Le nuove Good Year Eagle F1 e Vector, presentazione

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Good Year propone le nuove versioni delle sue Eagle F1, la Vector quattro stagioni e una gomma da allenamento molto interessante, oltre a una variante nero para per la Eagle.

La maggiore novità è la presenza delle versioni Tubeless, che però non si traduce nella sola possibilità di rinunciare alla camera d’aria: sono stati messi a punto tutta una serie di accorgimenti sia a livello di struttura che di mescola affinché ogni ciclista possa trarre il massimo dalla configurazione notube.

Bene, questo più o meno sintetizzato, il lancio. 

Ma voi che seguite da tempo il blog sapete che raramente riporto le comunicazioni ufficiali, preferendo la via della verifica personale.

Ogni tanto una eccezione, con lo sdoppiamento del test; prima un breve (breve? ahahahahah) articolo di presentazione statica e poi, a distanza di qualche settimana, la prova su strada.

Un escamotage che mi permette di fornirvi alcune anticipazioni, dando a me il tempo di lavorare con calma alla recensione.

Ed il tempo in questo momento è proprio quello che più mi manca. Non perché voglio godermi le vacanze che quest’anno manco so cosa sono; ma perché diversi “problemi” personali pretendono ogni istante della mia attenzione.

La situazione si avvia verso una parvenza di normalità ma ho persino paura a dirlo, ché non si sa mai.

Però pedalare per i test ancora non è possibile, confido di riuscirci fra una decina di giorni e subito dovrò dedicarmi a ciò che è rimasto fermo per cause di forza maggiore.

In effetti ho fermato proprio tutto, sia ciò a cui stavo lavorando che il materiale in arrivo, tutto disdetto.

Ma un paio di cose mi intrigavano parecchio, e una delle due sono proprio le gomme Good Year.

Arrivate in Italia da meno di un anno accesero la mia curiosità, ci furono i canonici contatti col distributore per l’Italia e non se ne fece più nulla, soprattutto per problemi miei. E se mi rendo conto di non riuscire a condurre un test come voglio io, con tutte le mie (eccessive?) verifiche, preferisco lasciar perdere.

Stavolta no, malgrado una situazione non ottimale e un incredibile ritardo accumulato coi test precedenti ancora da pubblicare, ho accolto al volo la presentazione di questi nuovi modelli.

Perché? Perché Good Year è il terzo produttore mondiale di gomme; ha esperienza che parte dal 1839, quando Charles Goodyear scopre accidentalmente che l’aggiunta di calore e zolfo altera la consistenza della gomma, ossia il  processo di vulcanizzazione; nel 1903 (!) Paul W. Litchfield – che diverrà poi presidente e CEO dell’azienda – brevetta il primo pneumatico tubeless per auto; da lì in poi una continua serie di innovazioni, attualmente credo abbia oltre 6000 brevetti depositati.

Insomma, qui non parliamo di uno sprovveduto che vuole cavalcare la crescente voglia di bici ma di un colosso.

Naturale quindi che entri nel nostro mondo a pedali solo con prodotti di altissima qualità. 

E anche se sono ragionevolmente sicuro sia così, solo un test su strada potrà confermarlo.

Test che conto di proporvi entro la fine di settembre, al più nella prima metà di ottobre. Sembra una data lontana, ma credetemi: 4/6 settimane per provare bene delle gomme sono pure poche.

Sia perché è prodotto nuovo, anche per me che mai ho usato questi copertoncini, nemmeno la versione Eagle F1 per camera d’aria; e sia perché in prova vedremo due versioni e due misure, quindi un bel lavoraccio.

Ma adesso basta chiacchiere e iniziamo la nostra conoscenza, da ferme, delle gomme Good Year.

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