[Officina] Gli attrezzi per la bici, prima parte. Telaio, forcella e zona sterzo
Attrezzi da bici per telaio e forcella
Attrezzi da bici per telaio e forcella
Il telaio non necessita di straordinaria manutenzione; la pulizia durante la vita della bici, alcune lavorazioni prima dell’assemblaggio e a volte qualche riparazione.
Per la pulizia abbiamo l’imbarazzo della scelta tra detergenti e prodotti per la lucidatura; che non deve avere solo funzione estetica ma soprattutto protettiva.
Quindi un detergente neutro (troppo aggressivo potrebbe opacizzare le vernice) e una buona crema che sia anche idrorepellente.
Oltre l’acqua che possiamo prendere lungo la strada non dimentichiamo che il sudore è molto acido, una cera che lo faccia velocemente scivolare via è un toccasana. Spugna e panni morbidi per lavare e asciugare.
Chi lo possiede può sfruttare il compressore per sparare via l’acqua dai punti più nascosti, soprattutto i componenti della trasmissione e le teste delle viti a brugola.
Chi possiede una bici con telaio in acciaio o alluminio può dare ogni tanto una spruzzata con un anticorrosivo. In quest’articolo è mostrata la procedura.
Tutte le bici con telaio in fibra di carbonio, la quasi totalità di quelle con telaio in alluminio e raramente quelle con telaio in acciaio a forcellino tradizionali (non per perno passante) hanno il supporto cambio (detto forcellino o pendino cambio) separato dalla bici.
Soluzione intelligente, una scivolata o una semplice caduta da fermo e a piegarsi è solo il forcellino e non il telaio. E poiché è assicurato al telaio con una o due viti, sostituirlo è un attimo. La trasmissione gratta, la catena saltella indemoniata da un pignone all’altro e pe quanti sforzi facciamo tutte le nostre regolazioni sono inutili. Che quella birbante folata di vento che mi ha fatto cadere la bici mentre prendevo il caffè abbia piegato il forcellino? Può essere, ma come lo capisco? Con uno strumento apposito: la dima che serve a verificare la sua integrità.
Il funzionamento è semplice; una estremità la avvitiamo al posto del cambio e l’altra estremità, dotata di un riferimento da regolare in base a distanza e diametro della ruota, andrà poggiato in più punti della pista frenante, come spiegato anche in quest’articolo.
Se scopriamo che è leggermente piegato potremo sfruttare la dima come leva per raddrizzarlo a mano. A volte si tratta di un danno minimo, la sostituzione non necessaria. Nel caso sia irreperibile il ricambio, fino a un certo limite di piegamento è possibile ricorrere alla pressa idraulica. Maneggiata da chi ha esperienza nell’uso.
Per verificare se invece ci sono danni al telaio o alla forcella esiste un altro attrezzo che serve ad allineare i forcellini.
Ha dei riferimenti che devono coincidere: se dopo aver avvitato l’attrezzo ai forcellini posteriori o alla forcella questi sono sfasati allora si deve intervenire.
Sia la dima forcellino che questo allineatore/divaricatore non sono attrezzi molto costosi. Averli in officina per un normale ciclista è più uno sfizio che necessità, ma l’importante è sapere che esistono.
Come importante sapere che esistono altri utensili per rifinire un telaio prima del montaggio. Alcuni troppo costosi perché valga la pena acquistarli per uso una tantum, altri che vengono via a poco e tornano spesso utili.
Vediamo rapidamente i primi.
Esistono attrezzi specifici per la lavorazione della filettatura della scatola movimento, ovviamente sia a passo inglese che italiano.
Ma anche per le filettature degli attacchi pinze freno, sia diretti che Post Mount.
Una buona abitudine quando abbiamo calotte che devono lavorare specularmente è avere un profilo perfettamente ortogonale. Sia per il tubo sterzo che per la scatola movimento esistono apposite fresatrici, con misure differenti per i diversi standard.
E’ anche possibile alesare il tubo piantone, in questo caso l’attrezzo dovrà essere armato con differenti alesatori a seconda del diametro che ci interessa.
Frese e alesatori hanno costi elevati, oltre al fatto che hanno senso solo se uno si dota anche di tutte le diverse misure. Se li ho mostrati (con foto prelevate dal sito del produttore) non è per consigliarvi l’acquisto ma solo, come scritto in apertura, informare che esistono e certi lavori sono possibili e in molti casi auspicabili, per esempio la fresatura della scatola movimento se monteremo un movimento a calotte.
Ma ci sono filettature che in fase di primo montaggio è sempre bene ripassare, perché non tutti i produttori le proteggono in fase di verniciatura.
E qui abbiamo attrezzi alla nostra portata.
Un set di maschi per filettare nelle misure più comuni della bici, ossia 3, 5, 6, 10 e il manubrio per usarli.
