DPCM, zone rosse e bici, ci risiamo…

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Il Governo, nella sua espressione del Ministero degli Interni, ha rilasciato le FAQ.

Ora sorvolo sul fatto che l’attività di interpretazione legislativa sia ridotta alle FAQ, ma non sorvolo che siamo una altra volta al punto di partenza.

E me ne tornerei nei boschi se potessi.

Perché in realtà siamo al punto di partenza, se non retrocessi, su tutto. Nulla in questi mesi è stato fatto per combattere la pandemia, ma visto che qui si parla di bici resto solo su quest’aspetto.

Riprendo testuale dalla FAQ ministeriali per la zona rossa: “l’attività motoria è consentita se svolta individualmente e in prossimità dell’abitazione, purché nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo delle mascherine. L’attività sportiva è consentita esclusivamente all’aperto e in forma individuale. Può essere svolta, con distanziamento interpersonale di almeno due metri, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici non necessariamente ubicati in prossimità della propria abitazione“.

Senza dover richiamare trent’anni di studi giuridici, basta riandare alla analisi sintattica delle medie: ci si può allontanare dalla propria abitazione svolgendo attività sportiva? E chi lo sa.

A parte l’ipotesi di raggiungere il parco se uno non lo tiene sotto casa, manca una chiara e netta specificazione perché, ancora una volta e come ho scritto per mesi, manca in chi legifera la chiara distinzione di cosa siano attività motoria e attività sportiva.

Se non conosci i numeri non puoi far di conto; se non conosci l’alfabeto non puoi scrivere; se non conosci una materia non puoi legiferarci su.

Punto.

Sarebbe bastato poco, pochissimo: è consentita l’attività sportiva anche lontano dalla propria abitazione purché entro i confini comunali.

Ancora più facile: è consentita l’attività sportiva entro i confini comunali.

Magari con un altresì per lo mezzo, ché piace tanto, giusto per farli contenti e non far vedere che uno sa scrivere in italiano.

Ovviamente in caso di divieto basta anteporre il non.

Circolari interpretative, FAQ, interviste, fiumi di inchiostro virtuale versati da chiunque provi a fare informazione. Tutto senza risolvere un dubbio che richiede pochi secondi di impegno.

Il rischio concreto, grazie a questa vera e propria falla, è prendersi una multa.

E poi, qui faccio un discorso più tecnico, la prossimità chi la valuta e come? La valutazione nell’applicazione di una norma è stretta competenza giurisdizionale, non delle Forze dell’Ordine.

Ma fa nulla, andiamo avanti.

Che succede a chi si trova in zona arancione? Qui dobbiamo combinare il divieto di non lasciare il territorio comunale con l’assenza di qualunque limite di prossimità alla propria abitazione per l’attività motoria e sportiva.

Quindi si, in zona arancione puoi pedalare lontano da casa ma restando nel comune.

In zona gialla vai ovunque, anche fuori dal territorio comunale a meno di ordinanze locali più restrittive.

Resta ferma la possibilità in qualunque zona cromatica di usare la bici come mezzo di trasporto per tutte le attività permesse, anche travalicando i confini se necessario.

Attendiamo la prossima circolare interpretativa; anzi no, la prossima FAQ.

Buone pedalate  

COMMENTS

  • <cite class="fn">alfaluna</cite>

    Per cui essendo in zona rossa se voglio pedalo in giardino o al massimo mi faccio il giro dell’isolato.
    Domanda, se devo andare a ritirare la bici in un altro comune dove l’ho acquistata o portata a far riparare la posso pedalare fino a casa?

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Lorenzo, se è stata portata in officina prima della chiusura, si.
      Combinando le diverse disposizioni sarebbe assimilabile agli acquisti antecedenti.

      Fabio

  • <cite class="fn">Antonio</cite>

    Noio volevam savuar…

  • <cite class="fn">Mirko</cite>

    Ciao Fabio, io vivo in provincia di Bergamo, ovviamente zona rossa, essendo io un ciclopendolare penso comunque di poterla utilizzare la bici per andare al lavoro anche se passo per circa 10comuni per arrivare al lavoro… Non è per fare il furbo, la bici è il mio mezzo di trasporto per andare in ufficio anche se questo dista 19km. Da quello che leggo e che ho inteso non dovrebbe essere vietato.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Mirko, la bici come mezzo di trasporto è sempre permessa, quindi non hai problemi.
      Io, come fatto anche la scorsa primavera, mi concentro sulla possibilità dell’uso “spensierato”, per spiegare se è consentito e come.
      Ma lo faccio per dovere di informazione, confesso che l’argomento non mi appassiona più di tanto.
      Coi primi decreti, quelli di marzo, diedi subito l’interpretazione più restrittiva (che si rivelò giusta) e nel dubbio fermai la bici immediatamente.
      Ho fermato la bici di nuovo, già da due settimane, benché mi trovi in zona gialla.
      La bici per me è passione, non un totem a cui dedicare tutto. Posso farne a meno, soprattutto pensando a cosa succederebbe in caso di una semplice scivolata, coi pronto soccorso allo stremo.
      Certo, per me è anche un danno perché significa fermare i test (io ormai pedalo solo per le recensioni) ma non importa, voi e le aziende so che capirete.
      Scusa se ho profittato di questa risposta per dilungarmi su altro, ma è anche per chiarire la mia posizione sull’argomento.

      Fabio

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