Verniciatura telaio bici fai da te, parte terza

La scelta della tinta

Tempo di lettura: 13 minuti

La scelta della tinta

No, non sto per indicarvi se fare una bici bianca, gialla o zucca come Raun. 

Scelta della tinta significa decidere se mono o bicomponente e se matto o lucida.

Per quanto riguarda mono o bicomponente è scelta complessiva, riguarda cioè fondo, tinta e trasparente che devono essere dello stesso tipo.

Vantaggi e svantaggi sono più o meno gli stessi già descritti nel paragrafo precedente. Quindi inutile tornarci su.

Matto o lucido? Matto, sempre.

E’ scelta praticamente obbligata perché non si vernicia lucido su lucido: ossia non si da il trasparente lucido su una vernice lucida.

Può andar bene con la bomboletta del brico per ridare smalto a una lampada da tavolo. Non qui, non con vernici per carrozzeria.

Metallizzato e perlato necessitano SEMPRE del trasparente lucido, quindi anche qui è scelta obbligata.

Allora perché chiederselo? Perché se proprio la bici vale poco, se cioè è la classica bici da palo, un paio di mani di tinta lucida e abbiamo finito, spendendo assai poco.   

Bastano fondo e tinta, circa il 30% in meno di budget rispetto all’ulteriore acquisto del trasparente.

Però, diciamolo, viene proprio male…

Come per il fondo anche la tinta di solito è del tipo bagnato su bagnato.

E questo può essere un problema in caso di errore di verniciatura. 

La colatura, la goccia diciamo così, deve essere carteggiata e per poterlo fare è necessario attendere le canoniche 24h.

Con tinta pastello (dove per tinta pastello si identifica qualunque vernice non metallizzata o perlata) è abbastanza facile rimediare.

Ancora una volta in aiuto viene la sezione tonda dei tubi, su una superficie piana è sempre più laborioso un buon ritocco.

Diciamo che se non succede nessun imprevisto è meglio; ma se succede ritoccare una zona con tinta pastello è fattibile. Lavorando con pazienza, prestando massima cura a non scoprire il fondo, la differenza non si noterà.

Con tinte metallizzate e perlacee è assai più difficile, il rischio “effetto maculato” con zone di differenti tonalità è concreto.

Quindi, sempre in ottica “sono alla mia prima verniciatura” direi che per fare esperienza è meglio non complicarsi la vita e scegliere una tinta pastello.

Due mani vanno benissimo, andare oltre è inutile. Si crea uno spessore eccessivo che lascerà il segno al momento di rimontare la bici. Soprattutto il collarino deragliatore, una vero cattivone nel rovinare i telai.

Ci sono colori che sono più facili di altri. Non è questione di tecnica che è sempre uguale o di composizione chimica: è che coprono meglio, perdonano un passaggio sbagliato senza creare differenze di tono una volta asciutte.

Si, le differenze di tono sono un’altra bella seccatura. Bisogna tener presente che più mani si danno più il colore sarà intenso. Si nota meno con i colori pastello, assai di più col metallizzato, tanto col perlaceo.

Può succedere che una zona riceva meno tinta, soprattutto durante la seconda mano. Al momento, a vernice fresca, non c’è differenza e serve occhio esperto per accorgersene; ma è anche vero che se hai l’occhio esperto significa che lo sai fare e non avrai sbagliato nel ripassare.

Per noi hobbisti è più difficile. Come evitare errori lo vedremo nel paragrafo dedicato alla tecnica, per ora vediamo quali colori sono più semplici.

Anzi, vi dico i più difficili: bianco e nero. Se per il bianco è facile intuire che è più rognoso soprattutto nella seconda mano, col nero si potrebbe pensare il contrario.

Invece è traditore, perché eventuali errori non compaiono nemmeno quando è asciutto ma quando daremo il trasparente. Dove invece nel brillante nero che avremmo voluto ci ritroveremo un grigio assai scuro.

Con le bicomponenti il rischio è assai inferiore, sono superiori nella resa; se poi passate ad aerografo siamo a cavallo ma qui, lo sappiamo, l’aerografo è bandito. Peccato…

Comunque in linea di massima, nero a parte, le tinte scure sono più semplici; quelle chiare avvertono maggiormente una differenza di carico se le mani non sono state omogenee.

Anche pensando all’eventualità di un ritocco per un errore, con tinte scure è più semplice, proprio perché risentono meno dell’ulteriore passaggio.

E adesso la scelta del trasparente.

