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Il radar sulla bici è utilissimo ma…
…non affidiamoci solo a lui.
Affermazione banale? Esatto, e tra l’altro pure nelle indicazioni dei produttori è riportato di affidarsi ciecamente a lui.
Attenzione, “affidarsi” è cosa affatto diversa da “fidarsi”.
Se nel primo caso è bene usare alcune cautele, nel secondo caso, purché si parli di radar ben fatti, possiamo dargli tutta la fiducia che meritano.
Ma perché questa mia esortazione? Perché nelle tante settimane in cui ho pedalato con luci dotate di radar per i rispettivi test, la Carback proposta da Trek e poi la L7 di Cycplus, io per primo ho fin troppo spesso fatto affidamento esclusivamente a loro.
Vero che dovevo provarne la funzionalità, però anche a test chiusi ho proseguito a usarle, lasciando che fosse solo l’avviso a schermo del ciclocomputer ad avvisarmi di veicoli in avvicinamento, senza più girare la testa come fatto per decenni.
Giusto o sbagliato? Né l’uno né l’altro, come tutte le cose serve giudizio.
Lasciare sia solo il radar a occuparsi della nostra sicurezza non è buona cosa; non per sua inaffidabilità, piuttosto perché un raffronto, una verifica diciamo così, dal vivo, è utile e serve anche a utilizzare meglio il radar.
In che senso? Sintetizzo, prima di lasciarvi alla visione del video in basso.
Ogni radar, a seconda di marca e modello, ha una sua distanza di rilevamento. A schermo noi vediamo questi “pallini” ma non sappiamo esattamente quanto sono distanti. E poi dobbiamo tener conto che una cosa è il rettilineo, altra la curva; che possono esserci ostacoli e noi invisibili ma deleteri per il radar e così via.
Quindi voltare il capo oltre la spalla quando il “beep” ci informa della presenza di un veicolo dietro di noi ci permette di conoscere e, perché no?, familiarizzare con il radar, conoscere cioè a che distanza effettivamente lavora, come è influenzato dalla forma del percorso, cosa potrebbe disturbare il rilevamento.
Non dico di girarci a ogni avviso, tanto vale non montarlo fosse così: no, invito a farlo ogni tanto, per usarlo meglio.
E nel dubbio, giriamoci sempre se dobbiamo voltare in una traversa a sinistra, ossia tagliando del tutto la sede stradale.
Perché vero che i radar funzionano ma se per qualche motivo quella volta non funziona, beh, la situazione richiede massima prudenza, sempre.
Vi lascio al video, al solito questo il link diretto, altrimenti miniatura in basso.
Buone pedalate
Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.


Fabio sempre complimenti per i contenuti del blog,noi in tandem usiamo gli specchietti retrovisori,quattro,non potremmo farne a meno,risultano imprescindibili per avere la giusta percezione di quello che succede.
Il sistema radar potrebbe completare e implementare la sicurezza,ben venga.
Tra l’altro sulla bicicletta monto dei retrovisori tondi recensiti da te a suo tempo,anche lì ottimo spunto con un prodotto più che valido.
Alla prossima e grazie.