Continental Speed RIDE

Tempo di lettura: 5 minuti

In prova un copertoncino tuttofare, adatto all’asfalto e al moderato fuoristrada: insomma, uno di quelli che mi piacciono tanto, che ti consentono di usare la bici senza limiti di percorso e lasciano libero spazio alla fantasia del momento nel decidere la strada da seguire.

E’ un settore in espansione continua, sono tantissimi i ciclisti che stanno affiancando alla loro specialissima da strada o fuoristrada una bici gravel; bici che non sono state inventate adesso ma che adesso stanno ricevendo le attenzioni che meritano.

Così ho pensato di recensire una gomma che ben si adattasse allo scopo, ampliando l’uso anche a quello urbano. Ho trovato sulla carta tante ottime qualità in questi Continental Speed RIDE; sulla carta, quindi per scoprire se è tutto vero l’unica era montarli e pedalarci.

Non solo le gravel ma anche le Mtb possono essere equipaggiate con questi copertoncini, purché poi la nostra Mountain bike si mantenga su percorsi congeniali. Io però, lo sapete, pur tra tante bici in casa non possiedo una Mtb degna di questo nome, è una tipologia di bici sulla quale non mi sono mai del tutto trovato.

Per questo ad aiutarmi a decifrare questi Speed RIDE ho chiamato la stoica PlanetX London Road, che se la cava perfettamente nel fuoristrada leggero e la Peugeot Anjou, che a dispetto degli anni si difende benissimo su ogni terreno; e poi sua maestà Elessar, sulla quale sono riuscito a installare i Continental ma solo dopo aver rimosso i parafanghi.

Infatti l’unica misura disponibile è la 700×42 (42×622 o 28×1,60 a seconda del sistema di codifica usato) seppure in due versioni: una pieghevole e l’altra rigida. Tutte e due si fregiano della Punture ProTection, a differire è il peso: 430g la gomma pieghevole, 495g quella rigida. Che è quella in prova.

Il test è iniziato ben prima dell’estate e si è concluso da poco, ho tolto queste gomme ai primi di settembre. Una durata superiore a quella di qualunque altro test di copertoncini svolto fino ad oggi. Volevo la certezza assoluta e poi sono talmente tanti i percorsi adatti a queste gomme che a pedalarli tutti ce ne è voluto di tempo…

Voltiamo pagina e vediamo come è fatto questo copertoncino.

COMMENTS

  • <cite class="fn">lorenzo</cite>

    Bel test Fabio,
    come sai è un po’ che mi frulla in testa di calzare qualcosa di leggermente più fuoristradistico delle ottime Panaracer Pasela e queste mi sembrano una buona opzione visto anche il buon prezzo che dici?
    Per un facile montaggio smontaggio sui cerchi consigli quelle pieghevoli oppure è indifferente?

    Se si va sui vari forum a chiedere consiglio/i ti viene detto di tutto e di più ma la differenza è che qui il consiglio è sempre supportato da un test studiato, verificato ed imparziale.
    Sicuramente un altra cosa rispetto ai pareri che possono arrivare da neofiti, improvvisati collaudatori o da chi “questo/a è meglio perché l’ho comperata io”.
    Sicuramente nei forum ci saranno anche persone con alte competenze ma individuarle sul web non sempre è facile dove chiunque può scrivere tutto e le verifiche son difficili.

    Bel test Fabio e sempre grazie per quel che fai per noi appassionati.

    ……..a quando un bel test su un velomobile? 😉

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Lorenzo, ci conosciamo da troppo tempo, lascia perdere i complimenti. Fanno piacere, ci mancherebbe, ma poi arrossisco… 😀

      Ora sicuramente me lo avrai già detto, magari anche più volte ma come sai la mia memoria è quella che è: che passaggio gomme ha Gitana? Visto, il nome della bici me lo sono ricordato…

      Perché l’unico limite di queste gomme è la misura: solo la 42, il che taglia fuori parecchie bici. Alla forca hai luce sicuro (è la stessa mia…) ma dietro?

      Io andrei di pieghevole, costa poco in più e pesa abbastanza in meno. Nel test ho scelto le rigide solo perché volevo presentare una gomma più economica.

