Brooks C67, la Cambium da città

Le conclusioni

Tempo di lettura: 6 minuti

Le conclusioni 

Non ho “deciso” di recensire la Brooks Cambium C67, diciamo che è capitato.

Non avevo insomma pianificato, come faccio spesso, il calendario test (che poi mai rispetto, vabbè) con la consueta selezione per argomento o filo conduttore.

In realtà stavo tampinando, da tempo, la nuova gamma di borse Brooks, sia da portapacchi che da bikepacking. Perché, soprattutto queste ultime, le trovo eleganti e con soluzioni che sempre apprezza un appassionato come me. Le borse sono sold out per la vendita, figurarsi trovarne da mandare per un test; anche perché su queste borse la mia richiesta è esigente, la mia intenzione è provarle praticamente tutte e in ogni condizione.

Tra una attesa e l’altra è arrivata sul mercato la C67, la guardavo e mi dicevo “ok, la Cambium che manca, però io quest’anno non posso dedicarmi al ciclismo urban, sto indietro con Mtb e gravel, meglio non aggiungere distrazioni”.

Poi guardavo la mia zucca Raun, una bici modificata proprio per poter gestire i test urban e soprattutto le selle, perché, mai mi stancherò di dirlo, nella scelta della sella non basta guardare le proprie misure antropometriche: l’inclinazione della schiena è fondamentale, variando questa variano i punti di pressione e la sella perfetta per dimensioni solo in rapporto alla distanza delle ossa ischiatiche può rivelarsi un calvario per una errata scelta in base all’assetto della propria bici.

E allora pensavo a quanto ero tonto: creo una bici apposta per test come questo e poi non me ne interesso.

Così è partita la richiesta all’azienda; e così è anche successo che sia stato il primo test a essere pubblicato perché vista la situazione sanitaria, gli altri sono sospesi.

Una sella che conferma tutte le promesse questa Cambium C67.

E con uso più ampio, almeno per quanto riguarda l’assetto sulla propria bici, visto che i 90° non sono da prendere alla lettera.

Certo, dislivello minimo, schiena appena inclinata come vedete me nelle foto, non certo assetto sportivo.

Una sola uscita per regolarla, in realtà una frazione dell’uscita perché sistemarla è stato davvero semplice, qualche pedalata senza impegno per rodarla, badando più al tempo di permanenza in bici che al test vero e proprio e poi tutto è filato liscio e velocemente.

Ottima seduta, la zona posteriore accoglie con ampio appoggio.

Ottimo sostegno nella parte anteriore, nessun fastidio dal generoso “naso”.

Ottima libertà di movimento per le gambe, non come una sella sportiva ma nessun fastidioso attrito rilevato.

Ottimo grip del piano di seduta, la lavorazione fitta assicura la corretta tenacia.

E poi c’è lei, l’elasticità della gomma naturale usata per le selle Cambium. A cui mi sto abituando, facendo vacillare (ma solo ogni tanto) la mia passione per le selle in cuoio. Che uso su bici mie quando non sono impegnato per i test.

Il sostegno c’è, la sella appare persino dura al primo approccio; basta però pedalarci e capisci che quella durezza è in realtà, appunto, sostegno, mentre la sella lavora costante per ammortizzare, per aiutarti a superare senza traumi i tratti peggiori.

Non assorbe acqua, ed è un vantaggio per una sella urban, con la bici che potrebbe restare parcheggiata sotto la pioggia.

Anche se non è propriamente sella da montare sulla bici da palo…

Il prezzo è in linea con le sella di famiglia e rapportato a doti e qualità costruttiva. Poi si, riconosco che il blasone si paga ma non è vuoto emblema sfoggiato.

Sono tanti anni che pedalo con selle Brooks, da molto prima che aprissi questo blog, sono selle che mai mi hanno deluso.

Ammetto di averle sempre guardate con occhio benevolo, quelle in cuoio; eppure nel tempo non sono mai riuscito a scovare difetti 

Nemmeno nella serie Cambium, che si avvantaggia su quella in cuoio per l’assenza di manutenzione (nessun ingrassaggio periodico) e la resistenza all’acqua.

A questo punto potrebbe essere interessante un test della C19, indicata per una posizione in sella analoga alla C67 ma con misure diverse: più lunga e poco più stretta.

Potrebbe aiutare nel comprendere meglio i meccanismi di scelta della propria sella e, vedendola, immagino anche potrebbe avere maggiori ambiti di utilizzo.

Non so, da un lato accumulo arretrato in questa assurda situazione che stiamo vivendo, dall’altro potrebbe essere un test veloce pure lui (meno situazioni da provare, meno tempo impiegato) ma devo rifletterci su.

Ho in arrivo una bici scelta proprio per test di componenti di questo tipo, ancor più della zucca vista in queste pagine. Vedremo, perché poi io posso decidere quel che voglio ma serve sempre l’ok di mamma Brooks.

Per adesso mi fermo, contento di aver aggiunto un altro tassello ai test; perché spaziando posso accrescere anche il mio personale bagaglio di esperienze, da riversare poi qui per aiutarvi come posso nelle vostre scelte.

Al termine di questo test posso dirvi che sa la vostra bici è giusta per posizione e il vostro ciclismo vi porta a girovagare in abbigliamento casual, una C67 aiuta. Molto.

Qui un video, riprese solo in officina ma tant’è, per ora dobbiamo accontentarci e limitare le uscite.

 

Segnalo infine che insieme alla C67, Brooks ha introdotto nuove manopole ergonomiche nella famiglia Cambium. Che non ho richiesto, sarebbe stato carino coordinare ma volevo concentrami solo sulla sella.

In chiusura qualche link

Brooks England

Selle Cambium

Sella C67

Manopole ergonomiche Cambium

Buone pedalate.

COMMENTS

  • <cite class="fn">Alberto</cite>

    Buongiorno Signor Sergio,
    sono al punto che più delle amate tematiche ciclistiche, apprezzo maggiormente lo stile letterario
    e la composizione visuale dell’autore!
    Mi potrebbe rimandare a suoi scritti di altri argomenti?
    Grazie
    Alberto

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Alberto, grazie per l’apprezzamento.
      Scrivevo prima, ora non più e non ho quasi nulla in formato digitale da poterti girare.
      Solo a tema ciclistico un ebook, lo vedi in home page.
      Sorry

      Fabio

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