Molto comodo avere anche i maschi (ossia le punte) per la filettatura dei pedali.
Con poca spesa possiamo ripristinare pedivelle destinate al macero.
Un ultimo attrezzo che torna utile in molte occasioni, non solo sulla bici, è la pistola per inserire i rivetti filettati.
I rivetti filettati sono gli attacchi portaborraccia o portapacchi.
C’è un articolo qui sul blog che spiega come usarla, potete leggerlo a questo link.
La forcella non richiede particolari attrezzi, quelli più specifici rientrano nell’area della serie sterzo e quindi li vedremo nel prossimo paragrafo.
Un paio di seghetti se dobbiamo ridurre la lunghezza del tubo sterzo e una pompa specifica se è forcella ammortizzata ad aria.
La manutenzione delle forcelle ammortizzate è un argomento molto complesso, perché ne esistono talmente tanti modelli che non è possibile stilare una chiara lista.
L’unica cosa che posso dire è che raramente sono richiesti attrezzi specifici, cioè dedicati solo a una certa operazione.
Chiavi inglesi, a brugola, misurini per l’olio, pinza per anelli seeger e uno smontavalvole quanto in genere serve.
Esistono in commercio dei validi supporti da banco per lavorare agevolmente sulla forcella. Ma vale un poco il discorso fatto prima a proposito degli attrezzi per la preparazione del telaio: hanno un costo elevato, giustificato acquistarlo per una officina tradizionale, meno per un ciclista amatoriale.
Passiamo alla zona sterzo.
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Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.
Mettere le mani sulla mia bicicletta è una operazione che mi piace moltissimo per l’attenzione che riesco ad avere per ia mia compagna di viaggio e per il piacere che provo a cavalcare una bicicletta silenziosa, scorrevole e sicura. L’articolo adesso letto completo di foto aumenta la mia sicurezza nel lavorare alla manutenzione ordinaria del mio mezzo di piacere/trasporto. Cimentarsi nell’assemblaggio di una ruota non fa per me ma comprerò al più presto una pinza taglia guaina, una molla sagomata per tenere chiusi i freni ed una pinza per regolare le tacchette, piccoli strumenti di grande aiuto. Grazie.
Ciao Luigi, sono contento che questo primo articolo sia utile; lo scopo non è indicare cosa acquistare ma mostrare cosa esiste. Poi ognuno deciderà se dotarsi di quel dato utensile a seconda delle personali esigenze.
Per questo non mi sono limitato all’indicazione dell’attrezzo ma ho cercato di mostrarlo anche in azione (con qualche immagine o i link degli articoli dove li utilizzo), altrimenti dire “pinza per le tacchette” e basta, senza spiegare o mostrare a cosa serve alla fine non aiuta la comprensione.
Alcuni attrezzi li ho mostrati solo per far vedere che esistono, comprarli sarebbe follia per noi ciclisti normali; ma almeno uno sa che è possibile fresare il tubo sterzo o la scatola movimento, e chiedere il lavoro in officina professionale.
Fabio
Buondì, una domanda sulla dinamometrica.
Dalle foto che vedo mi pare il modello che viene venduto spesso nei negozi online “marchiato” con vari brand, tipo BBB Mighty ecc., pure Rose se non erro.
Senza farla lunga, la consiglieresti? Taluni si lamentano che a basse coppie di serraggio il click praticamente non si sente e son riusciti a spannare la vite del reggisella (ok, ci vuole anche un certo grado di “ingenuità” a non rendersi conto che si sta esagerando con la coppia in un punto che non ne richiede poi tanta).
Ciao Igor, hai visto bene.
Io la uso da parecchio, mai un problema. Del resto è in assoluto uno dei modelli più venduti, se creasse tanti problemi dubito che in tanti la offrirebbero.
Il disinnesto si avverte netto, messa a confronto anche con altre chiavi è risultata precisa, francamente non so che pensare. Anche perché per rovinare le filettature bisogna applicare una forza notevole. Credo che piuttosto siano stati quelli che l’hanno usata ad aver sbagliato qualcosa.
Fabio
Ciao. Hai idea dove posso trovare l’adattatore schrader/presta col pomello?
Ciao Davide, in che senso “col pomello”? E’ una semplice vite cava, non mi è chiaro.
Fabio
Hai scritto “oppure, come quello raffigurato in basso, con un pomello che consente l’utilizzo su diversi formati”: sai dove acquistare quell’adattatore?
Ah ecco; non è un adattatore separato: quella è l’uscita di una pompa. L’adattatore è la vite che si innesta sulle pompe.
Comunque diversi produttori, sks per esempio, vendono il loro ugello plurivalvola come ricambio. Però ha diametro per il loro tubo, ovviamente.
Fabio