      Per quanto riguarda il montaggio vale sempre la regola del “massaggio”; ho aggiornato l’articolo relativo con un breve video girato ieri ché dovevo montare le Michelin Power All Season sulla mia X-lite, in previsione di un autunno/inverno di cui non c’è traccia e che mi sta tenendo fermo sui test dei completi invernali, qui in attesa del clima giusto. Ah scusa, dimenticavo che tu sei già nella nebbia…

      Comunque ho evitato di girarlo sia con le Michelin Cyclocross che con queste Speed ride perché vanno su in un attimo e non si vede niente.

      Velomobile? Mai dire mai, però è più probabile trovare un test di una Mtb un giorno che una velomobile o una reclinata o una ebike. Alla fine sono io a gestire tutto, sono solo e quando ho coinvolto qualcuno non sempre è stata una felice idea. Faccio quello che riesco a fare e la mia priorità sono due ruote, solo a trazione muscolare e meglio se hanno la piega montata…

      Fabio

  • <cite class="fn">Claudio</cite>

    Come sai sono un estimatore/utilizzatore di questa tipo di coperture.
    Sulla mia unica bici ho avuto modo di provare – dopo i primi due anni con le Marathon Supreme quasi stick – delle Racing Ralph (molto più tassellate e parecchio più lente) e delle Maxxis Maze. Tutte coperture da 35mm nominali.
    Da poco più di un anno ho le Clement Xplor USH che – delle quattro testate – è il miglior compromesso tra asfalto e strade bianche. Anche questa da 35.
    Personalmente penso che non scenderò più sotto i 35 per non rinunciare alla libertà d’improvvisazione che mi danno.

    Vedo che hai testato la Michelin da 35 e questa Continental da 42.

    Domanda: per il mio utilizzo da ciclista meditativo che vantaggi pratici puoi immaginare nel salire di sezione???
    A parità di battistrada (pulito in centro e più articolato ai bordi) hai notato palesi vantaggi o svantaggi secondo la misura?

    Spero d’essermi spiegato.

    ciao, claudio.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Claudio, il discorso misure può essere affrontato in maniera valida solo raffrontando due gomme stesso modello e di sezione diversa. Il paragone tra gomme diverse per marca e modello oltre che per misura porta troppe variabili con sé per stilare se non un giudizio almeno un parere fondato.

      Ma questo del diverso comportamento in base alle misure (dove intendo sempre sezione) è un argomento in scaletta da tempo e che ho già iniziato a pianificare, chiedendo il supporto di Michelin. Lo farò quando le gomme saranno disponibili (disponibilità stampa, nulla a che vedere con disponibilità dei magazzini) e ho scelto, vista la mia intenzione di trattare in questo autunno anche il ciclismo urbano, le Protek Urban. Una misura è certa e sarà la 700×28. L’altra sono indeciso tra la 700×32 o salire in modo netto con una 38 o 40. Devo rifletterci ancora.

      Venendo al tuo quesito: salire di sezione ha sempre vantaggi e svantaggi e fin qui siamo nell’ovvio. Sezione più ampia significa maggior comodità, impronta a terra (utile in frenata) pressione di esercizio più bassa. Significa perdere qualcosa in maneggevolezza, minor prontezza dovuta al peso (a parità di modello, ovvio) e trovarsi un avantreno meno svelto.

      Poi però c’è da tener conto di quale gomma stiamo analizzando; per esempio la Michelin che hai citato (che però è 700×30, non 700×35) offre molti dei vantaggi di una gomma più larga senza soffrirne i limite; allo stesso modo queste Speed Ride offrono più di una virtù di gomme più strette (a iniziare dalla sveltezza di avantreno) senza farti pagare dazio rispetto a una misura di poco inferiore, inizi a valutare la differenza solo con delle 700×28.

      Quindi il procedimento non può essere “scelgo la sezione e vedo cosa esiste” MA “valuto prima la gomma e indentifico la sezione più adatta a me di quel modello”.

