Come acquistare una bici usata senza brutte sorprese

Le questioni legali

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Le questioni legali

Non voglio spaventarvi né affermare che dietro ogni vendita c’è un truffatore. Però è bene sapere prima per evitare danni poi.

Due i punti da tener presente: la provenienza della bici e la garanzia. 

Diamogli un rapido sguardo

La provenienza della bici nell’acquisto da privato a privato

La bicicletta è un “bene mobile non registrato, il possesso vale titolo”. Dietro questa arida definizione giuridica si cela il principale problema: manca una storia verificabile della provenienza della bici.

Chiunque sia in sella può affermare che la bici è sua. Per farvi un esempio, se prestate la vostra bici a un amico, lui potrà tranquillamente dire che è sua e starà a voi dimostrare il contrario. Oltre ovviamente a menare l’amico, che amico non è…

Paradossi a parte (ma non irreali…) nel caso di acquisto da privato è possibile chiedere la fattura, lo scontrino, nel caso di bici di media e alta gamma il numero di telaio e verificare sul sito del produttore se la bici è registrata; se la bici è più vecchiotta e il venditore non ha conservato lo scontrino, potrebbe aver conservato il libretto di garanzia, segno che la bici è sua. Anche una ricerca su social e forum può essere utile, sia per verificare nei vari siti dedicati se per esempio compare un messaggio in cui si denuncia il furto; ma anche semplicemente per vedere se il venditore è un amante dei selfie e non si è fatto sfuggire l’occasione per immortalarsi con la bici messa in vendita.

Perché sto dando importanza ai controlli sulla provenienza? Perché acquistare una bici rubata è un reato.

Due le spie che se si accendono impongono massima cautela: il prezzo troppo basso e il metodo di pagamento.

Lo scrissi nell’articolo dedicato ai prodotti contraffatti, vale anche qui: un prezzo troppo basso è sintomo che qualcosa non quadri.

L’affare è sempre possibile, l’affarone molto raro. Acquistare a un prezzo stracciato senza alcun supporto ad attestare la lecita provenienza è un reato ma è anche un atto eticamente riprovevole verso gli altri pedalatori, perché stiamo acquistando la bici di un altro appassionato a cui è stata sottratta. Non facciamo i finti tonti, se la specialissima da 10.000 euro la troviamo a un quinto o meno, più che correre a vederla corriamo a denunciarla in ogni luogo possibile, soprattutto in rete. Magari il vero proprietario la riconosce e potrà agire di conseguenza.

Il metodo di pagamento può trasformare in certezza il dubbio che la bici sia rubata, soprattutto negli acquisti a distanza. 

Se infatti in caso di consegna a mano e pagamento immediato in contanti la cosa non desta preoccupazioni, nell’acquisto a distanza (per esempio con gli annunci online) rifiutare ogni possibile pagamento tracciabile significa che c’è l’inghippo.

Però attenzione, non esageriamo. Se per esempio il venditore rifiuta Paypal o alcuni sistemi di pagamento messi a punto e gestiti direttamente dai portali di annunci ma accetta tranquillamente un bonifico bancario allora non c’è nulla da temere.

Sappiamo infatti che alcuni metodi di pagamento prevedono una cospicua commissione che giustamente il venditore non vuole vedersi decurtare dal prezzo di vendita, visto che è a suo carico. Se per esempio vende a 1000, ne incassa 950, chi può dargli torto?

In altri casi può essere il venditore a non fidarsi, per esempio con i pagamenti “trattenuti” dal portale di compravendita e sbloccati solo dopo che l’acquirente abbia avvistato che tutto è andato a buon fine. Beh, è accaduto che l’acquirente sia stato truffaldino, dichiarando falsamente che il bene era danneggiato con evidente danno per il venditore.

Un bonifico è metodo sicuro, tracciabile, si ha piena conoscenza del soggetto a cui sono stati inviati i denari e perché. Quindi va benissimo anche se altri sistemi sono rifiutati per le ragioni appena dette.

Assolutamente da evitare i trasferimenti di denaro non tracciabili, credo non esista più qualcuno che ancora ci caschi ma è bene ricordarlo.

I possibili reati acquistando una bici rubata

Forse la sto facendo tragica ma per mia formazione professionale io prospetto sempre il quadro peggiore. Siccome abbiamo appena visto che il possesso vale titolo, in mancanza di ogni riscontro tra quelli indicati sopra il dubbio sulla lecita provenienza è bene ci assalga.

Una spia, oltre alla impossibilità di dimostrare un qualunque trascorso con la bici in vendita, è il prezzo.

