Cablare la trasmissione Shimano Di2

Cablare la trasmissione Di2

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Cablare la trasmissione Di2

Una trasmissione Shimano Di2 si compone di quattro elementi: due leve, un cambio e un deragliatore.

A questi è possibile aggiungere i satelliti di cambiata, ma non li vedremo qui.

Per funzionare, i quattro elementi richiedono cavetti specifici per collegarli, due Junction e una batteria; chi vorrà sfruttare la possibilità di dialogare tramite Bluetooth, col telefono o con un ciclocomputer abilitato, potrà aggiungere il D-Fly e un ulteriore cavetto.

Senza ripetere quanto già pubblicato, tutti questi elementi li trovate descritti in questo articolo.

Quindi dando per scontato che già li conosciamo, vediamo due sintetici schemi di collegamento.

Nell’ipotesi più semplice abbiamo la coppia di comandi da cui partiranno i rispettivi cavetti elettrici per andare a unirsi con la Junction A; da questa partirà un altro cavetto che andrà inserito in una delle quattro porte della Junction B. Le altre tre porte saranno impegnate dai cavetti di batteria, cambio e deragliatore. 

Seppure la grafica sia piuttosto elementare (nel senso che un bambino delle elementari sarebbe capace di far meglio di me…) credo sia chiaro. Le linee sarebbero i cavetti.

Se oltre quanto appena visto vogliamo aggiungere il modulo D-Fly, lo schema di collegamento è quello della foto in basso. Dove possiamo vedere il collegamento tra Junction A e D-Fly e da quest’ultimo alla Junction B.

Quindi per poter cablare un sistema Shimano Di2 servono, oltre ai componenti: nella prima ipotesi sei cavetti e due Junction; nella seconda ipotesi sette cavetti, il modulo D-Fly e due Junction

Se per queste ultime la scelta dipende dalla foggia del telaio, per i cavetti… pure. 

Il miei consigli sono:

a) usare i cavetti da 400mm per i comandi;

b) usarne uno massimo da 300mm per unire Junction A e D-Fly;

c) la lunghezza degli altri dipende dal telaio, misurate con uno spago o un metro da sarto, aggiungete sempre 200 mm alla distanza presa e in caso di batteria interna andare sempre lunghi. Perché poi diventa seccante tirar via il reggisella se il cavetto è giusto giusto… 

Dove collocare gli elementi di cablaggio, cioè Junction e cavetti, segue un ordine preciso oltre che essere determinato dal tipo di Junction scelta; la posizione della batteria dipende se interna o esterna.

Noi qui vedremo come cablare una trasmissione Shimano Ultegra R8070, con Junction A del tipo a 3 porte da collocare sotto l’attacco manubrio, Junction B interna, D-Fly e batteria nel reggisella.

La prima operazione è passare tutti i cavi elettrici. Qui sono stato giorni a cercare una risposta alla domanda: cosa mostrare? Già, perché ogni telaio a cavi interni è storia a sé; e spesso anche se il produttore lo garantisce predisposto Di2, crede che aver praticato qualche forellino qui e là sia sufficiente.

Seppure a malincuore, alla fine ho scelto la via di non mostrare la procedura che ho seguito per passare tutti i cablaggi all’interno del telaio. Perché il telaio che sto usando per questi articoli rientra tra quelli dove il produttore è stato piuttosto ingenuo, a essere benevoli. Ho dovuto attingere a una bella riserva di creatività per venirne a capo, ottenendo un cablaggio pulito e assai vicino alle specifiche Shimano. Ma l’avere la scatola movimento chiusa, senza cioè le feritoie che permettono il collegamento con obliquo, piantone e fodero destro non mi ha permesso di rispettare in pieno le istruzioni ufficiali. 

In ogni caso qui parliamo di cablaggio e basta; montaggio e regolazioni sono destinati ad ulteriore articolo, quindi diamo per installati tutti i cavi elettrici e vediamo come collegarli.