      Mi spiace costringerti a leggere tante chiacchiere e alla fine non trovare una risposta alla tua domanda. Purtroppo il discorso misure può essere affrontato solo mettendo a confronto la stessa gomma in misure diverse, non gomme del tutto diverse. Altrimenti restano solo le considerazioni ovvie che ho fatto sopra e che un pedalatore esperto come te già conosce.
      E’ però un argomento interessante e il tuo quesito mi ha offerto la possibilità di preannunciare che ci sto lavorando. Sui tempi non so, so solo che ne scriverò quando avrò le gomme disponibili.

      Fabio

  • <cite class="fn">Stefano Storoni</cite>

    Buongiorno.
    Dato che sto valutando l’acquisto della London Road (a proposito, è in offerta a 899 sterline…), mi piacerebbe capire una cosa:
    sul sito di planet x danno 40mm come la massima misura compatibile, ma qui si parla di gomme da 42…
    Può che essere che il dato delle specifiche sia un pò “conservativo” (o magari è calcolato tenendo conto dei parafanghi)?
    Boh…

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Stefano, dire che le indicazioni riportate sul sito ufficiale sono trasandate è un eufemismo…
      Il passaggio gomme, senza parafanghi, è fino a 50mm. Anche se non con tutte le gomme e dipende molto dai cerchi (una volta installate le gomme possono aumentare la sezione) comunque un test con cerchi di serie e Schwalbe Century da 50 ha dato esito positivo.
      Con queste SpeedRide ho rimosso i parafanghi, per andarci bene dovrei avere dei 50 o 53 mm, quelli che uso di solito sulla LR sono dei 45 e quindi non restava luce.
      Qui sul blog trovi il test della bici e anche un articolo sul solo telaio.
      Alla chiusura del test invece di rispedirla decisi di comprarla per me e devo dire mai scelta fu così indovinata. E’ impareggiabile nell’aiuto che mi sta dando da mesi nello svolgere i numerosi test e accetta senza difficoltà i vari accessori e componenti, che posso testare su percorsi dei più vari.
      In chiusura al test di queste gomme c’è un link a un video; dagli una occhiata, la bici usata è proprio la London Road, con le SpeedRide e lo stem Redshisft, che da il suo fondamentale apporto in fuoristrada.

      Fabio

      • <cite class="fn">Stefano Storoni</cite>

        Ciao Fabio, grazie mille per la velocissima risposta. A questo punto penso proprio che schiaccerò il tasto, l’offerta in corso mi sembra veramente buona (oltretutto è il modello col rival 1 e freni idro).
        A proposito, nell’occasione ti faccio i complimenti per il blog, davvero pieno di istruzioni utilissime e ben spiegate.

        • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

          Ciao Stefano, del telaio non ti pentirai, se è questo il tipo di bici che cerchi. Ossia una tuttofare buona ovunque e perfetta in niente.
          Sul monocorona ho qualche perplessità, ma la scelta dei rapporti è sempre personale e ognuno pedala con ciò che gli serve.
          Sui Rival idraulici invece posso dirti che sono al di sotto della media. Già gli Sram idraulici non brillano, ma i Rival davvero sono scarsini. Però risolvi facile, basta mettere le Kook Stop, organiche o semimetalliche a seconda di che tipo di frenata ti serve, e le cose migliorano.

