Come scegliere la piega da strada e gravel

Piega ergonomica e piega compact
Piega ergonomica e piega compact
In commercio esistono varie tipologie di pieghe stradali.
Però c’è da dire che ormai le scelte dei ciclisti sono per la quasi totalità orientate sui modelli compact, con le ergonomiche quasi sparite dai listini.
Piega italiana e francese, che sono assai simili tra loro, restano retaggio delle vecchie signore a pedali, qualcuno le usa ancora per crearsi la fixed sciccosa, quindi direi che possiamo lasciarle fuori.
Solo un breve cenno delle differenze salienti tra piega ergonomica e compact.
A confronto una piega ergonomica e una compact; quello che in questo caso importa notare è l’andamento del tratto finale, dalla zona comandi alla fine.
Nel caso della piega ergonomica abbiamo un settore che scende in diagonale ma è dritto, senza una sua curvatura; poi il tubo compie un angolo molto aperto per terminare con una zona piana, che di solito deve essere parallela al suolo una volta montata sulla bici.
La piega compact invece è “a tutta curva”, con la zona terminale che è si diritta ma decisamente meno sviluppata in lunghezza.
Sono rimasti in pochi a offrire una piega ergonomica, che nell’uso più sportivo ha secondo me ancora molto da dire.
Chi pedala veloce in posizione abbassata può sfruttare bene l’appoggio della zona diagonale; il passista sportivo ha più spazio pedalando in presa finale.
Di solito hanno un reach più elevato rispetto alle compact, quindi si viaggia maggiormente distesi anche in presa sui comandi, e anche il drop è maggiore, seppure sia in un certo senso differenziato a causa dell’andamento quasi a sezioni distinte.
Di fatto una piega ergonomica è una validissima scelta nel ciclismo sportivo, a patto di avere la necessaria elasticità. Offre molte diverse prese sempre tutte sfruttabili, senza il compromesso della compact che sovente è scomoda per i polsi in presa dietro i comandi.
Di contro i suoi pregi diventano limiti per il ciclista sportivo ma con minore elasticità alla schiena e propensione alla pedalata rilassata, non pancia a terra dall’inizio alla fine.
In questo caso la compact è preferibile, perché il reach di solito minore avvicina i comandi e quindi la schiena è meno inclinata; e il drop più basso significa una presa finale facilmente sfruttabile senza dopo dover indossare la fascia lombare.
Vale il discorso fatto nel paragrafo precedente: i produttori, quelli seri ovvio, eseguono attenti studi ergonomici, quindi le quote di reach e drop sono sempre proporzionate e coordinate tra loro, senza scompensi.
Sia le compact che le ergonomiche sono offerte in versione palmare: si parte da un semplice aumento di sezione, con forma a ovetto, della zona superiore fino a una vera propria “ala” piatta e aerodinamica su cui puoi anche poggiarci la tazzina di caffè.
Sceglierla o meno è una questione puramente soggettiva. Tenendo però presente che una volta montata, una piega palmare dovrà avere la zona superiore posizionata in modo tale da non far piegare i polsi.
Quindi è bene valutare con cura, per evitare di dover ruotare troppo la piega verso di noi e quindi trovarci poi con la zona comandi poco sfruttabile (soprattutto in presa dietro i comandi, il polso si piegherebbe troppo) a discapito della sicurezza in discesa.
Se reach e drop sono quindi valori fondamentali nella scelta della piega stradale, nel caso di pieghe gravel e da turismo entrano in campo anche altri fattori: flare, backsweep e riser. In realtà stanno arrivando pure nel mondo stradale, che intendo sempre in questo articolo come quello del ciclismo sportivo su strada, ma per adesso l’invasione non è così massiccia. E poi in qualche modo dovevo staccare.
Andiamo a vedere cosa sono.
Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.