Controlli: cambio di passo o solo propaganda?

Tempo di lettura: 2 minuti

Stamattina a Napoli un imponente spiegamento della Municipale ha svolto serrati controlli su finte e-bike e scooter elettrici.

Rientrando a casa dopo essere stato in giro, a piedi, per faccende mie mi sono imbattuto in questo notevole assembramento.

Del tutto inusuale in questa città abbandonata a se stessa.

Non mi sono soffermato più di tanto, ho altro per la testa in questi giorni. Però appena rincasato l’eccezionalità dell’evento ha continuato a stupirmi.

Ho preso la tessera di giornalista, la fotocamera e sono risceso.

Ho osservato, ascoltato i multati, scambiato impressioni con le forze dell’ordine molto impegnate.

A essere fermate messe al banco prova, verificate nei documenti sono state e-bike non a norma, quelle con acceleratore e potenza superiore alla legge, e quegli scooter spacciati per bici assistite ma che nella realtà non lo sono, funzionano solo a motore o a pedali, non hanno alcuna assistenza. Praticamente ciclomotori elettrici.

Mezzi, questi ultimi, ampiamente usati da anni in questa città, dove scorrazzano impunemente sotto gli occhi disattenti dei presidi delle Forze dell’Ordine dislocate nei punti turistici.

Sono anni che vado ripetendo la necessità di intervenire contro e-bike illegali e scooter elettrici spacciati per e-bike.

Sono anni che circolano senza che ci sia stata una sola contravvenzione.

Potete immaginare il mio stupore stamattina; e quello delle persone fermate.

Che qualcuno faccia il finto tonto fingendo di ignorare che questi scooter non sono e-bike ci sta.

Ma la cosa che (non) mi ha sorpreso è il cascare dalle nuvole dei tanti fermati e pesantemente multati.

I quali hanno quasi tutti sostenuto che: 1. il venditore non ha mai affermato servissero targa, omologazione, libretto, assicurazione; 2. sono anni che circolano su questi aggeggi, nessuno li ha mai fermati o almeno fatto cenno all’illegalità; 3. sono biciclette elettriche, ignorando completamente la differenza.

Questo l’ho carpito dalle infinite discussioni e mi è stato confermato in camera caritatis da chi stava eseguendo i controlli.

Controllori che più di me sono stati colpiti dall’assenza di polemiche o alterchi (prevedibili in questi casi), dalla buona fede dei colpevoli, dalla totale ignoranza di cosa stessero facendo.

E non pensate che a essere fermati sono stati solo quelli che, snobisticamente e con effimero senso di superiorità, sono definiti popolani.

Ho ascoltato la conversazione affranta delle professoressa di liceo che avvisava la scuola dell’inevitabile ritardo; ho assistito allo sconforto della studentessa giapponese quando ha compreso di aver violato la legge; ho visto la disperazione dell’anziano pensionato appresa l’entità della contravvenzione.

Alcuni uomini in divisa erano persino dispiaciuti, multavano e consolavano.

Io non sono così di buon cuore, per me vale da sempre il principio che la legge non consente ignoranza; e aggiungo che pure la vita non consente ignoranza.

E, come detto all’inizio e confermano i miei articoli sul blog, farei completamente sparire dalle strade e-bike non a norma e scooter elettrici spacciati per bici a pedalata assistita.

Eppure stamattina non ho trovato alcun conforto in questa scena.

Perché è fin troppo evidente come sia un fuoco di paglia, l’ennesimo e ciclico evento propagandistico.

Confermato dal fatto che altri controlli simili non sono al momento in calendario (sempre in camera caritatis) e dal tronfio SUV che presidiava sfoggiando sulle portiere il logo del ministero delle infrastrutture e trasporti.

Alla mia domanda diretta “ma quindi è tutta propaganda a favore del ministro e del suo nuovo Codice della strada?” ho ricevuto in risposta solo una scrollata di spalle e l’invito a non citare.

Le norme ci sono, anche prima delle modifiche introdotte col nuovo C.d.S che, per inciso, non ha toccato questi veicoli, stamattina ad essere applicate sono le regola già vigenti da anni.

Vigenti e, almeno qui a Napoli, del tutto inapplicate. 

Insomma, la sensazione mia, dei tanti presenti e, pare, anche di alcuni uomini in divisa, è che tutto il circo fosse stato messo in piedi per “far vedere”.

A me ha ricordato il borbonico “facit’ ammuina”, un falso storico ma che cristallizza l’incapacità del potere.

E l’andirivieni di una solerte funzionaria impegnata a stilare un report più che sollevare dubbi rimanda conferme.

Più che vivere in questa città io vivo la città. La sua storia, i suoi segreti, i suoi splendori e le sue ombre.

Tempo fa ero a Scampia per lavoro e quando piccato il medico della Asl mi rimproverò che anche lì era Napoli risposi che non aveva compreso: non era Napoli, era (ed è tutt’ora) un perfetto set buono ogni volta serve farsi belli. Perché se, finalmente, si rendessero degne le periferie degradate mancherebbe l’occasione a ogni campagna elettorale et similia di poter proclamare interventi, tagliare qualche nastro, inaugurare questo e quello e poi dimenticarsene fino all’elezione successiva. Il degrado serve, altrimenti non puoi mostrare i muscoli quando ne hai bisogno.

Stamattina è stato lo stesso: una dimostrazione di forze ed efficienza che a ora di pranzo già ha smobilitato e di cui dubito vedremo una replica.

Questa città, per la sua mobilità, non ha bisogno di estemporanee manifestazioni propagandistiche.

Ha bisogno anzitutto di un chiaro progetto infrastrutturale, ha bisogno di abbandonare la sua autocentricità, ha bisogno di reali e quotidiani controlli, ha bisogno di una rete ciclabile reale, ha bisogno di ridurre drasticamente il traffico automobilistico.

La piazza palcoscenico dell’odierno evento ha visto già troppi morti sul suo selciato, investiti da auto a tutta velocità.

Eppure in tutti questi anni gli appelli ad un maggior presidio sono sempre caduti nel vuoto.

Bello o brutto quello di stamattina è stato solo uno spettacolo: di cui non ci saranno repliche.

Spero di essere smentito, so che difficilmente lo sarò.

Buone pedalate

COMMENTS

  • <cite class="fn">rosa guido</cite>

    Posso confermare che anche qui in Piemonte si è visto un analogo spiegamento di forze

  • <cite class="fn">Salvatore</cite>

    Articolo inappuntabile.
    A proposito, lo scorso sabato 7 dicembre ero immerso nel traffico serale di Napoli. Come in altre occasioni mi sono sentito inadeguato alla situazione

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