcuni corpetti
      https://www.elessarbicycle.it/cosa-metto-nel-corpetto/
      Puoi notare due differenze: la scanalature diverse tra standard Shimano/Sram e Campagnolo e come ognuno abbia un suo sistema di collegamento al mozzo, che non dipende dalla marca dei pignoni che può ospitare ma solo dalla tecnologia scelta dal costruttore del mozzo.
      Quindi come vedi è impossibile infilare pignoni Campagnolo su corpetto Shimano/Sram e viceversa.
      Probabilmente quello che tu hai letto fa riferimento alla compatibilità dell’intero pacco pignoni con il cambio e relativi comandi.
      Anni fa si pose il problema dell’assistenza neutra in gara (cioè ruote per tutti) e così l’UCI impose ai costruttori di usare identico spazio tra i pignoni in modo che se un ciclista stesse gareggiando con shimano o con campy no avrebbe fatto differenza, potendo montare una ruota dell’assistenza neutra e proseguire la gara.
      Il sistema invece scelto dai produttori di mozzi per collegare il corpetto al mozzo non dipende né da Shimano né da Campagnolo ma solo dalle loro scelte tecniche. Ogni mozzo ha un suo sistema, elencarli tutti è impossibile.
      Spero di aver chiarito i tuoi dubbi.

      Fabio

  • <cite class="fn">Roberto</cite>

    Buongiorno Fabio,
    sono in fase di restauro della bici da corsa appartenuta a mio padre ed acquistata se ben ricordo nel 1976 da un artigiano che ha provveduto ad assemblare componenti, ritengo di buona qualità.
    Ho provveduto già, con apposito estrattore, e direi anche senza troppa difficoltà, a rimuovere dal mozzo la ruota libera Regina Extra a 5v. Direi che è esattamente la stessa a quella riportata nella foto sopra (quella con le due freccie nere) in cui si spiega l’utilizzo dell’estrattore.
    Nonostante l’età direi che la ruota libera è in ottime condizioni, solamente piena di grasso e sporco che è necessario rimuovere. Per fare ciò la vorrei disassemblare per pulirla meglio ed effettuare la necessaria mautenzione. L’operazione si presenta difficile.
    Ho vincolato su una base il pignone grande e con la chiave a frusta, ruotando in senso antiorario, ho agito sul pignone più piccolo. Non avendo ottenuto alcun risultato, il mio dubbio è:

    sto applicando un forza insufficiente per iniziare a svitare il pignone più piccolo, oppure sto agendo in maniera non corretta?

    Ringraziandola sin d’ora per l’eventuale consiglio, mi complimento per l’utilità dei suoi articoli.
    Cordiali saluti
    Roberto

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Roberto, quella ruota libera ha una ghiera dietro, con due pin.
      E’ lei da svitare, con attrezzo apposito.
      Un lavoraccio col rischio anche di danneggiarla.
      Attenzione perché una volta aperta i cuscinetti sciolti sono molto piccoli e scappano subito, lavora con un bacinella sotto.
      Comunque, nel dubbio se sia lei, mandami una foto della ruota libera; vista frontale e posteriore.

      Fabio

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