Auguri per due

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Stesso titolo e stesse immagini di dodici mesi fa.

Perché oggi è Natale ed anche il compleanno del blog.

 

2039 Babbo Natale bicicletta2040 Torta bicicletta

Per la ricorrenza religiosa vi faccio i miei auguri; per quella laica è tempo di bilanci.

Perché molto è accaduto in questi dodici mesi, a iniziare dagli accessi quadriplicati rispetto l’anno precedente, con una progressione negli ultimi mesi che mi ha portato a contare in otto settimane più visite di quante ricevute in tutto il 2013.

Non può che inorgoglirmi, scrivo per essere letto e senza di voi che mi dedicate il vostro tempo non avrei motivo di star qui.

Da parte mia c’è stato un notevole impegno a far si che questo tempo che voi passate davanti un monitor si riveli sempre (o quasi sempre) ben speso. La sezione tecnica ha ricevuto una mole notevole di articoli e altri ne arriveranno, le foto sono diventate finalmente leggibili, in scaletta continuano ad esserci molti argomenti interessanti che solo il poco tempo e alcuni limiti logistici mi impediscono pubblicare con celerità.

L’ambizione, perché ormai ambizione c’è, è quella di far diventare questo blog un porto sicuro cui far riferimento nell’oceano della rete.

E questo imporrà ulteriori evoluzioni, soprattutto se alcuni progetti cui sto lavorando riusciranno a trovare forma. Ma sono scaramantico e non ne parlerò qui, adesso.

Quali saranno le strade che percorrerò in ogni caso c’è la certezza che non cambierò io né modificherò il mio approccio al ciclismo, al modo di affrontarne i temi e rivolgermi a voi. Quando con buona dose di presunzione ho pubblicato i miei personali consigli alla scrittura ho ribadito che una delle cose più importanti è non tradire mai la fiducia dei lettori. E siccome io alle cose che dico ci credo e mi ci attengo con zelo, questo è un punto fermo cui non verrò meno.

Quest’anno trascorso è stato per me entusiasmante in tanti modi, in cima pongo la soddisfazione di un libro che sta avendo ottimi risultati, malgrado il formato elettronico lo penalizzi visto che in Italia è ancora un settore di nicchia rispetto alla carta.

Più difficile di far bene è continuare a far bene ed è questo il mio obiettivo. Non sono uno che si accontenta, ho bisogno di avere sempre nuovi traguardi da raggiungere e dopo aver tagliato il primo lo dimentico, concentrandomi sul successivo e poi quello ancora dopo.

Due gli scogli contro cui potrebbero infrangersi le mie velleità: il tempo a disposizione perché ormai gestire questo blog e seguire gli altri progetti in cantiere è diventato un secondo lavoro; le risorse, perché tutto ha un costo e questi sono tempi in cui è necessario essere oculati.

A essere sacrificata, è deciso, sarà la microfficina. Che ridurrà, anzi ha già ridotto, di molto la sua attività. Sono sbalordito quando il mese scorso ho fatti i conti delle spese vive sostenute nei precedenti dodici mesi e mi sono reso conto che è un ritmo che non posso sostenere. Mi ha dato molto è vero, senza di lei probabilmente (ma posso dire sicuramente) non avrei accumulato l’esperienza che ho e che riverso qui, perché quello che scrivo non è saccheggiato altrove ma frutto del mio lavoro; però ha chiesto tanto, o meglio, hanno sfruttato troppo in tanti che nulla hanno compreso di una idea unica nel suo genere scambiandola solo per un modo rapido per risparmiare sulla manutenzione.

Perché la manutenzione è una delle attività, ma non l’unica né la più importante. Qui si progetta, si studia, si cercano soluzioni, si impara e soprattutto l’approccio è completamente diverso. Non una bici che funzioni semplicemente al meglio: una bici su cui pedalare felici, ben lontano dagli estremismi fondamentalisti che vedo in giro.

Continuerà a funzionare per i suoi frequentatori abituali e per quei progetti che si riveleranno interessanti; e saranno seguite da me le bici che ho montato io perché poi quando finiscono in altre mani è facile combinino qualche guaio. E, finalmente dovrei dire, la userò anche per me, per le mie bici. Iniziando dalla Peugeot Anjou che è avviata sulla strada di un profondo rifacimento per arrivare alla povera Trek che mi attende smontata da diciotto mesi.

Quasi completamente annullato il mio impegno in quei soli due forum ciclisti che seguivo; su uno perché è troppo spesso fiato sprecato, hai voglia a provare a spiegare una cosa spunta sempre il solito esperto che nulla ha capito e inizia a guerreggiare. Sull’altro per mancanza di tempo, anche se ogni tanto cerco di farci una capatina.

Quindi cambiamenti ci saranno, sia qui che tra le mura della microfficina; del resto si avvicina il nuovo anno e per tradizione ci si getta alle spalle il passato e si guarda al futuro.

 

Buon Natale

COMMENTS

  • <cite class="fn">Andrea Battistin</cite>

    Anche quest’anno rinnovo a te Fabio ed a tutti gli appassionati “non integralisti” che seguono questo prezioso blog i migliori auguri di Buon Natale.
    Ti ringrazio ancora per tutta la passione che traspare nei tuoi contenuti perché mi hai aiutato non solo a conoscere meglio ed ad aver cura della mia bici, ma anche perché diffondi della buona e sana cultura ciclistica in questa disastrata nazione.

  • <cite class="fn">Daniele</cite>

    Ciao Fabio,
    rinnovo anche qui i miei auguri di buone Feste con l’auspicio di poter continuare a leggere nel tempo i tuoi interessantissimi articoli.
    Sono un po spiaciuto del fatto che tu debba cessare o quasi le attività della micro-officina (ma ti capisco e so esattamente di cosa parli quando citi certi “sfruttatori”, credimi…) però purtroppo a far bene a volte… Personalmente mi sento già in debito per la mole di tempo che hai speso per “guidare” il sottoscritto verso scelte corrette. Mi piacerebbe potermi sdebitare in qualche modo, ma purtroppo date le distanze non vedo come.
    In ogni caso, se potessi essere utile…ben volentieri.
    Per ora posso limitarmi ad un ripetuto e poco originale: Grazie!

    Ciao, e ancora Auguri!!!

  • <cite class="fn">Sal Penso</cite>

    Per il momento solo gli auguri per l’anno nuovo……
    ciao

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