Gripster ByCyclogical

Tempo di lettura: 2 minuti

Ve la ricordate la storiella dell’uovo di Colombo? Una soluzione semplice a cui però nessuno altro aveva pensato. Esattamente come questo Gripster proposto dalla scozzese ByCyclogical. A vederlo così e in azione ognuno dirà “Beh, ma è facile”. E no, perché tutto è facile solo quando conosci la soluzione. Invece siamo stati per decenni a poggiare la bici al muro, graffiandola nel migliore dei casi e facendola rovinare a terra nel peggiore. Finché non arriva questa giovane start-up con il suo funghetto in gomma e dotato di magnete che et voilà, tutto risolto. Una soluzione semplice però a nessuno era venuta in mente, come Colombo: bravissimi!

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C’è anche molto di italiano in questo Gripster perché il processo produttivo è affidato a una nota azienda nostrana, specializzata nelle lavorazione di materie plastiche.

L’ho visto la prima volta in rete e mi è subito piaciuto; perché chi frequenta la microfficina sa quante difficoltà ho tra le tante bici mie e di altri e durante i lavori le poggio ovunque, non basta la nutrita scorta di cavalletti da camera. E ovviamente è scattata subito la curiosità di provarlo, curiosità che ha trovato pronta risposta in José Hernandez, Ceo della piccola azienda.

A stretto giro di posta è arrivato il pacchetto.

All’interno due Gripster, con una semplice ma curata confezione. Poche icone sul retro, perché l’utilizzo è semplice e senza ausilio di alcun attrezzo.

Molto ampia la base di appoggio con al centro il suo magnete; il diametro esterno è 7cm e l’altezza 4,7 cm. La forma consente di essere usato sia con la piega da corsa, sfruttando le aperture laterali, che il manubrio dritto, ricorrendo all’ampio incavo centrale.

Il materiale è gomma, dall’ottimo grip, praticamente fa presa su qualunque superficie e usarlo è semplicissimo: lo agganci al manubrio, poggi la bici e te ne vai spensierato.

Io l’ho provato ovunque andando a zonzo con questo Gripster in tasca e fermandomi ogni volta mi venisse l’ispirazione: alberi, pali della luce e di sostegno ai segnali stradali, pensiline in vetro, fontane in marmo, panchine. Mai scivolata una sola volta, anzi, tenuta sempre sicura.

D’accordo, facendo attenzione è possibile poggiare alla parete o a un mobile senza che scivoli: ma a un palo? Avete mai provato a poggiare la bici al lampione tondo? Novantanove volte su cento cade e la centesima pure ma dopo che vi siete allontanati quel tanto che basta per non poterla afferrare, ingannati da una illusoria tenuta. Se il materiale è ferroso, capace di attrarre il magnete, siamo a posto, non la smuovi più; ma anche senza l’aiuto del magnete la tenuta è ottima. Lo porti in tasca, in borsa o, come spesso ho fatto io, attaccato alla piega (e non è saltato via nemmeno sul peggior pavé in velocità), ti fermi, poggi la bici ovunque sicuro non cadrà. E, grazie al suo dimensionamento che allontana a sufficienza la bici dalla superfice, anche senza pericolo di graffiare le preziose leve corsa o segnare i simpatici anelli di tenuta delle manopole da Mtb.

Ecco a voi un brevissimo video con alcune situazioni tipo

Questo Gripster ByCyclogical costa poco, nove sterline sullo shop ufficiale; che al cambio attuale equivalgono a una decina di euro, esclusa spedizione. Disponibile al momento in sette colori.

Per chi come me odia il cavalletto o possiede bici su cui non è possibile montarlo è davvero l’uovo di Colombo. E non solo per me, me ne hanno inviati due ma uno è già sparito, visto, piaciuto e sottratto, diciamo così…

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COMMENTS

  • <cite class="fn">Luca Venturini</cite>

    Bello! Ottima idea.
    Ti segnalo questo accessorio che può essere è un suggerimento per minimalisti ed esteri…

    http://www.cyclorise.com/store/c4/Backcountry_Research.html

    Una tua prova mi interesserebbe…

    Ciao

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Luca, alla prova pratica devo dire davvero una ottima idea.
      Per la tua curiosità vedremo, tutto dipende dalla disponibilità delle aziende, se dovessi acquistare ciò che provo finirei in rovina in tempi brevi…

      Fabio

  • <cite class="fn">edoardo</cite>

    Che sia comodo nessun dubbio ma purtroppo è utilizzabile solo in officina; fuori succede, ahimè, quello che hai scritto nell’ultima frase.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Edoardo, lasciarlo per strada non è cosa se con questo intendi la bici legata al palo. Io lo porto con me durante le uscite, mi fermo per il caffè, lo tiro fuori e poggio Elessar o la X-lite, sprovviste di cavalletto, senza alcun problema.
      Nella mia ultima frase non mi riferivo a un furto ma al proprietario della bici verde usata in apertura del video, bici non mia, che appunto lo ha visto, gli è piaciuto, e se lo è preso. Ma col mio consenso.

      Fabio

  • <cite class="fn">Andrea</cite>

    È una bella idea davvero, a volte l’appoggio è molto instabile…

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Andrea, la prova del nove e che mi ha del tutto convinto della bontà di questo simpatico accessorio è stata poggiare la bici a un palo tondo. Praticamente impossibile che cada o si sposti.

      Fabio

      • <cite class="fn">Andrea</cite>

        Il che è ottimo, proprio nei pressi di una salita della zona c’è un fontanella molto gettonata d’estate, dove l’unico appoggio “stabile” è un palo tondo 😀

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