Avid BB7, installazione e ordinaria manutenzione

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Una monografia in due puntate, più che un articolo, dedicata a quello che probabilmente è il miglior impianto a disco con comando meccanico presente sul mercato per rapporto qualità/prezzo.

Forse argomento di nicchia, forse no perché i telai stradali con freni a disco sono sempre più diffusi. Nel mondo mountain i freni a disco sono lo standard da anni, ma lì gli impianti sono a comando idraulico; anche se Avid propone i BB7 pure in versione per Mtb (ossia con tiraggio compatibile con le leve V-brake) la diffusione è inferiore.

Chi invece vuole dotare di freni a disco meccanici una bici che monta piega e comandi corsa ha ben poca scelta. Gli Avid BB7 in versione Road, i TRP Spyre (che frenano meglio ma costano il doppio degli Avid) e gli economici Tektro Lyra. Ma non tutte le bici accolgono facilmente l’impianto TRP che è a doppio pistone mobile; soluzione ottima per la potenza e modulabilità della frenata, un poco meno per gli ingombri e può accadere che la pinza entri in conflitto coi raggi . I Tektro hanno dalla loro il prezzo di acquisto basso, ma la qualità è proporzionata. Gli Avid BB7 sono sul mercato da anni, da poco sono state introdotte nuove varianti cromatiche e versioni alleggerite. Hanno potenza, modulabilità, facilità di montaggio e manutenzione dalla loro. Richiedono un buon rodaggio e ogni tanto la registrazione della distanza delle pastiglie.

Facilità di manutenzione ho scritto sopra; ed è così, se ci riferiamo alla manutenzione ordinaria. Se invece vogliamo dedicarci anche a quella straordinaria le cose si fanno un poco più difficili. Per questo mi sono deciso a scrivere questo articolo, anzi due articoli perché il piano di lavoro prevede l’installazione, la regolazione delle pastiglie e della pinza, la sostituzione delle pastiglie e la lubrificazione dei pistoncini in un primo articolo. Nel secondo agiremo invece in profondità, con la revisione completa della pinza freno. Un intervento a “cuore aperto”, dove vedremo la corretta procedura per disassemblare la pinza in tutte le sue parti, cosa ingrassare, cosa eventualmente sostituire e come rimontare il tutto.

Le notizie che troverete in quest’articolo sono già conosciute, materiale non manca, e sono applicabili a

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Appena aperta appaiono il disco e la pinza completa, ossia provvista di pastiglie in sede e staffa di montaggio al telaio.

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Il disco in questa versione è da 160mm; esiste anche nella versione minore da 140mm. In dettaglio le indicazioni incise che informano sul modello, diametro,verso di montaggio e coppia di serraggio delle viti.

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Lo standard è 6 fori, quindi se volessimo montarlo su un mozzo Shimano a tecnologia Center lock dovremo ricorrere a un5194 Shimano center lock 01 5195 Shimano center lock 02 5196 Shimano center lock 03 5197 Shimano center lock 04

E una immagine di un tipico adattatore, per montare un disco sei fori su mozzo con standard center lock.

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Alla pinza è già fissata una staffetta per l’aggancio al telaio, col corredo di viti e rondelle concave e convesse che serviranno, lo vedremo, per la corretta centratura della pinza.

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Una seconda staffa, ovviamente di differente foggia, è prevista di serie, di solito si usa al posteriore.

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In una bustina abbiamo le viti di montaggio del disco, della staffa al telaio e una chiave a L che da un lato ha ingaggio a brugola da 5 e dall’altro Torx T25.

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Le brugole servono per le staffe e la pinza, le Torx sono per il disco. Un altro sacchetto contiene un gradito registro esterno per la tensione del cavo.

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La pinza ne è sprovvista, le leve corsa pure quindi montarlo è buona cosa. Anche se noi non lo vedremo perché la bici usata come modella ha le doppie leve freno che già hanno un registro di tensione integrato, quindi l’installazione in questo caso è pleonastica.

Come detto sopra la pinza è completa di pastiglie già installate.

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Installiamo il disco al mozzo, serve una 5205 Avid BB7 11 5206 Avid BB7 125207 Avid BB7 13 5208 Avid BB7 14

I produttori, tutti non solo Avid consigliano l’uso di un frenafiletti medio. Lo comprendo, è anche una questione di sicurezza ed evita problemi in caso di cadute o incidenti con i risarcimenti. Ma io, al solito,5209 Avid BB7 15

Come si vede sopra la tecnica migliore è impuntare solamente tutte e sei le viti e poi serrare mandando a battuta ma senza stringere. Una volta quasi a battuta ma non ancora serrate è il momento di stringere incrociando.