Se poi qualcuno vorrà cimentarsi nell’installazione di una trasmissione Di2 su telaio Holdsworth Mystique, potrà contattarmi via mail. Uno schema l’ho preparato: inviato al produttore che, con disarmante onestà, mi ha confessato di non avere idea di come montare un gruppo elettroassistito, mai fatto sul quel telaio. Beh, ora lo sa… 

Perché mostrare prima il cablaggio? Perché io consiglio, montando una trasmissione Di2, di collegare prima tutti i componenti, a batteria scollegata, per verificare che i passaggi siano giusti, non ci siano cavetti troppo lunghi o corti, piegati male ecc.

E siccome movimento e guarnitura vanno su dopo aver passato i cavetti (perché questi viaggiano – o dovrebbero viaggiare nei telai ben fatti…) all’interno della scatola movimento e noi senza guarnitura non possiamo allineare il deragliatore, io per abitudine preferisco impuntare questo e il cambio e verificare che tutto sia “pulito” e i cavetti delle lunghezze giuste. 

Per cablare un impianto Di2 non servono tanti attrezzi: uno solo, necessario. 

E’ il TL-EW02.

A mia precisa domanda a Shimano mi è stato confermato come non solo sia utilissimo (e lo sapevo già) ma che non usarlo oltre a danneggiare i cavi potrebbe rendere non valida la garanzia. E io su ‘stà cosa della garanzia sto trifolando in Shimano che non avete idea…

Un lato si presenta con un tubicino aperto che serve per spingere il cavetto in sede, l’altro con una forchetta che serve a estrarre.

Ecco come si arma, per spingere o tirar via.

Primo passaggio è innestare i cavetti dei comandi.

La sede dello spinotto è mobile, è possibile cioè “aprirla” verso l’esterno per favorire l’innesto dello spinotto. Servono due mani, il copricomando me la richiudeva, e o scattavo o coprivo la visuale con l’altra mano per ruotare la sede. E’ difficile essere blogger tuttofare…

Comunque, attrezzino alla mano e via col primo cavetto; stessa operazione anche sull’altro comando.

E subito dopo collegarli alla Junction A posta sotto l’attacco manubrio. Non badate alla linguetta non tagliata, non è sicuro userò quell’attacco manubrio e comunque durante “le riprese” non puoi mai dare configurazione definitiva.

Guardandola frontemarcia, occuperemo la porta a sinistra e quella in alto.

Con del nastro carta fissiamo i cavetti al manubrio, lasciando una “curva” in prossimità del comando.

La curva serve a dare quel gioco necessario a evitare che ruotando il manubrio il cavetto possa spezzarsi; fissarlo con del poco tenace nastro carta (facile da rimuovere) ci permette sia di valutare lunghezza e percorso e sia di non incorrere in pericolose rotture, perché il nastro carta è assai più cedevole del cavetto. Quindi se ruotando il manubrio siamo corti, salta il nastro e non il cavetto.  

Inoltre avere questo margine permette il facile disinnesto; che lo si voglia smontare e basta oppure collegarvi l’interfaccia SM-PCE1

Questa curva (più aggraziata, qui ho esagerato per esigenze fotografiche) dovrà restare anche nel montaggio definitivo; il nastro manubrio provvederà a tenerla in posizione.

La terza porta della Junction A rimasta libera può essere sfruttata in due modi: o per connettersi direttamente alla Junction B o per collegare il modulo D-Fly.

Nel primo caso servirà un cavetto lungo perché la Junction B è prossima alla scatola movimento; nel secondo caso invece serve corto, massimo il 300 mm perché il tragitto è solo dalla Junction A al D-Fly.

Guardiamo questa ultima ipotesi, con Junction A versione tre porte.

Innestiamo un capo del cavetto nella porta libera della Junction A e l’altro nel D-Fly.

