Verniciatura telaio bici fai da te, parte terza

La scelta delle vernici: mono o bicomponenti?

Tempo di lettura: 13 minuti

La scelta delle vernici: mono o bicomponenti?

Titolo al plurale perché ne servono tre: fondo, tinta, trasparente.

Per un lavoro in economia potrebbero bastare fondo e tinta lucida, ma su una bici un trasparente antigraffio è sempre meglio usarlo. Inoltre su metallizzato e perlato è obbligatorio.

Esistono diversi tipi di fondi, vernici e anche trasparenti, ognuno con sue caratteristiche.

Prenderli tutti in esame sarebbe inutile e complicherebbe la vita al novello verniciatore.

Qui preferisco fornire indicazioni di massima perché più delle mie parole vale l’esperienza del colorista specializzato in forniture auto che saprà, dopo la vostra descrizione di cosa dovete verniciare, offrirvi il prodotto più adatto e le fondamentali istruzioni sui tempi tra una mano e l’altra e tra una vernice e l’altra.

Poiché non sono tutte uguali è impossibile dirvi di attendere 20 minuti o due ore: dipende da cosa avete acquistato.

Però nemmeno voglio farvi andare in negozio del tutto impreparati e qualche nozione generale, valida qualunque sia la marca di vernici scelte, è sempre valida.

Una su tutte: fondo, tinta e trasparente devono essere compatibili tra loro.

Sembra banale, non lo è. Un trasparente lucido per cerchioni, tanto per fare un esempio, non è un trasparente antigraffio per la tinta. Se lo usiamo distruggiamo la vernice appena passata. 

Usano solventi, composizione chimica ecc diversi e quindi quello che a prima vista potrebbe sembrare adatto, alla prova dei fatti rovinerà ore di lavoro. 

La prima scelta che dobbiamo affrontare è: mono o bicomponente? 

Una vernice monocomponente è in realtà anch’essa bicomponente, però il catalizzatore è già assimilato. Allora perché preferire l’uno o l’altra?

Costo e semplicità di utilizzo, anche se ricorrendo alla bomboletta la difficoltà di miscelare in giusta proporzione vernice e catalizzatore è risolta alla radice perché provvede il colorista a fornire l’esatta quantità.

Infatti i colorifici specializzati, quelli che trattano vernici e attrezzature di qualità, per le bicomponenti usano bombolette specifiche. Se non le prevedono, se cioè usano bombolette normali avete una sola scelta: cambiate negozio. Drastico? No; ma se non ha quello che per un rivenditore specializzato è standard, allora è probabile che nemmeno il resto sia di qualità.

Le bombolette per vernici bicomponente hanno sul fondo una capsula: si tira via la spoletta di sicurezza, si preme e  “inietta” il catalizzatore precaricato alla giusta percentuale.

Basterà agitare con cura e tanta energia e la vernice è pronta per l’applicazione. 

Decade piuttosto velocemente, cioè va usata in un arco temporale ristretto, di solito due o tre ore, a volte meno. Dipende dalla vernice, quindi sarà il colorista a fornirvi i tempi per la marca che usa lui.

Una vernice bicomponente ha miglior resa, senza  dubbio. Però tollera meno eventuali errori.

Molto dipende se è del tipo bagnato su bagnato o no.

Cosa significa bagnato su bagnato? Significa che la seconda mano va data quando la vernice non è completamente asciutta. Un tempo variabile dai 10 ai 30 minuti, vale sempre il discorso che dipende dalla marca e quindi io posso solo dirvi cosa si intende, ricordandovi di chiedere al colorista i tempi della vernice che vi sta fornendo.

Se però c’è una colatura, una goccia, un errore qualunque che richiede carteggiatura (che poi è obbligatoria per rimediare…) dovremo aspettare le canoniche 24h di asciugatura, altrimenti alla prima passata di abrasivo distruggiamo tutto. 

Però non è detto che poi il giorno dopo la vernice leghi bene con quella data, col rischio di trovarci l’effetto maculato, ossia toni diversi. 

Una volta tanto la forma tonda dei tubi aiuta, fosse una superficie piana ci sarebbe da lavorare duro. Infatti proprio grazie all’area ridotta, spesso anche se è una bicomponente bagnato su bagnato si riesce a rimediare bene seppure siano trascorse 24h. 

Però non sempre; si può ricorrere a vernici che vogliono l’essiccazione completa tra una mano e l’altra. Ma hanno tempi lunghi, spesso vogliono il forno e nel complesso vanno stese con gran cura, strati sottili altrimenti sotto “resta tenera” come si dice. Credo siano poco adatte al neofita, servono perizia ed esperienza per usarle.

Anche le vernici monocomponente sono al 90% del tipo bagnato su bagnato; però sono assai più facili da stendere e assai più facile è rimediare a un errore. Così come operare un ritocco a distanza di mesi, per un salto di vernice o qualche graffio dovuto all’uso. 

Se, come sto facendo dalla prima puntata, metto sui piatti della bilancia in uno la miglior resa che però significa anche maggior difficoltà e nell’altro una resa appena poco inferiore ma una procedura a prova di errore (o che almeno ne riduce assai il rischio), allora scelgo questa.  

Fondo e vernice monocomponente hanno buona resa se sono di qualità; la differenza maggiore si ha col trasparente, la lucentezza è superiore per una bicomponente, così come elasticità e resistenza ai graffi. Comunque la resa del trasparente monocomponente è buona e la superiore semplicità d’uso dei monocomponte (ironia della sorte, vedremo, il trasparente no…)  rende questa soluzione più adatta al neofita.

