Bikezac

Test e conclusioni

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Test e conclusioni  

Ogni valutazione deve sempre tener conto del prezzo di acquisto; vale per una bici, un componente, un accessorio.

E vale qui, dove non posso evitare di prendere l’irrisoria richiesta economica a parametro di giudizio.

Appena sei euro; che salgano a 13 per la versione in feltro. La seconda costa il giusto, la prima è decisamente vantaggiosa.

Ecco, se non considero questo dato non posso poi fornirvi un parere veritiero.   

Guardiamo ai diversi aspetti.

Praticità. Eccellente. La agganci e sganci in un momento, entra tutto il necessario per la spesa quotidiana e puoi concederti qualche sfizio supplementare.

Vi ho scritto nella introduzione che l’idea di fissare una coppia di uncini a una borsa shopper mi era venuta. Due profilati di alluminio, uno per lato, e una coppia di uncini in plastica da rivettarci sopra. Facile.

Quello a cui proprio non avevo pensato è l’uncino centrale, che invece i ragazzi di Bikezac hanno saggiamente incluso.

E’ comodo in tante occasioni; è pratica maniglia che ti aiuta a sganciare la borsa; è utile appiglio pertenere la borsa chiusa se vuota o poco carica sfruttando la bretella elastica (altra cosa che a me non era venuta in mente…).

E’ ancor più utile per chiudere la borsa quando è molto “gonfia”, in questo caso sfruttando una delle maniglie per il trasporto. Ok, in inventiva mi hanno battuto.

Trasportabilità. Eccellente. E non mi riferisco a quando è agganciata al portapacchi ma quando non lo è. La pieghi in meno di cinque secondi e la porti con te. Quando arriva la fatidica telefonata “Caro, è finito il caffè…” stavolta ti fai trovare pronto. Mica poco 😀    

A causa del superiore spessore della versione in feltro non sono però riuscito a piegare anche questa con altrettanta facilità.

Resta “lunga” una volta ripiegata perché c’è il binario rigido degli uncini con cui fare i conti. Se però non la si vuole portare in borsa si può sempre agganciarla al portapacchi e aprirla in un momento quando necessario.

O piazzarla ovunque ci sia spazio, come ho fatto io sfruttando il cestino della Passepartout in questo suo allestimento demiporteur 😀

Capienza. Ottima. Puoi farci entrare quanto serve per la cena in famiglia; e anche la colazione del mattino dopo. Il necessario per la palestra. Le pietanze per un piacevole picnic. Il risultato di un pomeriggio di shopping: non quello di mia figlia però, serve almeno una seconda borsa. Compattando bene…

Robustezza. Buona. Una spanna sopra la versione in feltro ma anche la shopper più economica è di qualità. Più rigida di quelle che siamo soliti prendere alle casse del supermercato. L’ho caricata con 6 kg di cibarie e scorrazzata sul micidiale pavé della mia città. Ho scelto direttamente oggetti pesanti come barattoli di pomodori e legumi, una bottiglia d’olio (che tintinnava ma è rimasta integra…) e qualunque altra cosa non fosse troppo morbida nella confezione, proprio per stressare al massimo la borsa. Non ha ceduto il tessuto e non hanno ceduto gli uncini. Meno male.

Non ho eseguito analoga prova con la versione in feltro, se rompevo la bottiglia d’olio poi sarebbe stato un macello. Ho scelto sei bottiglie di acqua da 2l, quindi un peso notevole e anche qui il test è stato superato. Ora mangerò fagioli per una settimana.

Trasportabilità sulla bici. Buona. La forma squadrata, larga, può causare qualche contatto col tallone, anche perché gli uncini non sono regolabili in ampiezza. Inoltre il loro essere flosce le rende adatte a portapacchi con almeno un minimo di spondina. Non c’è un terzo attacco in basso e, visto il prezzo, la cosa non la trovo disdicevole. Comunque contatti non ne ho avuti, né con la Passepartout che in questo test ha sfruttato un diverso portapacchi, più corto del suo originale; né con la London Road, questa volta accessoriata con lo Zefal e non con il portapacchi BacMilano proprio perché quest’ultimo è privo di spondine e con carichi leggeri la parte bassa e posteriore della borsa finiva col piegarsi, toccando i raggi.

Una pratica ed economica soluzione è usare un cartoncino rigido. Messo all’interno e risolto ogni problema anche con portapacchi senza spondine. Chi ha voglia di fare un buon lavoro può incollare due elastici all’interno, in orizzontale per larghezza, così il cartoncino resta fermo. E trovandosi, incollare un altro elastico sul lato dove vuole, che funga da fermo per le bottiglie. Con quello che costano, qualche esperimento si può fare.   

Durata nel tempo. Non pervenuta. Si romperanno, questo è certo. Non a breve da quello che ho visto e sperimentato. Ma considero anche l’uso gravoso, le ho trattate senza riguardi. Costano un nulla, sono utili e fanno egregiamente il loro dovere. Nel corso del loro test le ho usate per trasportarci di tutto; anche cavalletto e attrezzatura fotografica varia per le foto di altre recensioni. Le ho staccate e attaccate una infinità di volte senza alcuna cautela o particolare attenzione. Stanno ancora lì. E spero ci stiano parecchio perché troppo comode.

Impermeabilità. Buona, perfetta con la copertura. Distinguiamo: se piove forte il fatto siano aperte poco da fare: entra acqua. Se però usciamo che è appena piovuto e quindi le borse saranno inzaccherate dagli schizzi che arrivano dalla strada, nessun problema. Sia la versione in plastica che quella in feltro mi hanno permesso di riportare a casa la cena asciutta.

Se usiamo la copertura l’impermeabilità è perfetta.

Inoltre, ho scoperto usandole anche senza pioggia, la cuffia è assai comoda per evitare che nei tratti più scabrosi qualcosa salti via quando la borsa è piena fino a scoppiare.

 

In conclusione. Sei euro la versione in plastica, tredici quella in feltro. Soldi pochi e ben spesi, sono borse che aiutano, e tanto, nella quotidiana vita sui pedali.

Sia chiaro: non è che ne prendiamo una coppia e partiamo un mese a zonzo per le strade del mondo, non sono borse da viaggio.

Sono borse da città, shopper appunto. Ma soprattutto sono pratiche, comode e sufficientemente robuste. Perché non ci ho pensato io?

Bikezac propone anche la personalizzazione con proprio logo; c’è un ordine minimo come sempre in questi casi: 120 pezzi per la versione base, 50 per quella in feltro. E se ci facessimo una serie di borse “Elessar”? 😀  

Buone pedalate 

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