La stangata sui monopattini è un brutto segnale

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La stangata arrivata sui monopattini elettrici è un pessimo segnale per tutto il nostro mondo a pedali.

Che i servi sciocchi del ministro Salvini stiano lì a gioire è nell’ordine (in)naturale delle cose.

Che lo facciano anche tanti ciclisti no.

Il fatto che a tanti di noi pedalatori questi strani aggeggi dicano nulla non significa niente, non ha importanza.

Guardiamo al fenomeno senza pregiudizi e teniamo fuori quelli illegali, che superano i limiti di legge perché lì il problema è l’assenza di controlli, che dovrebbero partire alla fonte, ossia da chi importa e vende.

Salvini ha voluto dare una batosta ai monopattini ammantandola con la preoccupazione per la sicurezza, come se l’obbligo di targa e assicurazione creasse uno scudo tale da impedire di essere investito.

Ah, ma quelli che in monopattino investono e scappano ora la pagano! Bravi, ma chiedo: quanti sono? E in cosa sono diversi dai ciclisti che non rispettano le regole e causano sinistri? Perché ci sono, soprattutto quelli che sulle ciclopedonali stanno lì a fare la crono credendo di essere i padroni.

Ma di questo magari parlerò una prossima volta, resto sul pezzo.

Targa, assicurazione e obbligo del casco (quest’ultimo presente solo in due Nazioni) sono il chiaro intento di toglierli dalla strada.

Ah, ma a noi stanno sui cosiddetti, siam contenti!

Ok, ma secondo voi, cari ciclisti, il ministro Salvini li vuole togliere dalla strada per far contenti voi? No, mi spiace deludervi ma di voi, di noi ciclisti anzi, a questo ministro frega nulla.

I monopattini sono visti dagli automobilisti come un intralcio alla loro circolazione. Punto.

La manovra del ministro quindi è proprio quella di eliminare un intralcio ai suoi cari automobilisti, a cui ha già tolto limiti di velocità e velox, perché ha alzato le sanzioni ma ha tolto i controlli.

Così come per le Zone 30, di fatto impossibili da creare e mantenere con il nuovo Codice della strada.

Dopo i pedoni, che non puoi eliminare, e i monopattini, che stai eliminando, chi è visto ancora come intralcio dai followers del ministro?

Bravi: le bici.

Un settore che crea troppa ricchezza e vede troppe industrie nazionali leader del settore perché un ministro a perenne caccia di consensi pensi (oibò, ho appena scritto un ossimoro) di colpirlo duramente.

I monopattini alla fine son cinesi, che importa. Beh, non è proprio così perché i servizi di sharing arricchiscono le società che li gestiscono e in modo indiretto i Comuni; oltre l’indotto e la forza lavoro.

Sicuramente inferiore al settore bici ma questo non è detto ci tenga al riparo.

L’Italia è invasa da finte e-bike non a norma e potrebbero essere loro il cavallo di Troia. 

Con la scusa della sicurezza e invece di agire contro chi importa, vende, acquista e usa questi veicolo illegali, la spasmodica ricerca dello zero virgola in più potrebbe colpire proprio il settore delle bici a pedalata assistita, senza distinzione tra legali e illegali, con obblighi e oneri finanziari a carico di chi le usa. Di fatto, disincentivandole.

E una volta assuefatti a targa e assicurazione sulle e-bike, perché non tutelare la sicurezza anche dei ciclisti tradizionali? Un autentico intralcio, pretendono persino che si sottragga una porzione di strada alle auto per creare le ciclabili.

Fantascienza? Chissà.

Quindi attenzione a gioire delle disgrazie altrui. Anzi, a dirla colta, non chiediamoci per chi suona la campana: potrebbe suonare per noi.

Al solito, ecco il link diretto alla versione video oppure miniatura in basso.

Buone pedalate

COMMENTS

  • <cite class="fn">Adriano</cite>

    D’accordissimo. Ho un monopattino che uso per circa un migliaio di km l’anno -oltre la bici – perché posso piegarlo e portarlo con me in molte situazioni (palestra, biblioteca, uffici pubblici) e di fatto uso orami pochissimo l’auto. Sicuramente con queste norme smetterò di usarlo perché non voglio sobbarcarmi altri oneri e burocrazia. E’ un grave attacco alla ricerca di una mobilità alternativa al motore endotermico, non priva di ombre ma comunque una ricerca che andrebbe sostenuta. Temo seriamente per il mondo della pedalata assistita. Però sappiamo quale mentalità ci è nemica.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Quanta differenza tra qui e i commenti che invece arrivano su YT…se non fosse che lo ritengo utile ai ciclisti, chiuderei il canale…

      fabio

  • <cite class="fn">bocco</cite>

    la mobilità elettrica andrebbe incentivata altro che…. maledetto governo. Un mondo pieno di bici elettriche, ciclabili e monopattini!!!
    Per Fabio: stamattina verso le 7 ti trovavi per caso a p.zza Dante? ho avvicinato uno che ti somigliava parecchio

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao, cappotto scuro, cappellino e borsa a tracolla? Ero io, però non mi ha avvicinato nessuno…

      fabio

  • <cite class="fn">bocco</cite>

    esatto, avvicinato nel senso affiancato per un paio di metri intorno al bar Mexico poi ti ho superato verso Toledo… mi hai guardato in modo truce dato che ero bardato con berretto nero e scaldacollo tirato su che mi si vedevano solo gli occhi. Ho pensato ma questo è quello che fa le recensioni sulle bici e che non vuole tanto bene alle ebike…

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      ma no, nessuno sguardo truce, solo un dolore infernale al polso.
      Perché dici che non voglio bene alle ebike? Ne ho recensite diverse, un’altra la pubblico a breve, una altra ancora dovrebbe arrivare fra qualche settimana.
      E’ settore che copro e, credo, lo copro anche bene.

      Fabio

  • <cite class="fn">rosa guido</cite>

    Concordo annche io sul fatto che la nuova regolamentazione dei monopattini sia una cattiva notizia, ritengo però che ci sia stata troppa leggerezza sia del legislatore che dei media quando vennero introdotti.
    Effettivamente sono stati presentati all’inizio come alternativa ai ciclomotori ma senza casco, targa, assicurazione, patente e cui per di più era permesso di circolare a 30 km/h anche contromano, su piste ciclabili, marciapiedi e zone pedonali.
    Poco importa se poi le norme non fossero quelle, in quel modo furono presentati.
    In aggiunta specialmente in un primo momento non erano dotati di luci e segnalatori acustici (che personalmente metterei obbligatorie e accese anche durante le competizioni sulle bici, in modo che anche gli amatori poi le usino quotidianamente invece di smontarle per imitare i pro in gara durante i propri giri) ed avevano spesso freni ridicoli.
    Anche la gestione dei veicoli a noleggio urbani è stata affrontata a mio parere con troppa faciloneria.
    Quanto sopra mi ha sempre fatto pensare che fosse solo una questione di tempo prima che si passare da un’eccsso all’altro aprendo la pericolosa strada in futuro anche aelle restrizioni sulle bici.

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