Col D-Fly sono fornite in dotazione due clip per assicurare il cavetto alla guaina freno. 

Innestiamole e ruotiamo il manubrio da ambo i lato per assicurarci che abbia gioco, non si tenda o trascini. Ricordo che qui siamo ancora nella fase della verifica: solo quando saremo certi che tutti i cavetti sono ben messi lavoreremo sulla rifinitura.

Bene, anche questa giunzione è fatta.

Ora spostiamoci in basso, dove avremo i cavetti di cambio, deragliatore, batteria e quello che proviene dal modulo D-Fly fare capolino dalla scatola movimento.

Ok, questo è il montaggio indicato da Shimano. La foto è una finzione (come ogni foto, si potrebbe argomentare…) perché il telaio non ha le finestre di passaggio come ho detto. 

Comunque, quale che sia il passaggio obbligato dalla foggia del telaio, qui conta capire come unire tra loro le varie parti, non è un articolo su come passare i cavi in questo specifico telaio.

La Junction B ha quattro porte; una la impegniamo col cavetto che arriva dal D-Fly, quella affianco la dedichiamo alla batteria e la coppia sul lato opposto la sfruttiamo per cambio e deragliatore.

Una volta innestati i cavetti applichiamo qualche fascetta fermacavo EW-SD501 e spingiamo nell’obliquo la Junction B, una decina di centimetri sopra la scatola movimento.

Siamo a buon punto, dobbiamo verificare cambio, deragliatore e batteria.

Avvitiamo il cambio al telaio, anzi impuntiamo solo. Per adesso ci basta stia su.

Il cambio ha porta di ingresso sul retro, praticamente lì dove un cambio meccanico ha la sede di accesso del cavetto d’acciaio. Sempre con il nostro fedele attrezzino TL-EW02 velocemente colleghiamo il cambio.

Una sistemata al cavo per assicuraci che non sia né troppo corto (evitare angoli eccessivi) né troppo lungo da impigliarsi alla prima uscita.

Ok, direi che ci siamo. Vabbè, l’adesivo poi lo toglierò… 😀

Deragliatore: e qui c’è l’unica eccezione all’uso del TL-EW02, almeno per l’inserimento.

Vedete come la sede dello spinotto presenti un incavo lavorato?

Bene, lì andrà un guidacavo fornito di serie.

In pratica una conchiglia che accoglie lo spinotto: sarà questa che premeremo per spingere lo spinotto.

Inseriamo e verifichiamo sempre che il cavo non sia lungo da toccare o, peggio, impigliarsi; non sia troppo corto da impedirci di rimuoverlo con facilità, senza strappare tutto.

Si, direi che pure con il deragliatore ci siamo.

Attenzione: la piccola conchiglia ha due aperture quadrate. Servono per innestarci i denti della forchetta dell’attrezzo Shimano che funzionerà così da estrattore. 

Ultimo elemento la batteria; nel nostro caso del tipo interno, da inserire nel reggisella.

Qui basta accertarsi che il cavetto sporga dal tubo piantone di almeno 10/15cm; più che sufficienti per sfilarlo e staccare la connessione, non troppi da creare una matassa nel (poco) spazio disponibile.

Bene, eccoci alla fine di questa scheda.

Non è il montaggio definitivo; è la verifica che sempre consiglio prima di montare tutto. Un poco quello che facciamo prima di tagliare le guaine di un gruppo meccanico, per essere sicuri che sia tutto ben sistemato.

E per me una scusa per ampliare, perché che sia un Dura Ace o un Ultegra, lo schema di cablaggio resta identico. Certo, ci sono i comandi a tre porte e le Junction a 5. Ma indipendentemente dal numero delle porte, la sequenza di cablaggio resta identica.

Ultimo consiglio; tutta questa verifica fatela a batteria staccata. Quando si maneggia molto con componenti elettroniche se non passa corrente è meglio.

Alla prossima e buone pedalate

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