[Anteprima test] Wilier Adlar

Le conclusioni

Tempo di lettura: 5 minuti

Le conclusioni

E’ stata una sorpresa questa Wilier Adlar. Presentata alla stampa con una nota il primo settembre, stesso giorno della nuova trasmissione GRX, trovarla al Media Camp delle due aziende è stato naturale.

Essere stato nel gruppo dei primi in Italia a testarla non mi ha impedito di prendermi alcuni giorni per elaborare le tante sensazioni che mi hanno avviluppato.

Ma due restano i momenti che da subito si sono impressi: la mia perplessità iniziale sull’avantreno, sciolta come ghiaccio sotto il sole caldo della Maremma e la rincorsa forsennata dalla coda del gruppo per raggiungere un uomo Wilier che pedalava con noi e fare i complimenti a tutta l’azienda per aver inventato questa bici.

Gravel? Mah, io ormai sono stanco di cercare una definizione e per me non ha senso. 

Bici totale? Non lo so, si avvicina molto ma senza le verifiche sui terreni miei non posso sbilanciarmi. E manca una verifica a cui tengo molto: la guida a pieno carico.

Certo, per me amante della doppia trovarmi un telaio che non può montarla resta un limite; ma se dovessi dirvi che nei giorni di prova, grazie a un GRX 1×12 particolarmente riuscito ne ho sentito la mancanza vi mentirei. Che significa ammettere che il monocorona, di cui appunto è notorio non sono un fan sfegatato, lo apprezzo ma non lo ritengo la soluzione universale, qui è proprio quello che serve.

Sempre per i pochi giorni a disposizione e i percorsi tutti sconosciuti non posso qui identificare il ciclista tipo.

Ma qualche indizio l’ho raccolto.

Sicuramente chi identifica il gravel in senso molto fuoristradistico, la Adlar ha mostrato sul percorso del Grinduro di non temere nemmeno i tratti dove più di un biker con la front o la full ha usato cautela (ne ho incontrati tanti nelle mie solitarie peregrinazioni).

Sicuramente chi oltre il bikepacking non disdegna la comodità di quattro borse.

Sicuramente chi vuole velocità senza rinunciare al comfort.

Sicuramente chi di definizioni, categorie, steccati ideologici non sa che farsene e vuole pedalare libero in ogni dove.

E se ha perdonato me, i miei errori, figurarsi cosa può fare in mani esperte.

Non so se sia stato un caso o un segnale della Adlar, ma mentre ero in sella con una cuffietta in un orecchio (mi aiuta nella concentrazione), sono passato da un tratto davvero tosto a uno più mite e nello stacco tra i due percorsi la playlist mi ha proposto prima gli Scorpions con Don’t make no promises nel tratto duro e poi i Metallica con Nothing Else Metter appena la strada si è fatta più dolce.

Ecco, la Adlar è così: dura quando vuoi, dolce quando puoi. Ma è rock, sempre.

Vi lascio qualche link

Wilier Triestina

Wilier Adlar

Wilier gamma gravel

Buone pedalate

COMMENTS

  • <cite class="fn">Lorenzo</cite>

    Complimenti come al solito, sarà un’anteprima ma anche così a me pare una prova completa!

    Detto ciò vorrei buttare lì un po’ di polemica….è possibile che una bici con telaio in carbonio ma con montaggio tutto sommato base (onesti cerchi in alluminio, trittico reggisella-stem-piega in alluminio, addirittura comandi e freni grx 610, cambio monocorona meccanico) possa costare 4.000,00 €? Con versione “base” che differisce sostanzialmente per il monocorona a 11v invece che 12v e costa comunque 3.700 €?

    Detto ciò la bici sembra ben fatta, visto che hanno optato per il solo monocorona avrei puntato sulla compatibilità con forcellino udh e il movimento centrale filettato….per dare la massima facilità di manutenzione al cicloturista che vuole essere pronto a riparare tutto.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Lorenzo, sull’esemplare in prova c’è la versione 810.
      Ma a parte questo, per dare un giudizio definitivo sul rapporto qualità prezzo mi servirebbe un test approfondito.
      Si, ho percepito una enorme qualità e doti dinamiche eccellenti ma comunque in uso più limitato (seppure davvero gravoso) rispetto a quello a cui sottopongo le bici nei miei test. A mancarmi è stata la varietà dei percorsi, qui ho fatto per lo più fuoristrada davvero duro ed è andata alla grande; motivo per cui non ho avvertito la necessità di una doppia.
      Ma sui miei percorsi di prova? Non lo so ancora.
      Per questo non riesco a dare un giudizio globale, mi mancano troppi tasselli.
      Certo, uno allora dirà: perché hai pubblicato allora?
      Perché da giornalista sarebbe stato un errore da parte mia lasciarmi sfuggire questa occasione, eravamo in pochissimi a questa anteprima, seppure frammentarie ho raccolto abbastanza dati da supportare un articolo.
      Per quel che ho visto, col prezzo siamo in linea, almeno su questa versione, considerando anche quanto offre il mercato nella stessa fascia.
      Se poi il mio sospetto di essere davvero una bici capace di fare tutto e bene sarà confermato, beh, allora ci siamo.
      Inoltre considero anche che questa è solo una delle bici in gamma gravel dell’azienda, quindi ci sta aver voluto operare scelte diverse. Fosse l’unica allora ok, l’impossibilità della doppia sarebbe un limite. Ma vista la scelta, ci sta.
      Perché alla fine, lo dico da mesi e ne ho avuto conferma nelle scorse settimane, non conta definire e catalogare: conta avere ampia possibilità di scelta e questa Adlar è una ulteriore opzione a nostra disposizione.
      Insomma, per un giudizio definitivo non posso sbilanciarmi senza il conforto dei miei percorsi; per adesso ha di sicuro accresciuto la mia curiosità.

      Fabio

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