          Fabio

  • <cite class="fn">Samuele Gaggioli</cite>

    Ciao Fabio,
    a parte il farti i complimenti vorrei riportare le prime impressioni d’utilizzo riguardo questi pneumatici, che ho acquistato per utilizzarli su Calimero (una Cube Cross Race del 2012, ciclocross che ben si presta ad un utilizzo gravel) montandoli su delle Fulcrum 5 con canale da 17mm (che vengono date per l’utilizzo fino a una sezione di 50mm).
    Il paragone che posso fare è con delle Michelin Pro4 Endurance da 28mmm, ottime gomme slick (anche se naturalmente non a livello delle sorelle Service Course) che negli ultimi tempi ho usato su detta bici, evito in assoluto paragoni con le Schwalbe Rapid Rob che sono gomme da ciclocross puro, cosa che si maniifesta con una tenuta su asfalto quanto meno aleatoria unita ad un comportamento su starrato veramente di buon livello, in compenso durano quanto un gatto in autostrada (meno di 1.000 km nel mio caso).
    Cercavo uno pneumatico di sezione generosa ma che non fosse troppo incapacitante nell’uso stradale e di buona durata, adatto a sterrati e lunghe percorrenze, e l’indecisione era tra questo e il Michelin Cyclocross Jet. Alla fine la scelta è caduta sulle Speed Ride perché ho valutato che la maggiore sezione avrebbe reso l’avantreno meno nervoso e per aver letto le valutazioni (tue e di altri) di durata sul medio periodo.
    Scusate per il pippone iniziale 🙂
    La prima cosa che ho notato di questi pneumatici è il peso: ho comprato la versione pieghevole, e il peso – confrontato alle PRO4, non è che poi sia così diverso, soprattutto in considerazione della sezione molto più generosa. Intendiamoci, la differenza c’è (quasi il 50% del peso non è poco), ma alla fine della fiera si tratta di 140g.
    La sorpresa è arrivata una volta arrivato in strada, onestamente non mi immaginavo fosse così scorrevole sull’asfalto. Facendo delle strade che conosco come le mie tasche è stato un piacere sentirlo lavorare, la risposta sempre sincera anche su asfalto umido (ambito in cui le PRO4 non eccellono), il passare su pezzi di asfalto dissestati senza sentire i denti fare come le nacchere….
    L’unica vera caratteristica che richiede di prenderci un attimo la mano è la necessità di “accompagnarlo” in curva, permette di piegare anche parecchio ma non vuole esserci “buttato dentro”, per il resto la differenza di prestazioni rispetto ai 28mm è ridotta (anche se naturalmente c’è).
    Sullo sterrato confermo tutto quel che hai scritto, per le strade in cui l’ho utilizzato è sempre stato sincero nella risposta e con un’ottima tenuta.
    Certo con un “gommone” del genere il 34/32 inizia ad avere davvero un suo perché, poter sfruttare rapporti più agili aiuta e non poco a godersi uno pneumatico che vale decisamente più di quel che costa.
    Ripeto, la mia pietra di paragone è un copertoncino sportivo di alta gamma, a maggior ragione non posso che tessere lodi di questi SpeedRide.
    In breve, grazie Fabio per l’ottimo consiglio 😉

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Samuele, sono sempre contento quando leggo i vostri commenti nei test.
      Non pubblico un articolo finché non sono del tutto certo di aver saltato nulla, a costo di impiegare più tempo del necessario; ma per quanto impegno uno ci possa mettere, sempre qualcosa può sfuggire o le impressioni ricavate condizionate da fattori esterni, per esempio clima differente, stato di forma, bici usata e tanto altro.
      Quindi leggere i vostri pareri mi aiuta e mi è di gran conforto.
      C’è nel tuo intervento un fattore che è al tempo stesso un pregio e un errore: il paragone con una gomma sportiva.
      E’ sempre sbagliato confrontare prodotti con destinazione d’uso diversa; però quando lo fai (perché è impossibile lasciare del tutto fuori le proprie esperienze) vuol anche dire che quel dato componente ha un comportamento talmente valido che ti viene naturale farlo uscire dal suo recinto e alzare l’asticella delle difficoltà.
      Il fatto che tu lo abbia raffrontato a una gomma sportiva e per giunta molto più sottile significa proprio che il suo questo copertoncino lo fa; e lo fa bene, tanto da ritrovarsi tra le mani sensazioni molto più sportive.
      Poi certo, è ovvio che date differenza di peso, sezione ecc ci siano diversità nel comportamento, per esempio citi l’inserimento in curva, ma proprio per questo, come giustamente concludi, sei portato a lodarlo perché a paragone sfrutti una gomma sportiva.
      Ho parlato di errore, ma devi considerarlo dal mio lato della tastiera; che è diverso da quello di chi legge, ha regole precise imparate in moltissimi anni.
      Dal tuo lato errore non è, badi al sodo, offri un raffronto sul campo e, alla fine è pure più utile del mio test.
      Quindi non posso che ringraziarti per aver speso il tuo tempo aiutando tutti noi ad avere ulteriori informazioni, preziose perché ricavate sul campo e non per sentito dire come, ahimè, troppo spesso leggiamo in rete.
      Grazie!

