In bici in zona rossa

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Si può uscire in bici in zona rossa? 

Francamente, che dopo un anno mi sarei ritrovato a doverne scrivere diciamo che mi fa vorticare potete immaginare cosa.

Mi ero ripromesso di non occuparmi più di decreti vari, poi arrivano le mail, i messaggi, le telefonate ed è un continuo a chiarire e spiegare.

Quindi tanto vale scrivere e non se ne parla più. Per modo di dire…

Trascorso (invano) un anno, ci troviamo peggio di 12 mesi fa, con tutti i nodi praticamente irrisolti.

Comunque, limitandoci alla pedalata, l’attuale situazione (a far da data il 15 marzo 2021, chissà fra due settimane) l’uscita in bici è permessa.

Ricordo che per “uscita in bici” prendo sempre a riferimento quella di noi pedalatori appassionati, non il giro del palazzo.

Anche chi è in zona rossa, quindi massime limitazioni, può abbandonare il proprio comune nel corso dell’uscita.

Le uniche condizioni che devono essere rispettate è che tale “sconfinamento” sia funzionale all’uscita e punto di partenza e arrivo coincidano.

Tradotto: esco di casa, attraverso un tot di comuni diversi perché se non faccio 100km soffro, torno a casa.

Nessuna scusa, l’uscita in bici non può essere pretesto per andare a trovare amici o fanciulle ignote alle consorti.

Al momento in cui scrivo non mi risultano ordinanze regionali più restrittive; ricordo infatti che gli enti locali hanno facoltà di emanare ulteriori divieti (non il contrario), ma visto che la situazione è in perenne evoluzione, meglio sempre controllare.

Resta ferma la possibilità per i tesserati di allenarsi, ma dal primo DPCM io ho sempre rivolto l’interpretazione ai ciclisti amatoriali come noi.

Quindi se volete andare a zonzo, potete. Diversamente dalla prima zona rossa, dove la questione era controversa e ad una interpretazione rigorosa della norma risultava comunque un divieto.

Certo, che poi dopo un anno ci troviamo così, sconcerta.

Non mi sconcerta il diffondersi del virus: mi sconcerta che dopo tanto tempo non abbiamo uno straccio di studio sulle situazioni in cui si accentua il contagio, elemento indispensabile per poter focalizzare le misure.

Mi sconcerta vedere come siano state sprecate estate e autunno, senza nemmeno immaginare a creare le infrastrutture necessarie.

Mi sconcerta avere i nostri ragazzi non andare a scuola da un anno.

Mi sconcerta l’immobilità assoluta degli ultimi mesi, a partire dallo scorso giugno quando le condizioni lo permettevano, sul pericoloso nodo dei trasporti pubblici.

E così via a sconcertarmi su tante altre cose, a iniziare dalla assoluta incapacità mostrate da maggioranza e ancor più opposizione.

Ci sarà il cambio di passo? Lo ignoro. 

Stiamo inseguendo da troppo tempo invece di aggredire sul nascere come fatto, per esempio, da Nuova Zelanda e Israele.

In ogni caso, zona rossa o arancione che sia, resta il problema enorme degli ospedali in affanno quando non proprio al collasso.

Per questo vi esorto alla massima prudenza, andare in bici è sempre pericoloso, siamo vulnerabili.

Un banale incidente, una scivolata lieve che però potrebbe richiedere l’intervento di una ambulanza e ricovero in pronto soccorso significa aumentare un carico già insostenibile.

Dal primo DPCM ho sostenuto che la possibilità di contagio per chi pedala da solo per sentieri è nullo, quindi da un punto di vista strettamente medico, vietarlo era una sciocchezza.

D’altro canto ho sempre sostenuto, allora come oggi (ed è triste proprio dover ridire le stesse cose a distanza di un anno), che il nostro sistema sanitario non regge, ogni occasione per sgravarlo deve essere sfruttata.

Comunque, libera scelta di ognuno. Io ho fermato le uscite, uso la bici solo per lavoro e commissioni, non pretendo che altri seguano questa via. 

Però un pensiero fatelo.

 

COMMENTS

  • <cite class="fn">vinicio bonometto</cite>

    Se non altro dopo un anno non verrò giudicato, nella breve uscita in bici, un untore e criminale dai “lavoratori” in automobile. E forse qualche pelandrone rispolvererà la bici visto che altrimenti non può uscire.

    • <cite class="fn">alfaluna</cite>

      Durante la zona rossa ciclabili e stradine nei boschi sono piene! tutti sportivi, ciclisti e pedoni.
      Attenzione a non suonare troppo il campanello altrimenti mai mandano ad aggravare le strutture ospedaliere.
      Magicamente quando la zona diventa gialla spariscono…qualquadra non cosa.

      Cerco impiego come guardiano del faro

  • <cite class="fn">Max</cite>

    Sì, dopo un anno essere ancora qui con la stessa demoralizzante situazione, con gli stessi dubbi è davvero frustrante. Noi a Parma un anno fa stavamo passando un momento terribile, ora però al di là del rosso, è molto diverso. Un giro alla domenica su strade e stradine quasi deserte, su in collina, fermarsi a prendere un panino e mangiarselo seduti al sole su un muretto di una pieve solitaria…..fa bene alla salute e al morale…con le dovute attenzioni godiamoci questi giorni di strade quasi vuote e finalmente a misura di bici…

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