COBI Plus

Come è fatto
Come è fatto.
Tre le versioni disponibili, acquistabili sullo shop online (in italiano) o altri siti e negozi: il COBI Sport, in pratica il supporto con la app, il satellite di comando, la batteria supplementare che funge da power bank e il sistema antifurto. Il COBI, che ha in più la luce anteriore con tecnologia Ambi Sense. Infine il COBI Plus con anche la luce posteriore Ambi Sense.
Tutte e tre le versioni possono essere equipaggiate con supporto specifico per Iphone 6 e 7 nelle loro varie versioni, oppure con supporto universale per smartphone Android con schermo da 4 a 6 pollici. Inoltre sono previsti diversi accessori per modificarne l’estetica oppure è possibile acquistare il COBI base e poi aggiungere in un secondo momento le luci o dotarsi di una seconda batteria di scorta. Trovate tutto nella pagina relativa agli accessori.
In prova ho avuto la versione Plus, quindi la più completa, e su mia richiesta con supporto per smartphone Android. Per questo mi sono arrivate tre scatole e non una sola.
Quella principale contiene il COBI, un minimale manuale di istruzioni multilingue (anche italiano), e tutti gli accessori di montaggio.
Il manuale completo è reperibile sul sito, solo in inglese e tedesco; il secondo non l’ho proprio aperto, il primo si e l’ho capito persino io che con l’inglese sono abbastanza arrugginito. Se dimentichiamo qualcosa ci sono sulla app un veloce tutorial e l’accesso al manuale.
La base di appoggio della confezione cela gli accessori.
Ed ecco il COBI liberato dalla sua scatola.
Nella vista posteriore possiamo vedere la power bank, quella con il logo inciso, che è removibile. Serve sia a dare energia al telefono che a tenere carica la batteria interna del COBI. Si possono notare anche la finestrella trasparente che si illumina di differenti colori quando il COBI è in uso e il pulsante per rimuovere lo smartphone, che serve però solo con la custodia per Iphone.
In dettaglio, tenendo presente che non è ancora montato il supporto per lo smartphone, i contatti e indicate dalle frecce la porta micro-usb per ricaricare la power bank e il led che lampeggia rosso durante la ricarica. Aggiungo che è possibile collegare la power bank anche alla dinamo al mozzo, grazie a un cavetto in optional. Sulle E-bike sfrutta la batteria della bici.
La luce anteriore ha inclinazione ampiamente regolabile.
Sul corpo principale il pulsante di accensione e dietro il faretto l’uscita dell’altoparlante.
Il satellite è collegato tramite cavo al corpo principale e prevede sei pulsanti: quattro ai lati, uno centrale e l’ultimo in basso. Premuti singolarmente o in combinazione tra loro attivano le differenti funzioni, mentre quello posto sotto comanda esclusivamente il campanello, dal tono troppo basso per il caotico traffico metropolitano.
I collarini sono per manubrio oversize.
In dotazione abbiamo gli shim in gomma per ridurre a 26 e 25,4, cavetto di ricarica, chiave a brugola da 3 e il supporto alternativo per il satellite che vedremo fra poco.
Il collarino per il satellite è solo per manubri flat, per la piega è previsto un diverso sistema, piuttosto sottotono rispetto alla qualità complessiva. Un piccolo “ferro di cavallo” da fissare con fascette. Si poteva fare di meglio.
Luci e ombre anche, passatemi il gioco di parole, per la luce posteriore, di serie col Plus, altrimenti acquistabile a parte. Nella confezione la luce con il suo attacco, un manuale essenziale e il cavetto per ricaricare la batteria interna.
Un grosso pulsante al centro ne comanda l’accensione, ma una volta sincronizzato col sistema il faretto andrà in stand by e sarà possibile accenderlo e spegnerlo tramite comando al manubrio. Gran comodità. Dietro lo sportellino in gomma indicato dalla freccia è celata la presa micro-usb per la ricarica.
Abbiamo appena visto la luce, ora tocca all’ombra: il collarino di attacco al reggisella, sicuro nella tenuta perché l’ho testato anche in fuoristrada, ma che sa troppo di lucetta economica. Anche qui si sarebbe potuto fare di meglio.
Si rivaluta con l’utile funzione di indicatore di direzione, da comandare tramite satellite.
Oltre a un avviso sonoro per ricordarci che è in funzione, una sequenza di linee scorre sullo schermo dal lato in cui è attivato l’indicatore di direzione. Lo spegnimento è a tempo.
La funzione di luce stop arriverà. Al momento in cui scrivo per Android non è disponibile, non so per Iphone, non ho provato mancandomi un telefono della mela a portata di mano.
Apriamo l’ultimo scatolo e tiriamo fuori il supporto universale, per telefoni da 4 a 6 pollici; si fissa al COBI tramite due viti e offre in dotazione sia il cavo micro-usb per telefoni Android che quello Apple per Iphone, nel caso non si possieda il 6 o il 7 e quindi non sia possibile usare il supporto a loro dedicato.
Un semplice ed efficace sistema a scorrimento su binari e molle molto tenaci consentono di regolare in modo autonomo, senza attrezzi, il supporto in base alle dimensioni del telefono. La tenuta è perfetta, non mi sono perso lo smartphone nemmeno nei salti. E meno male, perché il COBI è il loro, ma il telefono è il mio…
La freccia indica la porta micro-usb: il supporto ha sulla base due contatti che si collegano al corpo principale e col cavetto possiamo unire telefono e COBI garantendo la carica.
Adesso possiamo montarlo.
Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.