      Fabio

      • <cite class="fn">Samuele Gaggioli</cite>

        Per fortuna hai capito le mie intenzioni…
        Il paragone con le Pro4 Endurance nasce dal fatto che – fondamentalmente – ho usato finora solo copertoncini sportivi, e questi sono state montate a lungo sulla ciclocross. Gli altri che conosco molto bene sono i Pro4 Service Course, ma onestamente giocano in una lega tutta loro.
        In effetti anch’io ritenevo all’inizio il paragone fuori luogo, ma proprio le caratteristiche intrinseche degli Speedride mi hanno convinto a farlo, soprattutto alla luce di un costo d’acquisto realmente irrisorio: io li ho pagati, on line, la bellezza di 17€ ciascuno, la versione rigida nello stesso sito viene venduta a 12€, un Pro4 Endurance comprato dove più economico, al Decathlon e con sconto per l’acquisto di due copertoncini uguali, ne costa 25, altrimenti di solito lo si trova sopra i 40.
        Io normalmente sugli pneumatici non guardo più di tanto al prezzo (senza voler buttar via quattrini, ma è sempre stato così anche sulla macchina e, quando ce l’avevo, sulla moto), in fin dei conti sono loro a tenerti sulla strada, e proprio il sentire come questi Speedride ti permettano di fidarti di loro e ti comunichino per tempo le loro reazioni mi ha stupito.
        Come ho detto le ho acquistate anche valutando l’avantreno particolarmente nervoso di Calimero, sapendo che avrei barattato un po’ di agilità nelle curve con una maggiore comodità durante la guida rilassata, ed effettivamente così è stato, fatto sta che superare i 30 km/h in piano non è affatto stata una chimera… Poi arrivano le salite e lì mi pianto, ma questo è un altro discorso 😀
        C’è anche da dire che riescono ad assorbire molto bene la potenza dei mini v-brake, cosa non esattamente scontata. Da dei copertoncini sportivi me lo aspetto, copertoncini che ad un primo sguardo dovrebbero essere buoni per cicloturismo tranquillo non mi davano la stessa sicurezza – ed anche qui sono stato piacevolmente smentito, posso strizzare l’anteriore con una buona dose di tranquillità e sentire la gomma lavorare.
        Grazie a te per i preziosi consigli, ti auguro una buona giornata
        Samuele

        • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

          Si Samuele, come tu hai capito che il mio non era un rimprovero; solo che abbiamo ruoli diversi e io non posso fare certi paragoni.
          Sono ottimi copertoncini, eccellenti se rapportati al prezzo davvero basso, soprattutto la versione rigida. Non raggiungono le vette delle GravelKing, che però costano il triplo quindi alla fine c’è sempre da rapportare tanti parametri per un giudizio utile e veritiero. Ma questo è compito mio, il vostro solo pedalare e divertirvi 😀

          Fabio

  • <cite class="fn">Dario</cite>

    Ciao Fabio,
    vorrei farti una domanda su queste coperture, che sto valutando di acquistare.
    Io avrei l’esigenza di “gravellizzare” una MTB front da 29 pollici che ora monta degli enormi Schwalbe Rapid Rob da 57 mm su un cerchio con canale da 23; in pratica la uso solo su asfalto e sterrati leggeri (se c’è fango sto a casa) e in queste condizioni di utilizzo le coperture attuali (che erano montate di serie a momento dell’acquisto) sono solo un peso.
    Dalle varie tabelle di compatibilità ho visto che sui miei cerchi potrei montare gomme anche da 37 mm però il mio dubbio è che montare copertoni da 42 mm su una MTB sia una scelta un pò troppo estrema.
    Secondo la tua esperienza, le Continental Speed Ride possono essere una buona soluzione anche per una MTB usata come gravel o è comunque meglio montare gomme sempre semislick ma un pò più larghe?

    Grazie e complimenti per il tuo bellissimo sito.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Dario, non è una scelta estrema; piuttosto devi chiederti se adatta al tuo pedalare.
      Finché resterai su sentieri e terreni compatti avrai solo benefici (a maggior ragione durante i trasferimenti su asfalto) ma l’off road più duro ti sarà precluso.
      Se non ti fai venire la fregola del fango, perché uno dice resto a casa ma poi…, allora vai tranquillo.
      Con le vecchie 26″ era normale montare slick da 30mm, con una 29″ è lo stesso e 700×42 è comunque una sezione generosa.
      Sono buone gomme soprattutto perché rapportate al prezzo; se sali col budget sali anche molto di livello.