E siccome le vernici come detto prima devono essere compatibili, significa che non possiamo mischiare mono e bicomponente: tutte e tre di un tipo o dell’altro.  

Io per la stesura di questa serie di articoli ho scelto il massimo della semplicità al costo più contenuto, quindi mi sono diretto sulle vernici monocomponenti.

Anche perché, confesso, sono pure più facili da rimuovere; e Raun non resterà zucca per sempre…

Fatta la scelta tra le due possibilità il percorso potrebbe apparire in discesa.

No, non è così. Bisogna scegliere il fondo ed è scelta legata al colore. Vediamo come non sbagliare.

COMMENTS

  • <cite class="fn">Luca</cite>

    Caro Fabio, grazie mille per questi articoli interessantissimi e molto utili! Sto riverniciando un vecchio telaio. Dopo averlo carteggiato a dovere e datogli il fondo 2k, mi chiedevo quanto tempo possa passare tra una mano di tinta (pure 2k) e la seguente. Ne ho passata una e poi mi é terminata la bomboletta, quindi passeró la seconda a distanza di 2-3 settimane, perché ha tardato molto l’arrivo della nuova bomboletta…é un problema? Inoltre sto pure aspettando i decals, dovrebbero arrivare tra una settimana. Mi chiedevo se dopo la seconda mano di tinta posso ancora aspettare un’ulteriore settimana prima di mettere il trasparente (in modo che possa applicare i decals prima del trasparente), o se vale la pena aspettare che mi arrivino i decals per passare la seconda mano di tinta, applicare i decals e poi il trasparente a distanza di 2-3 giorni (giusto il tempo che si asciughino e che possa carteggiare ad acqua tra una mano e l’altra). Grazie mille in anticipo e complimenti per l’ottimo lavoro, si vede che ci metti molta passione!

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Luca, i tempi sono indicati dal produttore della vernice, ognuna ha i suoi.
      Si va dall’oretta scarsa alle 24/48 ore.
      Giorni di distanza no, non riesce più a legare.
      In pratica è come riverniciare, devi trattare di nuovo. Il problema sarà altrimenti la tenuta del tempo, e col trasparente l’effetto buccia d’arancia.

      Fabio

      • <cite class="fn">Luca</cite>

        Grazie mille della rapida e precisa risposta! Avrei solo un’ultima domanda per favore: quando dici che devo “trattare di nuovo”, significa che devo carteggiare tra una mano e un’altra o ricominciare tutto da zero? (Fondo, tinta, etc) se ho ben capito, il fatto di passare la seconda mano di tinta a distanza di settimane può dare problemi a lungo termine, giusto? Grazie ancora!

        • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

          Ciao Luca, si, devi dare una leggera carteggiata alla vernice ormai asciutta da molti giorni, altrimenti non hai presa.
          Ricorda che il tempo tra una mano e l’altra lo stabilisce il produttore della vernice, quindi devi informarti con lui.
          Per esempio, ci sono trasparenti da passare dopo un’ora, dopo una giornata o a colore ancora umido.

          Fabio

  • <cite class="fn">sapereamaremigliorare</cite>

    Ciao Fabio, Ho fatto sabbiare un telaio in alluminio da un sabbiatore. E’ ruvido, l’effetto è giusto? o hanno già passato una qualche vernice loro? il colore è grigio opaco. Sono alla ricerca disperata di info, perchè vorrei procedere con la verniciatura ma non so se è necessario passare un primer o se devo carteggiarlo con grana fine per rimuovere queste effetto ‘non-liscio’.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao, che sia opaco dopo la sabbiatura è normale. Non va carteggiato, se la sabbiatura è stata eseguita con i prodotti giusti, ossia non troppo aggressivi ma questo io non lo so, non ho il telaio davanti. Il primer va sempre dato, ha effetto riempitivo tra le altre cose e quindi elimina le rugosità.
      Il colorista saprà indicarti il prodotto specifico.

      Fabio

  • <cite class="fn">Dario</cite>

    Ciao, ho già fatto cinque telai e vorrei riportarti la mia esperienza per farti delle domande.

    La prima bici l’ho fatta tutta a bomboletta 1k, fondo per ferro, colore, trasparente per carrozzeria (Talken Krystal).
    Subito dopo averla finita ho capito quanto fosse debole il tutto, appena si appoggiava ad un palo, o mentre si avvitava un bullone si toccava con la chiave, la vernice saltava, una piccola parte ma si capiva che dopo qualche mese di utilizzo sarebbe stata tutta da piena di buchi di vernice, quindi l’ho rifatta da zero.
    Questa volta però ho usato un trasparente da carrozzeria 2k, passata a pistola a spruzzo, pensando che il solo stato esterno più risistente fosse sufficiente per rendere la vernice a prova di palo, ma così non è stato, o meglio non tanto resistente quanto immaginassi.
    Vorrei chiederti quindi, perché dici che tutti gli strati devono essere dello stesso tipo: 1k o 2k? Posto che per
    esperienza fatta purché si mantenga la stessa base tra fondo, colore, trasparente (acrilica, poliuretanica, sintentica, nitro, acqua o solvente) non si riscontrano problemi, se usassi il solo primer 2k e il resto 1k, l’ancoraggio degli strati di vernice sarebbe più resistente ai colpi?
    Ti ringrazio

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Dario, come indicato dalla prima “puntata” di questi articoli, mi sono avvalso della consulenza di due aziende specializzate in verniciatura di bici. Se loro mi dicono chiaramente di usare sempre stesso tipo di vernice io eseguo, gli specialisti sono loro. Sul perché e il per come si può discutere ore o giorni ma alla fine cambia nulla, se un tecnico del settore mi indica una procedura io così faccio.

      Fabio

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