Incrociare significa non stringere in sequenza le viti adiacenti bensì partire da una, stringerla fin quasi alla coppia massima e poi fare lo stesso con quella a lei opposta. Si torna su e si stringe, anche questa fino a quasi la coppia massima, la vite adiacente alla prima per poi fare lo stesso sulla sua opposta e così via. Nelle immagini in basso ho inserito delle frecce e dei numeri. Seguire la numerazione non è vincolante, ovvio, si può partire da qualunque vite. Ma da qualche parte bisogna iniziare…

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Incrociare, non solo coi dischi per esempio l’attacco manubrio, è sempre una buona cosa quando abbiamo un serraggio con viti disposte lungo un perimetro o una circonferenza. Otteniamo la giusta centratura, eliminiamo le tensioni e scongiuriamo il pericolo di rovinare le filettature. A questo proposito io consiglio l’uso di una 5212 Avid BB7 18 5213 Avid BB7 19

Bene, disco montato, possiamo dedicarci alla pinza.

Usando una 5214 Avid BB7 20 5215 Avid BB7 21

Attenzione al verso di montaggio ci sono delle frecce che lo indicano chiaramente.

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Serriamo la pinza, una stretta sufficiente a non farla muovere e agganciamo il cavo freno

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La pinza è montata ma non ancora registrata. Assicuriamoci anzitutto che il cavo sia alla tensione giusta e non troppo lento dando qualche pinzata e poi apriamo completamente il registro esterno e a metà quello interno.

Per registro esterno intendiamo questo posto sul lato esterno della pinza; è un pomello, giriamo a mano.

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E quello interno è appunto quello lato ruota; che ha un grosso pomello in plastica per regolarlo senza attrezzi ma è davvero scomodo. Meglio usare una Torx T25, lasciando al pomello in plastica il solo compito di avvisarci coi suoi sonori “click” di quanto ruotiamo il pistoncino.

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Questo perché la pinza ha un solo pistone mobile, quello esterno, mentre quello interno è fisso, non è cioè comandato dal cavo. Quindi se tenessimo quest’ultimo tutto aperto, ossia con la pastiglia alla massima distanza dal disco, quando poi andremo a centrare ci ritroveremo il disco che batterà contro la pastiglia interna.

Allentiamo le viti di accoppiamento della pinza alla staffa; allentare quanto basta perché si possano muovere, non dobbiamo svitarle del tutto.

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Ho preferito indicarle con le frecce, usando la chiave a brugola (da 5mm, ricordo) la visuale era coperta e non si notavano.

Diamo una decisa pinzata e teniamo la leva premuta forte; se non dovessimo riuscirci perché troppo lontana dalla pinza (per esempio lavorando al freno posteriore) possiamo aiutarci con una molla robusta, una fascetta di velcro o qualunque cosa abbiamo e che può essere bloccata.

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Con il freno fortemente tirato stringiamo nuovamente le viti di serraggio. In questo modo la pinza è centrata e abbiamo ragionevole spazio per procedere alle regolazioni tramite registro. Volendo si può anche registrare la pinza portando la pastiglia interna a strisciare sul disco stesso e poi stringere. Abbiamo una maggiore precisione, seppure questo significa dopo dover centrare più spesso la pinza quando ci ritroveremo a dover operare le regolazioni per ripristinare la giusta distanza.

La registrazione della distanza è molto semplice e, devo dire, anche molto precisa su questi freni.

Come sappiamo gli Avid BB7 hanno un pistone mobile e uno fisso. Significa che il cavetto comanda quello mobile il quale “spinge” il disco contro il pistone opposto. Questo determina la necessità di una regolazione della distanza delle pastiglie non equidistante dal disco.

La migliore proporzione è per 1/3 all’esterno e 2/3 all’interno, come indicato nel disegno ufficiale Avid in basso.

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La procedura è molto veloce, l’importante è che la pinza sia perfettamente centrata. Apriamo completamente tutti e due i registri in modo da distanziare la massimo le pastiglie. Facciamo girare la ruota a mano e avvitiamo prima il registro esterno fino a che la pastiglia strisci sul disco. Di uno scatto alla volta svitiamo (ossia allontaniamo) il registro esterno, fermandoci quando non lo sentiamo più strisciare.