      Fabio

      • <cite class="fn">Dario</cite>

        Può essere che qualche volta il fango lo incontri pure io, starò più attento. La cosa certa è che, visto il mio tipo di utilizzo, è inutile continuare a portarsi dietro i macigni artigliati da 57 mm che mi ritrovo ora. Che tra l’altro non son nemmeno particolarmente di pregio, visto che si tratta comunque di coperture entry level.

        Ho letto anche la prova dei Michelin Power Gravel e adesso mi sa che spendo un pò di più e prenderò questi.

        Grazie.

        Dario.

        • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

          Ciao Dario, dai un occhio anche al test dei GravelKing; e se non hai fretta, appena ho una tregua dal maltempo e potrò dedicarmi alle foto in esterno, poi pubblicherò anche i Vittoria Terreno, sia Zero che Dry. Così ‘è una buona panoramica di copertoncini top, ognuno con sue specifiche caratteristiche.

          Fabio

          • <cite class="fn">Dario</cite>

            Il test dei Gravelking l’ho letto con molto interesse ma per queste coperture la sezione massima disponibile è la 700×35 mm che non è compatibile con i cerchi con canale da 23 che monto sulla mia MTB (servono almeno coperture da 40 mm).

            Dario.

            • <cite class="fn">Dario</cite>

              Mi correggo da solo, le Gravelking SK sono disponibili fino a 43 mm quindi van bene anche per la mia MTB. Però online la versione da 43 non la trovo da nessuna parte.

              • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

                Ciao Dario, ho letto il tuo messaggio quando l’hai inviato, ero fermo a prendere appunti per il test della Gios gravel e mi ero ripromesso di rispondere al mio rientro. Ma hai appunto fatto tutto tu, perché le GK arrivano fino a 43 (che poi è quella del test) altrimenti non te le avrei indicate; e le puoi trovare o presso lo shop online del distributore italiano IronTrust o in diversi shop online, francesi o tedeschi perlopiù

                Fabio

                • <cite class="fn">Dario</cite>

                  Visti sul sito del distributore. Certo però che 45 euro a copertone non son proprio bruscolini, mi sa proprio che alla fine mi accontenterò dei Continental Speedride. Anche perchè montare 90 euro di copertoni su una MTB che lo scorso anno ho pagato meno di 400 euro (era in offerta di fine stagione) mi sembrerebbe un pelino esagerato…

                  Grazie comunque per la disponibilità e i preziosi consigli.

                  Dario

                  • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

                    Beh si, proprio economici non sono. Qualcosa risparmi altrove rispetto al distributore ma non tantissimo.
                    Però, credimi, i soldi che chiedono li valgono tutti.
                    Non che gli SpeedRide siano cattiva scelta, io li ho usati per molto tempo e con soddisfazione. E per il poco che costano offrono molto. Ovvio pagano dazio rispetto a gomme che costano il triplo e più ma il loro lo fanno e pure bene.

                    Fabio

    • <cite class="fn">Paolo Mori</cite>

      Da felice possessore di GravelKing SK e di una coppia di “macigni artigliati”, aggiungo i miei 2 cent…
      Anche su sterrati leggeri (strade bianche, mulattiere, ecc) la tenuta di strada è, ovviamente, molto diversa tra i due modelli. Se preferisci una guida “aggressiva” un buon paio di gomme mtb slick o semi-slick (magari scendendo comunque di misura, per togliere peso dalle ruote) ti permette di mantere un buon grip in curva e, relativamente, anche in frenata. Non ho mai messo mano sulle Rapid Rob, ma sono un modello di bassa gamma e questo immagino abbia le sue conseguenze in termini di peso, rotolamento, ecc
      I copertoncini elencati da Fabio negli altri commenti sono ottimi compagni di viaggio, e se non ti scoccia dover ridurre la velocità di tanto in tanto, ne apprezzerai solo i vantaggi 🙂

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