Ultegra R8070 Di2

Le conclusioni

Tempo di lettura: 9 minuti

Le conclusioni

Quando mi arrivò lo scatolone da Shimano (ho coniugato correttamente, ebbi tutto a marzo 2019, sono uno rapido a pubblicare, eh?) fu una mezza sorpresa. Per le ruote RS770, perché anche se l’azienda me lo aveva detto io me ne ero del tutto dimenticato, alle prese con la convalescenza post infortunio al ginocchio; e perché non avevo capito fosse il Di2, ero rimasto all’Ultegra meccanico.

Un gruppo che volevo per poter svolgere proprio tutta la serie di articoli sul montaggio fin qui pubblicati.

Volevo una trasmissione completa per poterla mostrare in dettaglio, operazione che mi ha fornito il pretesto per spiegare anche alcune regole tecniche, per esempio le capacità di cambio e deragliatore, cosa sono e cosa significano.

Volevo una trasmissione completa per mostrarne passo passo il suo montaggio, con articoli brevi ma completi, chiari e semplici.

E infine volevo pubblicarne la recensione su strada, ma non è mai stata questa la priorità.

Infatti, quando Shimano Italia mi accennò la disponibilità del materiale, io rifiutai.

Ok, sono tonto starete pensando ma pazientate poche righe ancora.

Il test su strada in sé è interessante, d’accordo, ma limitato. Molto interessanti per voi tutti gli articoli tecnici, di montaggio, anche perché alcune operazioni sono universali, non legate solo a questo gruppo Ultegra R8070. Sono applicabili al meccanico (tutti o quasi) o al Dura Ace Di2 o al 105 ecc.

Quindi ci pensai su e partì la mia controproposta: ma ho libertà di montare io mostrando la procedura o ci sono limiti per garanzia o altro? 

Capitemi, l’avessi comprato ci avrei fatto quello che voglio, quando lavori con materiale non tuo hai regole da rispettare.

“Fabio, facci quello che vuoi”, la risposta del manager comunicazione.

E io ho fatto esattamente quello che volevo, che credo sia quello che volete voi. Vi ho mostrato tutto, senza nulla tralasciare.

Ma perché mi ero fissato con l’Ultegra?

Perché io non inseguo il top a catalogo, io inseguo il meglio per i ciclisti come me e voi.

Persone normali, che i soldi se li sudano, non si fanno trascinare in stupide guerre di religione, hanno passione e non fanatismi, curiosità e non dogmi; e soprattutto pedalano come gli piace, non scimmiottando il mondo professionistico.

Il Dura Ace è uno dei migliori gruppi in circolazione e io sono l’ultimo che potrebbe sconsigliarne l’acquisto. 

Però chiedo: lo prendi perché ti piace o perché al Giro usano lui?

Ecco, se ti piace, benissimo. Se perché devi solo “copiare”, mi sembra una cosa senza senso.

A cosa rinunci scegliendo Ultegra? Sul piano della funzionalità per noi ciclisti normali, praticamente nulla.

E dei grammi in più puoi tranquillamente non badare, meglio avere il portafoglio più pesante.

Ho fatto due conti, perché quando propongono il gruppo completo non sempre son compresi gli elementi elettronici e i cavi di collegamento.

Un Ultegra Di2 di ultima generazione, con freni a disco idraulici e modulo D-fly, cioè configurato come lo avete visto, ha un prezzo medio al pubblico (rilevato in rete al netto di promozioni) che orbita tra i 1500 e i 1600 euro. Giocano nel creare la forbice alcune scelte, quali tipologia cambio e Junction.

Un prezzo decisamente ragionevole, considerate qualità, tecnologie e scelte; nel complesso (soprattutto come gamma di rapporti) superiori alla concorrenza malgrado non sfoggi il dodicesimo pignone.

Pesa più del meccanico, è vero. E tutta la bici risulta più pesante perché telaio e ruote per disco si portano sempre dietro qualcosa in più.

Non è una opzione fondamentale, non ritengo il Di2 una di quelle tecnologie che se non hai, non ti godi la bici.

Però la trovo funzionale, per molti. E, ripeto ancora una volta, non è l’attuazione elettrica il vero plus, seppure sia validissima.

No, è la personalizzazione.

La cambiata sincronizzata, una volta presa la mano, non è più quella “diavoleria elettronica” ma qualcosa che saltando da una bici all’altra, una meccanica e l’altra Di2, ti manca quando non la trovi.

Se però dovessi profetizzare che la strada è segnata, il futuro sarà tutto elettronico, questo no.

Posso però esser certo che il futuro sarà a disco, ormai la bici da strada nel suo insieme è matura per far funzionare questo sistema al meglio.

E malgrado l’arrivo del GRX, l’Ultegra si presta ancora bene a equipaggiare una bici gravel, per chi ha preferenza per asfalto e velocità. Oltre certi sviluppi metrici con il GRX non vai.

Un gruppo valido per una pletora di ciclisti, tecnologicamente evoluto, ben rifinito, facile da mantenere e curare.

Di più non posso chiedere.

Buone pedalate.

COMMENTS

  • <cite class="fn">Carlo</cite>

    Ciao, ti vorrei chiedere che protezioni telaio hai usato.
    Grazie e bel articolo

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Carlo, semplice vinile trasparente 3m.

      Fabio

      • <cite class="fn">Carlo</cite>

        Ciao Fabio, potresti mettermi un link di dove prenderlo. Grazie

        • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

          Ciao Carlo, mi spiace ma non ne ho idea; la ordino da un ferramenta che me la procura quando serve.
          Comunque, per queste richieste “fuori tema” c’è l’indirizzo mail, questo è il test del Di2, magrai restiamo sul pezzo…

          Fabio

  • <cite class="fn">Daniele</cite>

    Bell’ articolo, chiaro ed esaustivo come sempre. Mi hai fatto venire voglia di passare ad una Bici con cambio Shimano Di2 e freni a disco!!!
    Dovresti anche proporre degli articoli su come convincere mogli/compagne ad accettare ben volentieri l’ennesimo cambio di bicicletta. Sarebbe altrettanto utile 😀

    Daniele

  • <cite class="fn">Mattia</cite>

    Ciao!
    È possibile abbinare la corona da 46 con la 34?
    Da specifica sembrerebbe di no, ma mi sfugge il perché.

    Mattia

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