COMMENTS

  • <cite class="fn">Luca</cite>

    Caro Fabio, grazie mille per questi articoli interessantissimi e molto utili! Sto riverniciando un vecchio telaio. Dopo averlo carteggiato a dovere e datogli il fondo 2k, mi chiedevo quanto tempo possa passare tra una mano di tinta (pure 2k) e la seguente. Ne ho passata una e poi mi é terminata la bomboletta, quindi passeró la seconda a distanza di 2-3 settimane, perché ha tardato molto l’arrivo della nuova bomboletta…é un problema? Inoltre sto pure aspettando i decals, dovrebbero arrivare tra una settimana. Mi chiedevo se dopo la seconda mano di tinta posso ancora aspettare un’ulteriore settimana prima di mettere il trasparente (in modo che possa applicare i decals prima del trasparente), o se vale la pena aspettare che mi arrivino i decals per passare la seconda mano di tinta, applicare i decals e poi il trasparente a distanza di 2-3 giorni (giusto il tempo che si asciughino e che possa carteggiare ad acqua tra una mano e l’altra). Grazie mille in anticipo e complimenti per l’ottimo lavoro, si vede che ci metti molta passione!

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Luca, i tempi sono indicati dal produttore della vernice, ognuna ha i suoi.
      Si va dall’oretta scarsa alle 24/48 ore.
      Giorni di distanza no, non riesce più a legare.
      In pratica è come riverniciare, devi trattare di nuovo. Il problema sarà altrimenti la tenuta del tempo, e col trasparente l’effetto buccia d’arancia.

      Fabio

      • <cite class="fn">Luca</cite>

        Grazie mille della rapida e precisa risposta! Avrei solo un’ultima domanda per favore: quando dici che devo “trattare di nuovo”, significa che devo carteggiare tra una mano e un’altra o ricominciare tutto da zero? (Fondo, tinta, etc) se ho ben capito, il fatto di passare la seconda mano di tinta a distanza di settimane può dare problemi a lungo termine, giusto? Grazie ancora!

        • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

          Ciao Luca, si, devi dare una leggera carteggiata alla vernice ormai asciutta da molti giorni, altrimenti non hai presa.
          Ricorda che il tempo tra una mano e l’altra lo stabilisce il produttore della vernice, quindi devi informarti con lui.
          Per esempio, ci sono trasparenti da passare dopo un’ora, dopo una giornata o a colore ancora umido.

          Fabio

  • <cite class="fn">sapereamaremigliorare</cite>

    Ciao Fabio, Ho fatto sabbiare un telaio in alluminio da un sabbiatore. E’ ruvido, l’effetto è giusto? o hanno già passato una qualche vernice loro? il colore è grigio opaco. Sono alla ricerca disperata di info, perchè vorrei procedere con la verniciatura ma non so se è necessario passare un primer o se devo carteggiarlo con grana fine per rimuovere queste effetto ‘non-liscio’.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao, che sia opaco dopo la sabbiatura è normale. Non va carteggiato, se la sabbiatura è stata eseguita con i prodotti giusti, ossia non troppo aggressivi ma questo io non lo so, non ho il telaio davanti. Il primer va sempre dato, ha effetto riempitivo tra le altre cose e quindi elimina le rugosità.
      Il colorista saprà indicarti il prodotto specifico.

      Fabio

  • <cite class="fn">Dario</cite>

    Ciao, ho già fatto cinque telai e vorrei riportarti la mia esperienza per farti delle domande.

    La prima bici l’ho fatta tutta a bomboletta 1k, fondo per ferro, colore, trasparente per carrozzeria (Talken Krystal).
    Subito dopo averla finita ho capito quanto fosse debole il tutto, appena si appoggiava ad un palo, o mentre si avvitava un bullone si toccava con la chiave, la vernice saltava, una piccola parte ma si capiva che dopo qualche mese di utilizzo sarebbe stata tutta da piena di buchi di vernice, quindi l’ho rifatta da zero.
    Questa volta però ho usato un trasparente da carrozzeria 2k, passata a pistola a spruzzo, pensando che il solo stato esterno più risistente fosse sufficiente per rendere la vernice a prova di palo, ma così non è stato, o meglio non tanto resistente quanto immaginassi.
    Vorrei chiederti quindi, perché dici che tutti gli strati devono essere dello stesso tipo: 1k o 2k? Posto che per
    esperienza fatta purché si mantenga la stessa base tra fondo, colore, trasparente (acrilica, poliuretanica, sintentica, nitro, acqua o solvente) non si riscontrano problemi, se usassi il solo primer 2k e il resto 1k, l’ancoraggio degli strati di vernice sarebbe più resistente ai colpi?
    Ti ringrazio

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Dario, come indicato dalla prima “puntata” di questi articoli, mi sono avvalso della consulenza di due aziende specializzate in verniciatura di bici. Se loro mi dicono chiaramente di usare sempre stesso tipo di vernice io eseguo, gli specialisti sono loro. Sul perché e il per come si può discutere ore o giorni ma alla fine cambia nulla, se un tecnico del settore mi indica una procedura io così faccio.

      Fabio

Commenta anche tu!