Comunque, acquistare una bici rubata è un reato, anzi due a seconda dell’elemento soggettivo, ossia tradotto dal legalese la “consapevolezza” con cui effettuiamo l’acquisto. 

Vi riassumo brevemente, sul tema i giuristi hanno scritto migliaia e migliaia di pagine ma è roba per addetti ai lavori, opero una semplificazione.

L’ipotesi più grave è la ricettazione, e la commette chi acquista, riceve od occulta denaro o cose provenienti da un qualsiasi delitto, o comunque si intromette nel farle acquistare, ricevere od occultare. Questo significa che essendo la contraffazione un reato, chi nella piena consapevolezza della provenienza illecita acquista per trarne profitto, ossia rivendere, è colpevole. 

Ho specificato “piena consapevolezza”, traducendo in linguaggio comune quello che i manuali di diritto penale classificano dolo, ossia la volontà di compiere un’azione.

Se la volontà manca, se cioè l’acquisto è fatto nella inconsapevolezza, quella che i manuali chiamano colpa, ossia la mancanza di volontà di compiere un crimine accompagnata dalla non osservanza delle leggi (non volevo ma se avessi seguito le regole non sarebbe successo, per capirci) allora il reato è quello dell’incauto acquisto. Ipotesi meno grave, d’accordo, ma sempre si finisce davanti a un Tribunale. E, altro danno, si è costretti a rivolgersi a un avvocato, io ne conosco qualcuno e vi assicuro che averci a che fare è peggio della galera…

Quindi come vedete meglio eccedere nei controlli prima che affrontare le conseguenze dopo.

In chiusura un consiglio; diffidate dei mercatini generici, sono una delle vie preferite per spacciare bici rubate. 

Ovviamente il discorso non vale per quelli di settore, specifici. Lì i venditori sono seri, accreditati, pagano uno spazio espositivo, insomma, possiamo andarci a cuor leggero.

Resto ancora tra codici e pandette per una altra questione: la garanzia.

La garanzia

Dobbiamo distinguere tra compravendita privata e acquisto in negozio.

La garanzia tra privati non esiste: punto.

Questo però non significa che una volta passata di mano la bici tutto sia perduto. 

Infatti moltissime aziende riconoscono la garanzia anche se la bici cambia proprietario, ovviamente a far data dal primo acquisto.

Se, per fare un esempio, il telaio è garantito cinque anni, questi partono dalla data di acquisto originario, non da quella dell’acquisto della bici usata.

Ogni azienda ha sempre chiaramente elencate le condizioni di garanzia e le clausole di validità, quindi una volta scelta una data bici è bene andare a leggerle, così sappiamo a cosa abbiamo diritto e cosa no.

Diverso se acquistiamo un usato in negozio, però direttamente da lui e non in conto vendita.

In questo secondo caso infatti è uguale a una vendita tra privati, il negoziante si limita a esporre la bici ma non ha voce in capitolo.

Se invece acquistiamo direttamente da lui, il negoziante è tenuto a fornire una garanzia di almeno 12 mesi.

E’ una garanzia contrattuale, gli obblighi specifici, ossia cosa è coperto e cosa no, sono indicati nel contratto. In pratica la legge obbliga a fornire una garanzia ma non impone anche cosa deve essere coperto, lasciando all’autonomia della parti le decisioni. Ovvio che sotto un certo limite non si può derogare ma in ogni caso è sempre una garanzia meno estesa di quella fornita dalla casa madre.

Ovviamente se la bici è ancora nel periodo legale coperto dal produttore, la sua garanzia è valida oltre quella fornita dal negoziante.

Stesso discorso possiamo applicarlo alle parto della bici. Se per esempio la bici ha già otto primavere sulle spalle ma l’anno prima il proprietario ha montato due ruote nuove, allora queste sono ancora in garanzia ma non la bici intera.

Insomma, se l’usato è recente o ha componenti recenti, è bene verificare le date e le condizioni poste dai produttori, perché un bene ancora coperto da garanzia ha valore maggiore.

Con questo paragrafo non ho voluto assolutamente sostenere che dietro ogni annuncio c’è un truffatore, anzi. La mia innata fiducia mi ha fatto persino spedire prima di ricevere l’accredito, come possono confermarvi quelli che qui leggono e hanno acquistato una mia bici o un mio ricambio.

Però forse esagero con la fiducia, col mio mestiere dovrei essere il primo a saperlo. Ma conoscete il detto: il ciabattino ha sempre le scarpe rotte…

Proseguiamo con un qualche pillola di buon senso, quello che predico ma non ho mai avuto.

Andiamo.

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