Come scegliere la piega da strada e gravel

Cosa sono reach e drop

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Cosa sono reach e drop  

Inizio con le definizioni di reach e drop, così i successivi paragrafi saranno più agevoli nella lettura.

Il drop è la distanza tra il centro nella parte alta, lì dove il manubrio inizia a curvare, e il centro della parte finale; in pratica la curvatura della piega.

La sua maggiore o minore estensione ci aiuta a comprendere “lo spazio” che abbiamo in presa dietro i comandi, quanto la curvatura in zona comandi è accentuata (in combinazione col reach), quanto lontana sia la parte finale della piega. 

Il reach è la distanza tra il centro nella parte alta, lì dove il manubrio inizia a curvare, e il centro della curva anteriore.

In pratica ci aiuta a capire quanto distanti saranno i comandi una volta montati, perché maggiore il reach più lontani saranno. E quindi la posizione in sella ne sarà influenzata, con la schiena più inclinata, a parità di dislivello sella/manubrio.

Reach e drop sono quindi i primi due valori che serve conoscere nella scelta di una piega stradale, perché hanno effetto concreto sul nostro stare in sella.

Come detto all’inizio, non c’è una formula matematica che aiuti a stabilire a priori reach e drop adatti a noi.

La piega giusta arriva col tempo, provando e pedalando.

Ovviamente i produttori non le sparano a casaccio, forniscono già delle geometrie proporzionate, non esiste una piega dal drop spropositato rispetto al reach e viceversa. Solo alcune, pericolosissime, pieghe in finto carbonio che si trovano online a prezzi stracciati.

In linea di massima possiamo però stabilire che un drop alto è adatto a bici turistiche, a patto abbiano poco dislivello sella manubrio, magari con comandi cambio bar end (ossia montati all’estremità della piega) che sono così facilmente raggiungibili.

Al contrario il drop contenuto aiuta a mantenere una posizione sportiva più raccolta senza essere penalizzante per la schiena.

Ma c’è chi preferisce un drop alto nella guida sportiva per poter sfruttare al massimo la posizione reclinata pedalando in presa finale, favorendo la penetrazione aerodinamica.

Un reach alto significa avanzare molto i comandi e la posizione in presa dietro di essi, quindi può essere una valida opzione per ciclisti sportivi alla ricerca della massima penetrazione all’aria.

Con un reach basso abbiamo tutto “più vicino”, ne guadagna molto la presa sui comandi (e il controllo della bici) ma in presa dietro i comandi il polso tende ad assumere un angolo poco naturale.

Però i valori vanno sempre combinati, quindi, per fare un esempio, un reach basso (che possiamo stabilire in 75/80mm), unito a un drop contenuto (che possiamo stabilire in 120mm) può essere una valida opzione per l’uso turistico/sportivo, per esempio con una bici endurance, perché consente comodità alla schiena, comandi vicini e una presa finale sfruttabile anche da chi non ha più l’elasticità della schiena dei suoi vent’anni.

Un reach basso e un drop alto si rivelano proficui su una bici da rando, quindi dislivello sella manubrio quasi nullo e geometrie del telaio con orizzontale piuttosto lungo, perché permettono una comoda pedalata in presa sui comandi e al tempo stesso hai spazio per le mani in presa dietro di essi, con una presa migliore che aiuta usando una pesante borsa da manubrio.

Insomma, la regola universale non esiste; però l’amplissima scelta presente sul mercato consentirà a chiunque di trovare la propria piega.

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