COBI Plus

Conclusioni

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Conclusioni.

Parto dal prezzo, elevato se guardiamo l’oggetto in sé. Si ridimensiona se però lo rapportiamo al software di gestione, che scarichi gratuitamente ma di fatto lo paghi acquistando il COBI. Comunque non è a buon mercato. Per questo giudico con maggiore severità alcuni cali di stile, come l’attacco del faretto posteriore e quello per il satellite per chi usa la piega. Vale i suoi soldi? Non ha concorrenti diretti, questo è il punto. Esistono centinaia di ciclocomputer e di navigatori ma nessuno al momento ingloba in un unico dispositivo tante funzioni. Alcune migliorabili, ma dubito COBI siederà sugli allori senza proseguire nello sviluppo. E soprattutto è tutto non sulla bici ma nel nostro telefono, sempre con noi: saliamo in sella, lo attacchiamo al COBI e andiamo. Per chi non usa la bici solo ed esclusivamente come strumento di allenamento posso assicurarvi che all’atto pratico ha convinto pure uno come me, che coi telefoni non ha mai stretto amicizia.

Più che la possibilità di collegare sensori cardio e cadenza mi sarebbe piaciuto un altimetro in tempo reale, magari con la pendenza istantanea. Non tanto per uso sportivo ma per avere un raffronto tra i percorsi scelti dal navigatore e alternative possibili.

Il COBI può essere facilmente trafugato, del resto lo collegano alla bici solo quattro brugole. Inservibile per un ladro, una volta accoppiato al telefono funzionerà solo con quelle credenziali di accesso. Ma i ladri lo sanno? Non penso. Magari se invece delle brugole si usassero delle viti particolari, con sede di ingaggio proprietaria e una chiave fornita in dotazione (tipo i QR antifurto per capirci) non sarebbe risolutivo ma renderebbe la vita più difficile ai male intenzionati. Il COBI è un accessorio tipicamente urbano e in città la bici la parcheggiamo in strada.

Altri appunti sulla colonna difetti oltre quelli già menzionati non ne ho, e più che difetti oggettivi sono lacune che segnalo perché tengo conto del prezzo finale. Costasse la metà non ne avrei nemmeno fatto cenno.

Più lunga la colonna dei pregi: navigazione ottima, facile, precisa e intuitiva; dipende troppo dalla qualità del telefono, ma non è colpa di COBI. Meteo affidabilissimo e in bici è importante. Luci ottime, per potenza e qualità del fascio luminoso. Funzioni Musica e Contatti comandate senza staccare le mani dal manubrio sono una simpatica idea per chi ne fa uso. La funzione Fitness risponde in pieno al suo nome, che indica esercizio fisico e non allenamento programmato per atleti professionali o agonisti, e quindi va bene così.

Non ne ho testato l’impermeabilità, ma perché avrei dovuto tenere anche il telefono sotto l’acqua e non ho copertura impermeabile. Che viene fornita da COBI con i supporti per Iphone, non, giustamente, col supporto universale. Chi pensa di pedalare sotto la pioggia dovrà dotarsene.

I quattro ragazzi di COBI hanno vinto la loro scommessa? Si, visti i risultati lusinghieri in Europa e Oltreoceano. Meno qui da noi, dove il ciclismo urbano corre su binari diversi e i turisti a lungo raggio preferiscono apparecchi differenti. Ma alla fine è solo questione di tempo, ormai lo smartphone è al centro della vita quotidiana, lo usiamo per qualunque cosa: finirà che useremo solo lui in bici e questa è l’idea in cui ha creduto COBI. Già vincente, con qualche miglioria potrebbe diventare ancora meglio. Voto finale 8 su 10, perché il prezzo finale non è del tutto rapportato alla qualità complessiva. Manca però poco per raggiungere il massimo dei voti, sono dettagli su cui lavorare e sui quali sono stato più cattivo nel giudizio solo, appunto, guardando il prezzo finale.

Buone pedalate.

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