Spostiamoci sull’altro lato e con la chiave Torx T25 facciamo la stessa cosa, ossia avvitiamo fino a sentirlo strisciare con la ruota in movimento e svitiamo finché il rumore non sparisce.

In questo modo abbiamo la distanza delle pastiglie dal disco ma non la proporzione 1/3 e 2/3. A occhio non è semplicissimo, ma una luce da dietro o uno sfondo bianco che faccia da contrasto aiutano a rendersi conto delle distanze. Però, già ne parlai, io preferisco la precisione fornita da un piccolo strumento, lo5224 Avid BB7 30

Per prima cosa misuro lo spazio che passa tra la pastiglia lato esterno e il disco.

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La lama mi dice che la distanza è 0,1mm.

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Passo a sinistra e apro la lama da 0,2mm, che è quella giusta per la proporzione se mantengo come dato fisso la distanza della pastiglia esterna.

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La inserisco tra pastiglia interna e disco, non prima di aver allentato un altro poco il registro e lo riavvito finché non avverto quell’attrito minimo che mi avvisa aver raggiunto la distanza di 0,2mm della lama.

Può sembrare eccessivo, ma sono freni di alta qualità e molto sensibili alle regolazioni; sarebbe un peccato non sfruttare queste caratteristiche quando tutto ciò che serve è un attrezzo dal costo irrisorio.

A distanza di anni dalla pubblicazione di questo articolo ho integrato con un video.

Eccolo

Adesso il freno è pronto a svolgere il suo dovere, anche se le pastiglie vorranno un rodaggio un pelo troppo lungo per i miei gusti prima di rendere al massimo delle loro capacità.

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Io però preferisco smontare la pastiglia, più che altro perché è una buona occasione per dare una controllata all’interno con più agio, pulire se necessario e magari una veloce lubrificata ai pistoncini.

In questo caso trovo più comodo e veloce, anche perché avendo la pinza in mano posso muovermi senza costrizioni, giocare con una sola pastiglia, muovendola su e giù per sganciarla dall’incastro superiore e poi sfilarla facilmente.

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Sfilata una pastiglia l’altra verrà via subito non dovendo vincere la resistenza della molletta interna; che resterà quasi sicuramente dentro il corpo della pinza freno. Un pinzetta e la rimuoviamo.

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Le pastiglie nuove si presentano con i due elementi di attrito separati e una molla da frapporre.

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Hanno un preciso verso di montaggio, dietro infatti troviamo le incisioni R e L; dove R indica la pastiglia destra, ossia quella da montare all’interno e L quella opposta.

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Collochiamo la molletta su una pastiglia, prestando attenzione a che combaci perfettamente col profilo.

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Adesso l’altra pastiglia, sempre assicurandoci che il profilo sia rispettato.

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Stringendo bene le due alette dobbiamo semplicemente infilare le pastiglie nel corpo pinza.

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L’unica accortezza è non sbagliare verso. Una volta inserite una ulteriore pressione garantirà l’aggancio delle pastiglie con la sede superiore. Un sonoro “clack” ci avvertirà dell’avvenuto innesto.

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Volendo, prima di inserire le pastiglie possiamo dare una lubrificata ai pistoncini. Sarà sufficiente avvitare i registri ma non troppo, potrebbero fuoriuscire dalle pinze. Se succede con quello interno non è un problema, ricollocarlo è semplice, in fondo è semplicemente una vite. Più rognoso quello esterno, che è composto di diverse parti e potrebbe non essere facile reinserirlo senza smontare la camma della pinza. Capiremo meglio la sua conformazione nel prossimo articolo, quando lo ammireremo del tutto smontato.

Una volta lasciati fuoriuscire leggermente i pistoni un velo di olio molto denso o, meglio, un grasso spray fluido lungo la circonferenza a vista dei pistoncini. Avvitiamo e svitiamo varie volte per far penetrare il lubrificante e anche questa piccola, ma efficace, manutenzione è svolta.

Siamo in chiusura, abbiamo visto operazioni alla portata di tutti noi; l’installazione è davvero semplice e veloce, così come l’ordinaria manutenzione. Ed è a mio parere tutto ciò che è sufficiente sapere per la maggior parte dei ciclisti che usano questo impianto. A quella minoranza che si diverte a giocare con gli attrezzi sarà dedicato il prossimo articolo, dove vedremo come smontare una pinza in tutte le sue parti in modo da svolgere la necessaria pulizia e nuova lubrificazione.

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